Il vescovo s'inchina all'islam |
Notizie - Religione |
Martedì 01 Dicembre 2015 09:11 |
Monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova, risponde alla domanda sui canti natalizi vietati nelle scuole: "Un passo indietro per mantenere la serenità" Giuseppe De Lorenzo - ILGIORNALE.IT "Sono pronto a fare marcia indietro sulle nostre tradizioni". Nel pieno delle polemiche sul Natale, sul diritto dell'Italia a mantenere le sue tradizioni cristiane, sulla necessità di integrare gli stranieri di altre fedi senza nascondere le nostre radici, le dichiarazioni di monsignor Claudio Cipolla fanno discutere.E riflettere. Perché se da una parte nelle scuole si registrano l'addio al presepe e la censura di Tu scendi dalle stelle in nome del rispetto dei "non cristiani", mentre la continua laicizzazione sta svuotando di significati il Santo Natale, ci si aspetterebbe che almeno i pastori della Chiesa facessero una levata di scudi. Si impuntassero, difendessero Gesù Bambino, il bue e l'asinello. In nome della pace, s'intende. Il che lo rende un gesto nobile, sicuramente caritatevole, ma che non tiene conto di un fatto: non può esserci accoglienza senza il riconoscimento delle proprie radici. In fondo è stato papa Ratzinger a dire che "le radici cristiane in Europa sono sempre più ignorate" e che la sfida era (ed è) quella di tornare a costruire la casa europea riconoscendo le fondamenta cristiane. Come avrebbe giudicato, Benedetto XVI, le parole del vescovo Cipolla? "Io farei tanti passi indietro pur di mantenerci nella pace e pur di mantenerci nell'amicizia - ha detto il vescovo di Padova parlando della celebrazione del Natale nelle scuole ai microfoni di Rete Veneta - Non dobbiamo presentarci pretendendo qualsiasi cosa che magari anche la nostra tradizione e la nostra cultura vedrebbe come ovvio. Se fosse necessario per mantenere la tranquillità e le relazioni fraterne tra di noi io non avrei paura a fare marcia indietro su tante nostre tradizioni". Intanto, il sindaco di Padova ha "risposto" alle parole del vescovo, assicurando controlli nelle scuole per far si che in ogni aula ci sia il presepe e il rispetto del Natale. Perché in fondo non serve molto per dar acqua alle proprie radici. È quello che forse i fedeli si aspetterebbero da (tutti) i pastori della Chiesa.
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Ultimo aggiornamento Martedì 01 Dicembre 2015 10:19 |
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