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Notizie - Cronache
Mercoledì 02 Febbraio 2022 11:59

Addio a Monica Vitti

 

2 Febbraio 2022 - 12:26

Il mondo del cinema saluta per sempre Monica Vitti, attrice poliedrica, musa di Antonioni per la "teatralogia sull'alienazione" e famosa anche per i film della commedia all'italiana e quelli girati in coppia con Alberto Sordi.



Maria Luisa "Marisa" Ceciarelli, in arte Monica Vitti, classe 1931, è deceduta oggi, dopo aver combattuto per molti anni contro una malattia simile all'alzheimer.

Gli esordi di Monica Vitti

L’attrice romana aveva abbandonato la vita pubblica a metà anni ’90 ma i suoi 40 anni di carriera hanno segnato la storia del cinema italiano. Diplomata all’accademia d’arte drammatica di Roma nel 1953, esordisce in teatro lavorando con la compagnia di Sergio Tofano con la quale recita in opere di Shakespeare e Molière. È in questo periodo, come spiegherà lei stessa in un’intervista a Oriana Fallaci, che Maria Luisa Ceciarelli cambia nome su richiesta di Tofano. “Sedetti al tavolino di un bar e mi misi a studiare il nome. Volevo prendere mezzo cognome di mia madre che si chiama Vittiglia e Vitti andava benissimo. Monica – racconta – andava bene con Vitti e così, dopo averlo scritto due o tre volte, pronunciato cinque o sei, debuttai come Monica Vitti. Ora sono talmente Monica Vitti che mio padre e mia madre mi chiamano Monica anziché Maria Luisa e io, quando devo firmare Ceciarelli, mi sento a disagio: quasi firmassi col nome di un’altra”.

 



La relazione con Michelangelo Antonioni


All’inizio degli anni ’60 incontra il registra Michelangelo Antonioni, che la vede recitare sul palco Feydeau e la chiama per doppiare, con la sua voce roca, la benzinaia Dorian Gray ne Il grido"Lei ha una bella nuca, potrebbe fare cinema" dice lui e nasce così un forte legame professionale e sentimentale. La Vitti diventa la protagonista indiscussa dei suoi quattro film più importanti: L'avventura (1960), La notte (1961), L'eclisse (1962) e Deserto rosso (1964) dove interpreta quattro donne inquiete, complesse e sempre al limite di una crisi di nervi. Si tratta di una serie di film che verrà chiamata “tetralogia dell’alienazione”. Termine che “odio a tal punto che al solo udirla mi raggrinzo tutta come se udissi una parolaccia”, disse l’attrice nell’intervista con la Fallaci. Parlando della sua relazione con Antonioni, invece, raccontò che quando lo conobbe stava per sposare un giovane architetto. “Ero talmente convinta che il mio fidanzato fosse l’uomo della mia vita, ero così sicura di amarlo che, per anni, non ho perdonato a Michele d’avermi fatto capire questa cosa terribile: che l’amore finisce”. E, infatti, negli anni ’70 intreccia una relazione con il regista Carlo Di Palma e, in seguito, conosce Roberto Russo, che sposerà in Campidoglio nel 2000, dopo 27 anni di fidanzamento.

I film con Alberto Sordi e le comparsate in tivù

Tornando all’attività artistica, a partire dalla fine degli anni ’68, la carriera della Vitti vira verso ruoli comici nei film della commedia italiana come ne La ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli dove interpreta una giovane siciliana che si vuol vendicare dell’uomo che l’ha “disonorata”. Ettore Scola, nel 1970, la sceglie per recitare insieme a Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini nel film Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca). Tre anni più tardi è Luigi Magni a volerla come protagonista del film ‘Tosca’ insieme a Gigi Proietti. La collaborazione artistica con Alberto Sordi, invece, inizia nel 1964 quando la Vitti ha una parte nel film a puntate l disco volante dove, su richiesta del regista Tinto Brass, pronuncerà più volte la frase: "Dime porca che me piasi de più". Gli altri film della coppia Sordi-Vitti sono: Amore mio aiutami (1969), Le coppie (1970), Polvere di stelle (1973) e Io so che tu sai che io so (1982). Sono molti anche i film girati da registi stranieri come: Modesty Blaise di Joseph Losey (1965), La pacifista di Miklós Jancsó (1970), Il fantasma della libertà di Luis Buñuel (1974), Ragione di stato di André Cayatte (1978) e Un amore perfetto di Michael Ritchie (1979).

Torna a lavorare con Antonioni nel 1980 nel film per la televisione Il mistero di Oberwald ma la sua carriera nel piccolo schermo era iniziata nel 1956 con lo sceneggiato L’alfiere. Nel 1959 aveva presentato, insieme a Franca Valeri e Vittorio Caprioli il varietà Le divine, mentre nel 1962 aveva partecipato al programma di Ernesto Calindri ‘Il signore delle ventuno’. Nel 1972-73 è, invece, ospite fissa dell’edizione di Canzonissima condotta da Pippo Baudo e Loretta Goggi. Nel 1974 inoltre si esibisce con Raffaella Carrà e Mina nel varietà Milleluci, mentre canta insieme a loro Bellezze al bagno. Quattro anni più tardi recita nella commedia per la tivù Il cilindro, di Eduardo De Filippo. Le ultime apparizioni televisive, invece, risalgono agli anni ’80 e ’90. Nel 1985 conduce su Raiuno Passione mia, trasmissione dedicata ai suoi 25 anni di cinema, mentre nell’edizione 1993-’94 di Domenica In aveva uno spazio tutto suo, “Vitty Story” della durata di 12 minuti che, però, lasciò all’improvviso, senza dare spiegazioni.

Gli ultimi anni di vita

La cantante Fiorella Mannoia, che all’età di 15 anni, le ha fatto da controfigura in molti suoi film, nel 2011, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair per gli 80 anni dell’attrice, ricorda di averla conosciuta nel 1969 sul set di Amore mio aiutami. “Monica era abbastanza fifona: aveva paura di guidare, di andare in moto, di cadere. Nelle Coppie (1970, sempre con Sordi, ndr) doveva girare un episodio con un leone e lo feci io: tra me e il leone c’era un vetro, ma lei era spaventatissima. Veniva sempre a controllare che non mi facessi male”. La Vitti, nella sua carriera, ha vinto 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), 3 Nastri d'Argento, 12 Globi d'oro (di cui due alla carriera), un Leone d'oro alla carriera a Venezia, un Orso d'argento alla Berlinale e una candidatura al premio BAFTA.

Nel 1993 esce il suo primo libro, la sua autobiografia dal titolo Sette sottane, mentre nel '95 pubblica Il letto è una rosa:“Oggi scrivo non per ricordare, ma per reinventarmi tutto, per cancellare e ricostruire visi e fatti che mi girano intorno e ridono insieme a me; non di me”, scrive in quel volume. Un libro in cui rivela segreti:“Quando a 14 anni e mezzo avevo quasi deciso di smettere di vivere, ho capito che potevo farcela, a continuare, solo fingendo di essere un' altra, e facendo ridere il più possibile. Ci sono riuscita in teatro e nel cinema, nella vita molto meno". Le ultime apparizioni pubbliche della Vitti risalgono ai primi anni del nuovo millennio. Il 15 giugno 2000 partecipa alla festa per gli 80 anni di Sordi e nel dicembre dello stesso anno celebra il Giubileo in Vaticano, insieme a tanti colleghi illustri. L’anno successivo viene ricevuta dal Presidente della Repubblica al Quirinale insieme ai vincitori del David di Donatello, mentre l’ultima volta che appare in pubblico è nel 2002 alla prima dello spettacolo teatrale Notre-Dame de Paris. Nel 2003 viene ricoverata per una frattura al femore e da quel momento le notizie sulla sua vita privata sono praticamente inesistenti. Fino alla notizia della sua morte che oggi ha sconvolto i suoi fans.

 

Fonte:www.ilgiornale.it/news/spettacoli/unaltra-grande-cinema-se-ne-va-addio-monica-vitti-1409664

Ultimo aggiornamento Mercoledì 02 Febbraio 2022 12:08
 

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