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Notizie - Opinioni
Giovedì 06 Maggio 2021 13:14

 

 

 

Le crisi economiche e ora anche la pandemia, stanno infliggendo nella Repubblica Centrafricana condizioni apocalittiche. Un fiume di disperati, almeno 300mila persone si sono messe in marcia in cerca di condizioni di vita migliori. Dalla Repubblica Centrafricana le persone in fuga, hanno trovato rifugio nei paesi di confine, arrecando non pochi problemi per mancanza di centri di accoglienza e per mancanza di aiuti alimentari e vestiario. I caschi blu e le forze russe presenti nel paese stanno cercando per quanto possibile di impedire la guerra civile. Nei villaggi si spara e vengono dati alle fiamme. Nella nazione vivono più di 5milioni di abitanti. L'area è ricca di diamanti, legname e oro ma la ricchezza è in mano a ricchi gruppi europei della Francia, Belgio e Olanda. 
Le strade sono controllate dall'Esercito che impedisce di uscire dal paese. Unica via di accesso quella che porta in Camerun strategica per i rifornimenti. Circa 122.000 rifugiati hanno raggiunto la DRC e oltre 13.000 hanno attraversato il Camerun, Ciad e la Repubblica del Congo. I continui scontri impediscono l'arrivo degli aiuti umanitari. La principale strada nazionale è stata chiusa per mancanza di sicurezza. L'Africa centrale sta implodendo, alle crisi socio-economiche in essere si aggiungono quelle in Burkina Faso, Tigray e Mali, in quest'ultima sono presenti in gran numero le unità speciali del GIGN francese coordinate dagli uomini dell'intelligence del DGSE. Gli sfollati che vagano all'interno delle regioni centrali africane sono milioni, cercano un'oasi di tranquillità dove potersi fermare. 
Se l'Europa non interviene presto, questo fiume di esseri umani in fuga (in questo caso veri profughi), si riverserà in Europa rendendo ingestibile la già difficile migrazione. Quello che sta accadendo nel Centro Africa, complici i leader politici corrotti, ha una regia che parte da Pechino. Le unità speciali cinesi del PLAS coordinate dal MSS (intelligence), sta deliberatamente distruggendo le terre dei contadini per costringerli alla fuga. Ma gli strateghi del PCC non si fermano qui, hanno imbastito fake news per far ricadere le responsabilità sull'Europa, la quale afflitta da problemi interni non trova di meglio che costringere i paesi deboli ad accettare i profughi, complice anche la politica ricattatoria del Califfo Erdogan. La NATO piuttosto che guardare alla Russia, dovrebbe prendere coscienza che il pericolo ha gli occhi a mandorla. Sarebbe urgente un intervento massiccio della NATO nel Tigray per riportare una stabilità geopolitica. Il momento drammatico anche se nessuna informazione è riportata dalla  stampa Mainstream, richiede dapprima un intervento delle diplomazie dei paesi membri dell'ONU e successivamente una operazione di Peacekeeping 
prima che esploda una crisi umanitaria dai risvolti inimmaginabili e incontrollabile, che Erdogan potrebbe usare come ariete per sfondare le deboli resistenze di una Europa molle e strabica. Se dovesse accadere, esploderanno in tutta Europa i nazionalismi e il popolo chiederà maggiore sicurezza, quello che la sorniona Angela Merkel e il suo alleato ombra il Califfo si aspettano per istaurare uno stato di polizia. Gli occhi di analisti attenti avrebbero dovuto percepire il puzzle che si sta costruendo, la pandemia rientra in un progetto molto più ampio per impedire un tripolio di influenze strategiche. Il tempo del dormiveglia è trascorso, bisogna essere vigili, aiutiamoci con una chewing gum che aumenta la circolazione e attiva alcune specifiche regioni del cervello. Il mondo sta pericolosamente proiettandosi verso una nuova  grande guerra globale. Sarà fondamentale ascoltare il discorso di Putin il 9 maggio in Piazza Rossa in occasione del 76º anniversario dalla vittoria dell'Unione Sovietica contro la Germania nazista.

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