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Un uomo Awá contattato di recente racconta per la prima volta la sua storia PDF Stampa E-mail
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Notizie - Ambiente
Martedì 11 Agosto 2015 23:08

Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, ha diffuso la video-testimonianza unica di Irahoa Awá, uno degli ultimi Indiani ad essere stato contattato.

Irahoa, sua madre Jakarewyi e sua zia Amakaria erano stati costretti a uscire dalla loro foresta , nell’Amazzonia brasiliana, in gennaio, dopo essere stati “circondati dai taglialegna”. In un video toccante, Irahoa racconta di quando, unico uomo del gruppo, cacciava da solo e di come dovette fuggire dai taglialegna che avevano invaso la sua terra.

“Vedevo persone strane nella foresta, e sentivo che facevano molto rumore! Sono dovuto fuggire da loro perché erano nella mia foresta. Avevo paura! Sono dovuto fuggire. Ho corso e corso, ed è così che sono arrivato qui” ha raccontato Irahoa.

A pochi mesi dal primo contatto, Irahoa Awá racconta la sua vita in fuga nella foresta.
A pochi mesi dal primo contatto, Irahoa Awá ha raccontato la sua vita in fuga nella foresta.
© Survival

Gli Awá incontattati oggi sono circa 100: sono una delle società più vulnerabili del pianeta. Potrebbero venire spazzati via dalla violenza di esterni che rubano le loro terre e le loro risorse, e da malattie come l’influenza e la varicella, verso cui non hanno difese immunitarie.

La storia della famiglia di Irahoa è un triste monito dei pericoli del primo contatto. Poco dopo il contatto, infatti, la madre e la zia di Irahoa si sono ammalate gravemente di tubercolosi, nonostante nella zona fossero presenti alcune equipe sanitarie. Secondo Irahoa e gli Awá stanziali, gli altri membri del gruppo sarebbero morti nella foresta a causa di malattie introdotte dagli invasori, come l’influenza.

Nel gennaio 2014, in risposta a una massiccia mobilitazione pubblica internazionale, il governo brasiliano ha condotto un’imponente operazione militare che ha liberato il territorio centrale degli awá da taglialegna, allevatori e coloni illegali; altri territori della tribù, tuttavia, restano invasi e continuano a essere distrutti. Survival chiede al governo brasiliano di sfrattare gli invasori anche da queste terre per garantire la sopravvivenza di una delle tribù incontattate più minacciate al mondo.

Dopo il primo contatto Jakarewyj (sinistra) e Amakaria (destra) si sono ammalate gravemente di tubercolosi.
Dopo il primo contatto Jakarewyj (sinistra) e Amakaria (destra) si sono ammalate gravemente di tubercolosi.
© Survival International 2015

Recentemente, Survival ha criticato duramente due antropologi americani, Kim Hill e Robert Walker, per aver auspicato il contatto forzato con le tribù incontattate. La scelta di entrare o meno in contatto, infatti, sta solamente alle tribù.

Secondo il Direttore generale di Survival, Stephen Corry, per fermare lo sterminio dei popoli indigeni del Sud America è cruciale rispettare i loro diritti territoriali.

“Negli ultimi cinquant’anni, i diritti indigeni hanno fatto progressi; basti pensare che un tempo gli allevatori potevano farsi assolvere in tribunale semplicemente dichiarando che non sapevano che fosse sbagliato uccidere gli indigeni” ha dichiarato Stephen Corry. “Ma dobbiamo ricordare una cosa fondamentale: nella terra indigena non deve accadere nulla senza il consenso dei suoi proprietari indigeni; è illegale. È chiaro che qualsiasi incursione nella terra delle tribù incontattate viola questo principio.”

Nota ai redattori:

- Guarda la video-testimonianza di Irahoa Awá

Per leggere la storia online: http://www.survival.it/notizie/10874

Survival International è il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni. Dal 1969 aiutiamo i popoli indigeni a difendere le loro vite, a proteggere le loro terre e a determinare autonomamente il proprio futuro.


 



Per ulteriori informazioni e immagini, o per utilizzare la foto allegata:

 

Francesca Casella:
Survival Italia
T (+39) 02 8900671
E Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Oppure:
T (+44) (0) 207 6878720
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