Ue, slitta la redistribuzione Stampa
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Notizie - Italia
Martedì 09 Giugno 2015 14:49

I clandestini restano in Italia

Al consiglio Affari interni di martedì non saranno prese decisioni formali sui ricollocamenti intra-Ue dei profughi. Nette divisioni sulla ripartizione obbligatoria proposta dalla Commissione. Ora Renzi rischia di non liberarsi nemmeno di un immigrato

Sergio Rame - il giornale.it

Ora Matteo Renzi rischia di rimanere da solo a gestire l'invasione di clandestini che continuano a sbarcare sulle coste italiane.


Anche l'aiutino ventilatogli dall'Unione europea rischia ora di evaporare. Non è, infatti, così certo che l'Italia riuscirà ad allontanare, nei prossimi due anni, 24mila profughi. Gli altri Stati del Vecchio Continente non sono in vena di carità e non intendono sottoscrivere il programma di redistribuzione.

A Bruxelles c'è qualcuno che frena. Siamo lontani dalle dichiarazioni caritatevoli delle scorse settimane. Ora che l'emergenza è diventata all'ordine del giorno, si sfilano uno dopo l'altro dall'accordo. A finire nel mirino sono i ricollocamenti all'interno dei confini europei di 40mila richiedenti protezione internazionale. Di questi 24mila verrebbero dall’Italia, mentre gli altri 16mila dalla Grecia. Secondo fonti vicine al Consiglio europeo, al prossimo consiglio Affari interni di martedì non dovrebbero essere prese decisioni formali. Le fonti hanno, infatti, evidenziato nette divisioni sul meccanismo basato su una chiave di ripartizione obbligatoria, proposto dalla Commissione europea. Un ok politico è atteso dal summit dei leader del 25 e 26 giugno, ma la chiusura del dossier slitta al semestre europeo di presidenza lussemburghese, al via da luglio.

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Ultimo aggiornamento Martedì 09 Giugno 2015 15:03