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Cinque lavori che sono ritenuti illegali in alcuni Paesi. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Quid Juris
Mercoledì 01 Dicembre 2010 16:05




Paese che vai, lavoro che trovi. Cultura, ideologie e normativa hanno una notevole influenza sulle gamma di professioni disponibili. Al punto che mansioni ritenute illegali in uno Stato, sono pienamente consentite in quello vicino. Anche dove sono permessi dalla legge, questi lavori conservano però una natura controversa e non mancano di far discutere. Investopedia.com ne ha individuati cinque: dal bagarino al venditoredi marijuana, ecco le attività professionali che non possono essere praticate ovunque, pena la reclusione.

Bagarinaggio
La rivendita non ufficiale di biglietti al fine di lucrare un prezzo maggiore rispetto a quello di acquisto è così complessa da essere regolamentata, se non proprio vietata, in molti Stati del mondo. Un'attività di questo tipo apre infatti la strada alle speculazioni e a una vera e propria manipolazione del mercato. Qual è infatti il modo più semplice per far lievitare il prezzo dei biglietti? Ovviamente portando al "tutto esaurito" prima ancora che questo venga determinato dal pubblico.
In Italia la rivendita non ufficiale di biglietti ha per protagonisti i "bagarini", che si possono incontrare fuori dagli stadi prima di una partita di calcio, ma anche in occasione di alcune grandi manifestazioni musicali e teatrali (concerti molto attesi o prime della Scala, ad esempio). Anche in Italia l'attività è controversa e spesso osteggiata, al punto che non mancano delle vere e proprie ordinanze anti-bagarini.
Tra le sentenze celebri in materia si può ricordare la 20227/2006 della Corte di Cassazione, secondo la quale non è reato acquistare biglietti dai bagarini, a patto che questi non abbiano provenienza illecita.
Si è cercato di osteggiare il bagarinaggio dei biglietti per le partite di calcio, particolarmente diffuso, con una normativa introdotta nel 2006 e che prevede l'adozione dei biglietti nominali, dove deve comparire il nome dell'acquirente. I controlli spesso assenti a la flessibilità con cui è applicata la norma fanno sì che i bagarini siano ancora molto presenti davanti ai cancelli degli stadi.

Vendita di marijuana per scopo medico
Negli stati in cui la marijuana a scopo medico è legalmente riconosciuta, chi la vende non deve nascondersi nei vicoli bui o stare alla larga dalla polizia. Anzi, in questi paesi i laboratori stanno studiando metodi sempre nuovi e fantasiosi per agevolare il consumo della sostanza, forti di una domanda sempre crescente e spronati da una concorrenza decisamente agguerrita. Celebre è il caso della Dixie Elixirs, una compagnia di bevande del Colorado che ha introdotto di recente la "soda pot", ovvero un drink a base di marijuana. Sempre in Colorado le varie compagnie che devono il loro successo alla liberalizzazione della cannabis per fini terapeutici forniscono cibi, capsule, estratti e sciroppi a circa 100mila residenti autorizzati al consumo terapeutico della marijuana. Un business florido che in alcuni Stati dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, ma che in altri potrebbe tradursi in guai a non finire con la legge.

Celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso
Gli stati che garantiscono alle coppie gay gli stessi diritti, o almeno una parte, di quelli generalmente riservati alle coppie eterosessuali sono sempre più numerosi, soprattutto negli Stati Uniti. E a volte questa scelta di campo non è dettata solo da motivazioni ideologiche, ma anche economiche. Secondo uno studio condotto dall'Executive Office of Housing and Economic Development e ripreso nel 2008 dal Boston Globe, si può prevedere un vero e proprio boom di richieste per alberghi, catering e altri servizi che si basano sulle celebrazioni di matrimoni tra persone dello stesso sesso. Le coppie gay che si recano in questi stati per celebrare le proprie nozze, anche se l'unione non è poi riconosciuta nel loro Paese, sono ovviamente disposti a spendere belle cifre per la permanenza e la cerimonia. Una forma inaspettata ma fiorente di turismo, che ha dato origine a nuove professioni non fattibili (e legali), però, in tutti i paesi del mondo.

Ostetrica
Fare l'ostetrica — soprattutto se questo comporta far nascere un neonato al di fuori di una struttura ospedaliera — è considerato illegale o soggetto a numerose restrizioni in molti stati del mondo. In Italia per diventare ostetrica è necessario seguire una laurea triennale, ma questa non autorizza a intervenire chirurgicamente durante il parto, operazione che deve essere condotta da un medico chirurgo.
Soprattutto negli Stati Uniti, dove le ostetriche devono avere adeguato titolo e licenza per assistere la donna nel momento del parto (licenza che può essere valida in uno Stato ma non in quello vicino), succede spesso che l'esercizio della professione venga riconosciuto come abusivo e sia quindi perseguito per legge.

Lavorare gratis
In un mercato del lavoro competivo e complesso come quello attuale, per studenti e giovani alla ricerca di un primo impiego un'esperienza lavorativa non retribuita è già un risultato. Anche se questa pratica è abbastanza diffusa, pone molti problemi legali e fiscali, al punto che in alcuni Stati lavorare gratis è del tutto illegale.
In Italia l'accesso al mondo del lavoro per studenti e neolaureati assume comunemente la forma dello stage, il cui scopo è quello di agevolare le scelte professionali dei giovani attraverso un'esperienza sul campo, sulla base di un progetto formativo che l'azienda si impegna ad attuare. Formalmente, quindi, uno stage non equivale a un rapporto di lavoro vero e proprio, ma solo a un periodo di apprendimento/formazione in azienda.
- martedì, 30 novembre 2010 - 11:10

Ultimo aggiornamento Mercoledì 01 Dicembre 2010 16:10
 

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