Paesi Bassi e la Danimarca forniranno caccia F-16 all’Ucraina |
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Lunedì 21 Agosto 2023 10:24 |
GUERRA / 21 AGOSTO 2023
Nella giornata di venerdì 18 agosto è circolata la prima indiscrezione secondo cui i Paesi Bassi e la Danimarca forniranno caccia F-16 all’Ucraina, con le prime consegne previste intorno all’inizio del 2024. L’annuncio è stato dato ufficialmente domenica 20, quando i primi ministri dei due Paesi hanno accolto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in visita. Questa decisione rappresenta il primo vero impegno per la consegna dei caccia all’aviazione ucraina e arriva pochi giorni dopo l’approvazione da parte degli Stati Uniti. Quanti e quali F-16 arriveranno in Ucraina Secondo quanto riferito, la Danimarca consegnerà 19 F-16 in totale, coi primi sei che dovrebbero essere spediti in Ucraina intorno all’inizio del 2024, seguiti da otto durante il prossimo anno e da cinque il successivo. I Paesi Bassi hanno 42 F-16 disponibili complessivamente, ma devono ancora decidere se verranno ceduti tutti e non sappiamo nemmeno i numeri delle tranche di consegna. Olanda e Danimarca hanno spinto durante questi mesi per addestrare i piloti ucraini a pilotare gli F-16 e infine per consegnare i caccia, che l’Ucraina richiede da più di un anno. Sabato il ministro della Difesa ucraino Oleksij Reznikov ha affermato che l’addestramento dei piloti ucraini è iniziato, ma ci vorranno almeno sei mesi e forse anche di più per addestrare anche ingegneri e meccanici: come più volte detto, si tratta di caccia completamente diversi rispetto a quelli che l’aviazione ucraina ha in uso. Il primo ministro danese Mette Frederiksen ha detto che oltre 70 ufficiali di Kiev sono arrivati in Danimarca per l’addestramento e sappiamo che la formazione si svolgerà in Danimarca e Romania, ma non è chiaro quanti piloti ucraini siano arrivati in Danimarca. E dalla Svezia un’apertura sui Gripen Sabato Zelensky è stato in Svezia, dove ha discusso la possibilità di ricevere i caccia Jas-39 “Gripen”. Questa possibilità si era ventilata da mesi, da quando a febbraio di quest’anno il ministro della Difesa ucraino Oleksij Reznikov aveva espresso interesse per i caccia svedesi, e il marzo successivo erano circolate voci secondo le quali Stoccolma stava prendendo in seria considerazione l’eventualità di cedere i “Gripen” a Kiev. A giugno, il governo svedese aveva annunciato formalmente l’intenzione di fornire addestramento ai piloti e al personale di terra ucraino per metterli in grado di operare i “Gripen” nel quadro di una valutazione operativa del caccia. Il Gripen risulta interessante per le forze aeree ucraina perché in grado di lanciare missili aria-aria occidentali come l’Aim-120 Amraam (già fornito all’Ucraina) e il Meteor di Mbda, entrambi in grado di colpire obiettivi “oltre la linea di visuale” del pilota, o come vuole la dicitura militare anglosassone “beyond visual range” (Bvr). Nella recente visita svedese è stato proprio il presidente Zelensky ad affermare che l’addestramento dei piloti all’utilizzo dei “Gripen” è già cominciato in Svezia. Durante una conferenza stampa, il leader ucraino ha affermato che “i voli di prova del Gripen che coinvolgono gli ucraini, i nostri piloti, sono iniziati” aggiungendo che ha discusso a fondo col primo ministro svedese gli ulteriori passi riguardanti la prospettiva della fornitura all’Ucraina dei caccia. L’aeronautica militare svedese ha oggi in servizio circa 94 “Gripen” nelle varianti C e D, e sta lavorando per sostituirli completamente con le versioni E/F più recenti, ma al momento si stima che ciò non accadrà fino agli anni ’30. In Europa, il caccia è in servizio anche in Ungheria e Repubblica Ceca tramite un contratto di leasing con la Saab, casa costruttrice del velivolo, e non è da escludere che quando i primi F-35 con le coccarde ceche arriveranno, i “Gripen” possano essere riscossi dalla Svezia e spediti in Ucraina. Il Jas-39 è un caccia multiruolo monomotore, monoposto, di quarta generazione che è entrato in servizio in Svezia a partire dal 1996. Senza scendere in dettagli tecnici, il “Gripen” è un ottimo velivolo in grado di difendere lo spazio aereo ed effettuare missioni da attacco al suolo, e nel conflitto in Ucraina darebbe un vantaggio tattico/tecnologico a Kiev non indifferente anche rispetto agli F-16, concettualmente più vetusti rispetto al Jas-39. Come l’Ucraina potrebbe usare i caccia occidentali Come sempre, però, la reale efficacia di entrambi i velivoli nel contesto del conflitto è data da una serie di fattori, primo di essi il numero di macchine fornite: una manciata di caccia non risolverebbe il conflitto in favore di Kiev (e probabilmente nemmeno i 60 caccia di cui si parla), inoltre i piloti ucraini vanno istruiti in modo approfondito sulle caratteristiche dei caccia e sulle tattiche di impiego per poterli utilizzare al meglio. Qualcosa che non si può risolvere rapidamente e semplicemente. Abbiamo anche più volte sottolineato come ci siano delle problematiche intrinseche da risolvere per poter operare con i caccia occidentali, tra cui la formazione del personale di terra e di tutta la catena logistica, fondamentale per mantenere i velivoli in efficienza: le riparazioni dei danni di guerra richiedono una profonda conoscenza dei velivoli. Da ultimo le basi aeree vanno adattate per ricevere i caccia e siamo convinti che la Russia, una volta che i lavori di adeguamento di queste ultime cominceranno, reagirà di conseguenza con una campagna di interdizione missilistica volta a renderle inutilizzabili, dando fondo alle sue scorte per quanto possibile e cercando di non intaccare la capacità di deterrenza verso la Nato per quanto riguarda i vettori di precisione. Un altro fattore fondamentale, ancora una volta, è dato dalla tempistica delle consegne: 14 caccia nell’arco di un anno sono pochi, e poco utili per le motivazioni già espresse sopra. Sicuramente però essi costringerebbero le Vks, le forze aerospaziali russe, a impegnare più caccia tipo Su-35 per cercare di eliminare la nuova minaccia aerea, con conseguente usura di uomini, mezzi e del potenziale bellico di Mosca, e forse la finalità dell’invio degli F-16 a Kiev è proprio questa. |
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