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Primavera araba sotto scacco? PDF Stampa E-mail
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Notizie - Editoriale
Sabato 03 Settembre 2011 13:57



La primavera araba è già entrata nella estate, sicuramente vedrà l´autunno e forse l´inverno nella stessa situazione in cui si è più o meno stabilizzata dopo l´exploit iniziale che aveva fatto tanto ben sperare.
In Tunisia, la rivoluzione dei gelsomini che avrebbe dovuto rappresentare il risveglio della dignità araba dopo un sorprendente decollo si trova in stallo. Con la caduta di Ben Ali il Governo provvisorio ha sciolto tutti i corpi di polizia e ha congedato i loro 150.000 agenti affidando il mantenimento dell’ordine pubblico alle Forze armate, formate da militari di leva, completamente impreparate a operazioni complesse di controllo del territorio nazionale e particolarmente delle coste. E sotto il profilo dell’ordine pubblico infatti la situazione di instabilità pare confermata, tra l´altro, dal ripetuto cambio di ministri dell’Interno ( 3 in tre mesi ). Situazione questa che rende poco affidabile anche nei rapporti bilaterali con l´Italia l’interlocutore istituzionale tunisino.
In Egitto...ma che rivoluzione d´Egitto! Se da un lato Hosni Mubarak è caduto dopo la sommossa del 14 febbraio ed ora é sottoposto a processo assieme ai figli, dall´altro ci troviamo difronte ad una situazione economico-politica sotto certi aspetti peggiore di prima; i militari tengono sempre le redini del potere strettamente nelle loro mani, le elezioni fissate per settembre sono slittate a novembre, così gli egiziani si vedono costretti a ritornare in piazza Tahrir, al Cairo, per dare di nuovo voce alla protesta per il crescente malcontento di fronte alla gestione, da parte delle forze armate, della transizione verso l'anelata democrazia.
In Libia, Gheddafi è uccel di bosco, anzi dopo aver pareggiato per mesi la partita con l´OTAN nonostante i bombardamenti costanti che si sono abbattuti sul suo territorio, sembra intenzionato a resistere fino alla fine. Una soluzione del conflito, forse sotto forma di guerriglia, sembra ancora incerta e piuttosto lontana. I libici si sono scrollati di dosso una ditatura di 42 anni ma in cambio di che?  Dalla dittatura di Gheddafi passano alla dittatura economica dei paesi che dovranno essere risarciti per le spese militari sostenute in appoggio alla rivolta.
In Siria, Bashar Assad continua a reprimere con la forza selvaggia gli insorgenti; oltre 2100 i morti e 13.000 gli arresti; non c´è luce in fondo al tunnel, anche per mancanza di petrolio!
Nello Yemen, il presidente Saleh é stato costretto a riparare all´estero per curarsi dopo un attentato esplosivo ma sta organizando il ritorno in patria e le cose non promettono bene...
Nel Bahrein, scioperi ad oltranza e il Wefaq, principale partito dell'opposizione sciita ha deciso di ritirarsi, dal dialogo nazionale – il cui scopo era di rilanciare le riforme politiche nel regno, in particolare una transizione verso una monarchia costituzionale - perché "non è serio". Insomma, siamo a punto e daccapo.
Infine nel Marocco, re Mohammed con un referendum che è stato approvato e che ha ridotto i poteri della monarchia ha saggiamente stabilito un armistizio tra popolo e re; durerà?
I sette mesi di lotta nel mondo arabo stanno dimostrando che soltanto la forza del popolo che insorge nelle piazze non sará sufficiente a far progredire il processo democratico per il quale si sono immolati centinaia di cittadini. È necessario che la comunità internazionale, senza ipocrisia fugga dalla realpolitik, figlia di interessi e favoritismi e si mantenga compatta permanentemente in appoggio all´apertura politica dei paesi arabi perchè solo in questo modo le morti avranno ragion d’essere altrimenti rimarranno inutili e confinate nella storia come cause accidentali del tentativo fallito di sovvertire un governo o un regime a seconda dei punti di vista e anche perchè contrariamente alle previsioni iniziali, il compimento del processo democratico non è questione di mesi ma di anni e forse molti.

Foto: ats/ansa/Reuters
Giuseppe Arnò
Ultimo aggiornamento Sabato 03 Settembre 2011 14:33
 

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