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Martedì 20 Giugno 2023 19:41

 



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Gli Extra Large Unmanned Underwater Vehicle (Xluuv) sono droni sottomarini di grandi dimensioni, la cui applicazione in ambito militare è in costante incremento. La Corea del Sud sta attualmente investendo notevolmente su tali sistemi al fine di incrementare le capacità della propria marina in un contesto operativo sempre più difficile. 

I Combat Xluuv

La National Security Strategy del 2023 ha rimarcato l’enorme impatto della Quarta Rivoluzione Industriale sulla guerra, indicando come il Manned/Unmanned Teaming (Mum-T), ossia l’integrazione tra soldati, sistemi a pilotaggio umano e droni, sia fondamentale per vincere le guerre del futuro. Il documento statuisce la volontà del paese di introdurre tali sistemi attraverso un processo step by step, lavorando contestualmente per incrementare la cooperazione tra il complesso militare-industriale e la società civile.

Il progetto dei “Combat Xluuv”, rientra nell’ambito di tale iniziativa. Mostrati dall’azienda Hanwha Ocean all’International Maritime and Defence Exhibition (Madex) del 2023 tenutasi nella città di Busan, tali droni sono dotati di due tubi lancia siluri, i quali probabilmente trasporteranno i nuovi Lig Nex1 Tiger Shark prossimi ad entrare in servizio. Tali siluri sono in grado di raggiungere una velocità di 55 nodi, presentano un range operativo di 50 km e dispongono di moderni sistemi quali la fibra ottica German Deutsches Modell 2 Mod.4, un sistema wake homing che consente al siluro di seguire le traiettorie delle imbarcazioni nemiche tramite l’analisi della scia lasciata da quest’ultima sull’acqua, seguendo poi una traiettoria a zig zag che lo porta a colpire la poppa, l’area dove la testata colpisce col danno maggiore e un motore alimentato con batterie al litio che minimizza il rumore prodotto. 

I combat Xluuv sono dotati di un sonar situato nella parte posteriore dello scafo e una configurazione configurazione X-Rudder che garantisce un’elevata manovrabilità. Tali droni presentano grandi dimensioni, risultando lunghi 23 metri e pesanti 60 tonnellate, essi sono alimentati tramite un motore a batterie al litio. Il progetto del Combat Xluuv è compreso nel programma “Navy Sea Ghost”, il quale mira a costruire una flotta in grado di combinare sistemi a pilotaggio umano e sistemi senza pilota. il programma prevede ben tre tipologie di navi posadroni denominate “Ghost Commander”, nello specifico: una mini portaerei da 16mila tonnellate in grado di dislocare vari tipi di droni tra cui un Combat Xluuv, una nave simile da 5mila tonnellate e un sottomarino in grado di trasportare due Combat Xluuv. 

Questi droni possono rivelarsi altamente funzionali a contrastare lo strapotere navale cinese in una eventuale guerra di superficie. La loro integrazione con altri sistemi d’arma può infatti massimizzare le capacità combattive delle unità militari che li impiegano, riducendo al contempo il rischio di perdite. Questi sistemi possono inoltre essere molto utili anche nell’ambito della guerra sottomarina, risultando e funzionale contrasto ai nuovi sottomarini balistici nordcoreani classe Sinpo. 

Lo sviluppo delle capacità navali del paese

La Corea del Sud rappresenta una delle principali potenze economiche mondiali, tuttavia la scarsità di risorse naturali ha comportato la necessità di importare enormi quantità di energia. Seul è l’ottava importatrice di energia al mondo: gran parte del petrolio importato al fine di alimentare il suo possente sistema industriale e i consumi domestici transita attraverso il Mar Cinese Meridionale. A partire dagli anni Novanta il paese ha quindi avviato un processo volto a trasformare la propria marina in una Blue Water Navy, al fine di mantenere il controllo delle rotte navali fondamentali per l’economia del paese.

Questo intento venne espresso per la prima volta già nel 1991 dal Presidente Roh Tae-woo e poi nel 1996 attraverso l’entrata in servizio delle fregate Kwanggaeto nel 1996 e il rilascio nel 1999 della “Navy Vision 2020”, pensata per trasformare la marina in una Blue Water Navy entro gli anni 2020 attraverso la progressiva introduzione di imbarcazioni sempre più potenti sino a sviluppare porterei e sottomarini balistici. Negli anni 2000 sono stati introdotti nuovi tipi di cacciatorpediniere e fregate, nonché aperte nuove basi navali, quali il Jeju Civilian Military Complex Port sull’Isola di Jeju. Attualmente tale processo sta entrando nella sua fase conclusiva, attraverso lo sviluppo dei sottomarini classe Dosan, entrati in servizio nel 2021 e del progetto CVX, volto a far entrare in servizio una portaerei entro il 2033. 

La National Security Strategy del 2023 firmata dal Presidente Yoon Suk Yeol identifica l’Indo Pacifico come una regione segnata dalla crescente rivalità tra Statu Uniti e Cina, dove gli incentivi alla cooperazione sono diminuiti in favore della competizione sulla sicurezza economica. Il documento certifica la necessità di potenziare le capacità militari sudcoreane al fine di far fronte alla minaccia nucleare nordcoreana. In particolare la marina è inclusa all’interno del Three Axis System di Seul per schermare il Paese da un possibile lancio di missili nucleari da parte della Corea del Nord.

Negli ultimi anni il budget militare sudcoreano è notevolmente incrementato e ammonta ormai a 50 miliardi, circa cinque volte la cifra spesa nel 2002, venti anni fa. Per la prima volta dagli anni Cinquanta l’equilibrio di potere nella Penisola Coreana è ora pesantemente spostato verso sud. Al netto dell’immane percentuale del proprio Pil destinata alla difesa, la Corea del Nord non sarà in grado di far fronte nel lungo termine all’immane crescita delle capacità militari sudcoreane. Contestualmente Pyongyang sta avendo sempre più difficoltà a respingere l’offensiva culturale della Corea del Sud, concretizzatasi tramite l’exploit della K-wave. Il regime nordcoreano, incapace di innovarsi e sempre più isolato, sarà chiamato all’ardua sfida di mantenere un equilibrio militare contro un nemico sempre più potente, allocando risorse sempre più limitate e dovendo contestualmente far fronte ad una costante insoddisfazione interna dei propri cittadini. La storia ha più volte dimostrato come presto o tardi, tali processi arrivino ad una sintesi. 

 Fonte: https://it.insideover.com/difesa/droni-sottomarini-la-nuova-frontiera-armata-del-pacifico.html?_ga=2.131651407.1339862084.1687299628-218235178.1509650680&_gl=1*bn7yui*_ga*MjE4MjM1MTc4LjE1MDk2NTA2ODA.*_ga_ENZ2GEXW4Y*MTY4NzI5OTYyNy4yNzQuMS4xNjg3MzAwMDQyLjAuMC4w

 

 

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