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Sabato, 27 Aprile 2024
C. Beccalossi - Reportage da Russia e Donbass PDF Stampa E-mail
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Notizie - Fatti
Venerdì 15 Dicembre 2023 18:08


 

Ultime evidenze di guerra a Donetsk e party al 55° piano a Mosca

 

Servizio e foto di








Effetti bellici a Donetsk.











Moscow-City



Meeting durante il party al 55° piano



Beccalossi e Dmitry Vadimovich Kuznetsov



Beccalossi e Lindo Ngalo
 

 

   Donetsk/Mosca - Attorno a mezzogiorno, prima di lasciare la Repubblica Popolare di Donetsk per il ritorno a Mosca con i tre colleghi a bordo d’un minivan in partenza dalla stazione centrale dei pullman del capoluogo dell’oblast’, in ulitsa Artema (via Artema) scatto ultime foto ad una banca (ed al relativo bancomat) fuori servizio da tempo e ad un ufficio di traduzioni con saracinesca abbassata chissà da quando e con sacchi di protezione da esplosioni e schegge davanti. Scorci di ormai datate ostilità con odierne ripercussioni, a pochi passi dalla direzione delle Ferrovie della Repubblica Popolare di Donetsk, a sua volta bombardata nel passato.

   Anche negli immediati paraggi dell’autostazione, già obiettivo di artiglierie e mortai ucraini fin dal 2015, vari edifici ora abbandonati portano le ferite di incursioni addietro ma che, in ogni caso, hanno decretato la fine di attività ed esercizi senza spiragli di riapertura.  

   Il viaggio di 1.200 km da Donetsk a Mosca (ed all’Hotel “Vega”) dura più di 16 ore, con arrivo alle 4.00. Nel relax d’un giorno finalmente senza più i patemi d’animo vissuti nel Donbass,  m’immergo di nuovo nella particolare atmosfera dell’Izmajlovo Kremlin (Cremlino di Izmajlovo), complesso architettonico, culturale e popolare, multiespressivo delle tradizioni russe. Accoglie laboratori artistici e vari musei, tra cui quelli della Storia della Vodka e della Guerra, un vivace mercato (l’Izmaylovskiy Bazar, dove si può trovare di tutto, pure vecchie armi, caricatori, pallottole, addirittura lanciarazzi non si sa se funzionanti o meno) e la suggestiva chiesa ortodossa di San Nicola. L’Izmajlovo Kremlin è sorto tra il 1998 ed il 2007 nel rispetto della tipologia stilistica russa del XVII secolo. 

   Nel pomeriggio successivo, su invito di Artyom, nostro referente del ministero degli Esteri di Mosca per i reportages a San Pietroburgo e nel Donbass, partecipiamo al party d’inaugurazione dell’ufficio dell’African Initiative (organismo d’informazione ed eventi relativi soprattutto alle nazioni africane in cui è particolarmente attiva la Federazione Russa), al 55° piano d’un grattacielo dell’avveniristico quartiere d’affari Moscow International Business Center (MIBC, Moskovskij meždunarodnyj delovoj centr), noto pure quale  Moskva-City o Moscow-City od ancora Crystal Island, nel quartiere Presnenskij. Lo skyline della città direzionale, edificata dal 1997 in poi, riporta a quello, più celebrato, di Manhattan, a New York.

   All’evento sono presenti varie personalità, tra cui il deputato dall’ottobre 2021 dell’ottava Duma di Stato (Camera Bassa ed elettiva che, con il Consiglio della Federazione, compone il Parlamento od Assemblea Federale), Dmitry Vadimovich Kuznetsov (Mosca, 5 marzo 1975). Nel 2020 è stato nominato segretario del Comitato centrale del partito Per la Verità (Za Pravdu) confluito, nel 2021, assieme a Patrioti di Russia (Patrioty Rossii), in Russia Giusta (Spravedlivaja Rossija), pro Cremlino. La denominazione corretta conseguente, quindi, è Partito politico socialista “Una Russia giusta - Patrioti - Per la verità” (Sotsialisticheskaya politicheskaya partiya Spravedlivaya Rossiya - Patrioty - Za pravdu”, SRZP).

   Dopo l’inizio dell’“Operazione militare speciale” in Ucraina da parte delle forze russe, il 24 febbraio 2022, Kuznetsov aveva comunicato l’intenzione del partito d’aprire sedi a Kherson e Lugansk.

   Il politico si sofferma con noi su varie questioni, come la difesa dei valori conservatori ed ortodossi, l’apprezzamento per quanto fatto dal cardinale Matteo Maria Zuppi (presidente della Conferenza episcopale italiana ed arcivescovo metropolita di Bologna) incaricato da papa Francesco d’una missione per promuovere una soluzione al conflitto e verso una giusta pace tra Russia ed Ucraina, l’ammissione di contatti con la Chiesa ortodossa nazionale ucraina ma che, finché è al potere a Kyïv una dittatura politica, non è particolarmente attiva, anche per timore di ripercussioni negative in ambo le parti.

   All’incontro inaugurale interviene anche il noto giornalista e blogger ucraino filorusso Yuri Ivanovich Podolyaka (Sumi, 21 febbraio 1975), che conta più di 2.800.000 iscritti al suo canale Telegram. Oggetto d’“attenzione” del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Služba bezpeky Ukraïny, SBU), Podolyaka è finito anche nella “lista nera” del sito governativo ucraino War & Sanctions https://sanctions.nazk.gov.ua/en/ (autodefinitosi “The main database of sanctions that were imposed after Russia’s attack on Ukraine”, “La principale banca dati delle sanzioni che sono state imposte dopo l’attacco della Russia all’Ucraina”).

   L’home page del sito enuncia che “l’obiettivo principale del Portale è informare i governi stranieri e l’opinione pubblica sulle sanzioni già imposte alla Russia e chiedere l’espansione delle sanzioni contro coloro che sostengono la guerra. Ciò può garantire la massima pressione sui complici della guerra e avvicinare la vittoria dell’Ucraina”.

   Analista militare, Podolyaka ci spiega i recenti sviluppi e le probabili mosse tattiche prossime del fronte russo-ucraino nel Donbass.

   Prima del commiato a fine party,  scambio quattro chiacchiere in francese con Lindo Ngalo, rappresentante diplomatico della Repubblica Democratica del Congo, abituato (mi dice sorridendo furbescamente) ad essere invitato in simili occasioni in cui s’intersecano interessi e relazioni russo-africani.

   Il giorno dopo un taxi mi porta, in un’ora di percorso, all’aeroporto di Mosca-Domodedovo. Il volo della Gulf Air per il transito di Bahrein, isola-nazione nel golfo Persico, decolla alle 16.10 con arrivo alle 22.25. Alle 1.40 segue il “salto” verso Milano-Malpensa, con atterraggio alle 6.55. Al prossimo reportage, Donbass-drama...   

 

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