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Notizie - Opinioni
Sabato 02 Luglio 2022 22:19

 

Il caldo Africano si è abbattuto sull’Italia tutta rispolverando titoli e nomignoli buoni ogni volta in cui le ondate di calore campeggiano sulle pagine dei siti meteo. Sarebbe il momento di scatenarsi mandando a manetta i condizionatori, ma quest’anno le notizie della crisi energetica che ha fatto schizzare il costo delle bollette alle stelle scoraggia un po' i fan del gelo casalingo. 

Se prima avere il condizionatore era un simbolo di agiatezza, oggi è il poterlo accendere senza farsi troppi problemi il segno di una certa tranquillità economica. Lo stesso discorso vale anche per le auto di lusso o meno, per le quali gli stessi soldi di prima per riempire il serbatoio non riescono però a spostare la lancetta del carburante sulla tacca del “full”.

Per molti questo significa rinunciare anche a una gita al mare oppure razionalizzare i costi destinati al divertimento. Per questo motivo nonostante la calura le spiagge italiane sono piene, ma non affollate come gli altri anni, quando di questi periodi bisognava sbrigarsi a raggiungere la spiaggia per assicurarsi un ombrellone a distanza non siderale dalla riva del mare.

Nemmeno si registrano gli entusiasmi vacanzieri che tra guerra, costi, carovita e covid, inducono i più a stare intorno casa o a scegliere mete meno ambiziose degli scorsi anni. Comunque evitando rigorosamente il più possibile l’altissima stagione. Si registrano infatti aumenti dei flussi vacanzieri nei mesi di giugno e luglio, che comunque hanno almeno come effetto sulle attività commerciali legate al turismo, quello di distribuire meglio il lavoro sui tre mesi delle vacanze estive.

Per tutti questi motivi a Roma non si registrano più quegli svuotamenti epocali che facevano sembrare morta la città. Tuttavia quei pochi che riescono a sfidare il caldo asfissiante per recarsi in angoli di Roma come Villa Celimontana, splendido gioiello racchiuso tra il parco del Colosseo e le Terme di Caracalla, possono riuscire a vivere atmosfere che rendono veramente Roma eterna.

Seduti su una panchina tra le cicale che friniscono sullo sfondo delle vestigia imperiali, i radi passaggi di turisti e romani accaldati in bermuda riportano alla memoria le scende di Mimmo e Marisol, che Verdone ha reso protagonisti di atmosfere senza tempo nel film “Un Sacco Bello”.

Comunque a parte la poesia che Roma riesce a regalare indipendentemente da come viene trattata da chi l’amministra, quello che si registra è un abbandono generale che fa da degna cornice a questi tempi bui. Il simbolo di questo decadimento sono gli incendi che stanno devastando Roma quotidianamente.

Si è iniziato con la discarica di Malagrotta altro simbolo di decadenza come i rifiuti, a cui una città come la Capitale d’Italia, non riesce atavicamente a trovare una soluzione per un problema primario, che nel resto del pianeta o almeno in tutta Europa è ormai considerata come una risorsa economica importante.

In una città che non ha un vero piano di gestione dei territori e, che l’incuria e l’abbandono l’estate  trasformano in una polveriere pronta a causare tragedie e disastri. Terreni incolti e pulizia inesistente rappresentano il vero innesco per queste tragedie di fuoco.

A queste condizioni di degrado basta infatti la minima casualità per generare disastri. In queste ore gli incendi divampano ovunque con ritmi infernali, mettendo a dura prova i Viglili del Fuoco e le squadre delle Associazioni Volontarie di Protezione Civile che gli danno manforte. Se a questo poi aggiungiamo la siccità che mette a dura prova le risorse idriche il quadro è completo.

Il lago di Bracciano importante bacino di riferimento per la capitale si abbassa visibilmente ogni giorno, ma basta restare tra le mura cittadine ed osservare il corso del Tevere per rendersi conto della situazione. Il fiume si asciuga progressivamente liberando alla vista carcasse di biciclette e rottami vari, in un triste spettacolo che fa apparire Roma in maniera desolante.

Se ci fosse stata ancora la Raggi oppure un qualsiasi sindaco proveniente da un’area diversa dalla sinistra, avremmo assistito a spettacoli rivoltanti di finta indignazione a fini elettorali. Ma un po' come Nerone che suonava la lira mentre Roma bruciava, anche il sindaco Gualtieri sembra trastullarsi tra questioni di poco conto ignorando le priorità dei Romani. Molto più facile occuparsi di raccogliere facile consenso attraverso ciclabili, monopattini e quant’altro, piuttosto che affrontare le questioni di primaria importanza che vedono abbassarsi sempre più il livello di qualità della vita della capitale.

Però allegri basta andare online e si può trovare il calendario dell’Estate Romana una fitta agenda di appuntamenti che sbandierano ai quattro venti una “cultura” che sembra l’unica esigenza dei Romani, che però invece preferirebbero in maniera prioritaria non rimanere intossicati dai miasmi dei cassonetti della spazzatura, o usufruire di altri servizi prioritari per vivere in una capitale in maniera decorosa come dovrebbe essere per una città di livello mondiale.

 

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