Chiudono i centri di accoglienza in Toscana, il caso di Livorno. Stampa
Scritto da Giuseppe Arno   
Martedì 17 Luglio 2012 10:15


"Desta grande preoccupazione la situazione dei profughi fino ad oggi ospitati a Villa Morazzana, vicino Livorno" - dichiarano durante una Conferenza Stampa tenutasi oggi presso il Consiglio Regionale della Toscana il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli, Farhia Aidid responsabile Immigrazione Regionale del Partito di Vendola e Maurizio De Santis, Portavoce di SEL Toscana.

"Queste quaranta persone, arrivate nel 2011, in prevalenza da Tunisia e Algeria, in seguito all'emergenza politica nel Nord Africa, nei prossimi giorni rischiano di essere sparse tra gli altri centri della Toscana, a causa della scadenza della Convenzione tra il Comune e l'attuale gestore della struttura, oltre ad una dichiarazione d’inagibilità recentemente dichiarata dall’Asl competente per carenze igieniche sanitarie".

"Quello che ci pare grave è registrare un notevole disinteresse di Comune e Provincia, nel cercare soluzioni alternative: a oggi si riscontrano solo generiche dichiarazioni di affidamento ad altre struttura della Toscana, in collaborazione con la protezione Civile, ma tutto ci risulta essere in alto mare".

"Finora queste persone, grazie al lavoro delle associazioni locali, avevano avuto una buona accoglienza, alcuni avevano iniziato a lavorare e, soprattutto, intrapreso tutti gli iter burocratici con la questura per il riconoscimento dello status di profughi e di richiedenti asilo".

"Oggi - continuano gli esponenti di Sel - chiediamo urgentemente alla Regione d'intervenire per evitare che queste persone siano trattate come dei "pacchi", disperse tra varie località, costrette a interrompere le relazioni sociali e lavorative intraprese, e soprattutto, cosa forse più grave di tutte, a ricominciare daccapo tutte le pratiche".

"La Toscana è stata in prima fila nell'accoglienza, con il modello dei piccoli centri, con la richiesta al Governo di consentire ai migranti di poter continuare a vivere legittimamente in Italia, con percorsi d’inserimento lavorativo e formazione culturale".

"Chiediamo quindi - terminano i rappresentanti di SEL - che la nostra Regione continui a essere in prima fila nelle battaglie per la dignità, la democrazia e la giustizia e s’impegni per risolvere, anche se non ne è la diretta responsabile, con un intervento presso le Istituzioni locali, anche la vicenda livornese".

Alla Conferenza Stampa era presente anche un rappresentante dei profughi attualmente residenti a Villa Morazzana, Samuel Onoguereshal., che ha delineato un quadro particolarmente drammatico, legato al disagio psicologico di non avere alcuna certezza sul proprio futuro.

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