Lo dice anche l'Osce: basta galera per i giornalisti. Stampa
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Notizie - Diritto
Mercoledì 29 Maggio 2013 09:45

"In una moderna democrazia nessuno dovrebbe essere imprigionato per quello che scrive", scrive Dunja Mijatovic (rappresentante dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) al ministro degli Esteri Emma Bonino. "L’Italia riformi la legge e depenalizzi il reato di diffamazione".

Raffaello Binelli - ilgiornale.it

L’Italia riformi la legge e depenalizzi il reato di diffamazione. Lo abbiamo chiesto varie volte, chiedendo ai politici di mettere mano alla materia.

La rappresentante per la libertà dei media dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, Dunja Mijatovic, in una lettera al ministro degli Esteri Emma Bonino esprime "preoccupazione" per le pene detentive inflitte per diffamazione ai tre giornalisti di Panorama, il direttore Giorgio Mulè, Andrea Marcenaro e Riccardo Arena. "In una moderna democrazia nessuno dovrebbe essere imprigionato per quello che scrive", scrive Mijatovic. Difficile dargli torto. Ma cosa ha "combinato" di così grave Panorama? Un articolo in cui si affermava che la Procura di Palermo è politicizzata.

Nella lettera al ministro Bonino la Mijatovic ricorda anche il caso Sallusti e sottolinea il fatto che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito ripetutamente che "la reclusione per il reato di diffamazione è sproporzionata e dannosa per una società democratica". E prosegue: "I tribunali civili sono del tutto in grado di rendere giustizia alle rimostranze di coloro i quali si ritengano danneggiati nella propria reputazione".

"La reclusione per diffamazione ha un grave effetto raggelante che mina l’efficacia dei mezzi di comunicazione", dichiara ancora Mijatovic. "Continuerò a lavorare a stretto contatto con le autorità italiane per promuovere la depenalizzazione della diffamazione. Dovrebbe essere fatto presto per evitare ulteriori accuse di diffamazione e per stimolare l’attività giornalistica investigativa", sottolinea infine la rappresentante per la libertà dei media dell’Osce, che esorta tutti gli altri Stati membri dell’organizzazione che hanno leggi penali sulla diffamazione ad abrogarle. Sarà la volta buona? Noi ce lo auguriamo.