Intervista con Edmilson Rodrigues Stampa
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Notizie - Interviste
Venerdì 30 Luglio 2021 09:57



 

Edmilson Rodrigues, sindaco di Belém (1.500.000 abitanti;1060 Km quadrati), capitale dello Stato del Pará nell’Amazzonia brasiliana, è una persona ben nota tra la popolazione della sua città. Architetto, con dottorato in geografia umana, già due volte deputato statale e federale. Dal 1997 al 2005 eletto per due volte consecutive sindaco di Belém. Nell’anno 2020 ha vinto nuovamente le elezioni municipali ed iniziato il suo terzo mandato come sindaco della capitale paraense.

Nell’esercizio dei precedenti mandati Edmilson ha mostrato grande attenzione per la popolazione in maggiore difficoltà, beneficiandola con numerosi programmi sociali, come la sovvenzione “Bolsa Escola” e l’adozione di meccanismi di partecipazione popolare alle decisioni del governo; il Congresso della Città, all’interno del quale la popolazione organizzata definiva le politiche pubbliche municipali. Un'altra pietra miliare delle gestioni di Edmilson si riscontra nel campo dei suoi interventi urbanistici, considerati osati, come la costruzione del parco ricreativo “Ver-O-Rio”, la rinascita del famoso mercato Ver-O-Peso, il restauro del “Mercado Municipal de São Brás” tra le molte altre iniziative portate a termine.


 

D. Sindaco Edmilson Rodrigues, dal Gennaio del 2021 è insediato al Municipio di Belém, incarico che ha già ricoperto due volte dal 1997 al 2005; sebbene siano stati anni contraddistinti da estreme restrizioni di bilancio e crisi finanziarie, Lei riuscì ad implementare importantissime opere d’infrastruttura a Belém, la cui giurisdizione include 39 isole e quartieri molto colpiti dalla povertà. Può parlarci di questi positivi interventi che hanno certamente contribuito alla sua terza rielezione?

R. Nel corso dei due governi precedenti, ci siamo dedicati al ripristino, materiale e culturale di Belém, a migliorare le condizioni di vita della popolazione e ad instituire la partecipazione popolare alle decisioni del governo. Lavorato con l’idea di recuperare il territorio a beneficio della popolazione. Con questo scopo abbiamo combattuto la speculazione edilizia, riprendendoci zone previlegiate sul lungofiume che erano state privatizzate illegalmente, per riconvertirle in aree ricreative e culturali a disposizione dei cittadini. Abbiamo bonificato interi quartieri, localizzati nei due maggiori bacini idrografici della città, ponendo fine all’insalubrità e consentendo ai residenti condizioni di vita degne. Rivitalizzato spazi emblematici come il mercato del Ver-O-Peso, arrestato il processo di decadenza ed emarginazione di una area popolare che è il simbolo della nostra città. Tutto ciò è avvenuto in un ambiente effervescente propiziato da innumerevoli iniziative culturali, soprattutto dai processi di partecipazione popolare, come il Congresso della Città, all’interno del quale la popolazione attraverso riunioni e assemblee, definiva le politiche pubbliche municipali e per mezzo della sua autorganizzazione zelava perché le sue decisioni fossero osservate.

D. Belém soffre da anni per la mancanza di trattamento delle acque reflue, fognarie e la mancanza di acqua potabile di buona qualità in particolare nei quartieri più disagiati. Nel corso della Sua amministrazione che misure verranno adottate per migliorare questa situazione?

R. Anche se il Municipio non è responsabile per l’approvvigionamento idrico di acqua ed il trattamento delle fognature che sono di responsabilità del governo statale, il Municipio attua su altri fronti, come la regolarizzazione dei servizi di raccolta dei rifiuti, mettendo fine al cumulo di spazzatura nelle vie urbane. Belém è una città costruita sugli “Igarapés” come chiamiamo qui da noi i piccoli corsi d’acqua. In 6 mesi di gestione, abbiamo ripulito e dragato i 65 canali della città; una maglia di 94 chilometri d’estensione, evitando in questo modo che le piogge, costanti nella regione, provocassero gli allagamenti delle strade che sono un problema cronico della città. C’è inoltre il lavoro di manutenzione delle vie pubbliche, dei parchi, delle piazze e dei punti di riferimento della città che esigono innumerevoli tipologie di servizi. Però tra tutte le preoccupazioni nessuna è più importante dell’educazione ambientale, imbrigliata con la partecipazione delle persone; quanto più i residenti si sentono padroni della propria città maggiore sarà il loro zelo e attenzione al luogo dove vivono.

D. Lei assume nuovamente l’incarico di sindaco del Municipio di Belém nel bel mezzo della maggiore emergenza sanitaria degli ultimi cento anni; l’economia è stata molto danneggiata, è aumentato molto il numero delle persone in difficoltà e povere. Può dirci, nell’ambito della sua competenza, quali sono state le misure già adottate durante la crisi sanitaria conosciuta come COVID19 e quali sono i progetti futuri per un ritorno alla normalità specialmente per quanto riguarda le fasce più deboli della popolazione?

R. Come misura d’emergenza per combattere la fame, problema di migliaia di nuclei familiari di Belém che durante il primo anno della pandemia sono restate del tutto senza risorse economiche e assistenza da parte del potere pubblico, abbiamo creato il programma di reddito cittadino “Bora Belém”. Dal mese di marzo di quest’anno abbiamo iniziato a corrispondere un beneficio di sostegno economico di 450 Reais, destinato ad ogni famiglia in difficoltà, raggiungendo al momento oltre 6mila famiglie, l’obbiettivo è arrivare a 22mila nuclei familiari. Il programma di aiuti si rivolge alle madri capifamiglia che vivono in estrema povertà. A questi gruppi sociali sono destinati inoltre corsi di qualificazione professionale che gli permetteranno di ottenere una propria autonomia economica. Il Municipio renderà inoltre disponibile per queste famiglie dei prestiti attraverso il “Banco do Povo de Belém”, facendo in modo che possano iniziare una loro piccola attività in proprio.

Abbiamo inoltre implementato misure tributarie per garantire la continuità delle attività economiche che sono state colpite dalle misure restrittive in vigore nei mesi di marzo e aprile di quest’anno. Siamo riusciti a prorogare la riscossione delle tasse sospendendole temporaneamente e registrandole come “debito attivo”, in modo da permettere alle persone di riorganizzarsi finanziariamente. Con tutte queste misure stiamo riuscendo a mantenere, in una congiuntura così difficile, l’autostima e la speranza delle persone.

D. Sindaco Edmilson Rodrigues, Belém è l’unica capitale brasiliana dove la sinistra ha vinto le recenti elezioni municipali. Dopo questi primi sei mesi di mandato può dirci cosa differenzia Belém, governata da una coalizione di sinistra e guidata dal PSOL (Partito Socialismo e Libertà) dagli altri governi municipali del Brasile?

R. Nel realizzare il nostro programma di governo, abbiamo considerato tutte gli aspetti di Belém; quello storico, culturale, sociale, geografico. Questo fa la differenza. Vediamo la nostra città come un angolo del mondo crocevia tra l’Amazzonia, i Caraibi e l’Europa, contrassegnata da una tradizione di lotta che proviene dalla resistenza degli indios Tupinambás e dall’insurrezione di questi, insieme alla popolazione negra e i poveri, durante il movimento rivoluzionario del XIX secolo conosciuto come “Cabanagem”. Secondo noi Belém ha un’anima libertaria e aperta al mondo; nel coniugare questi due elementi, il nostro governo fa la differenza. Non è un caso che Belém viva oggi un processo di partecipazione popolare, nel quale la popolazione definisce le politiche pubbliche e i principali investimenti del governo municipale dei prossimi anni. Allo stesso modo Belém sta diventando il centro territoriale della lotta per la difesa dell’Amazzonia e delle sue popolazioni. Nel prossimo mese di ottobre nella nostra capitale verrà realizzato l’evento “Encontro de Saberes”: Amazzonia e Cambiamenti Climatici, all’interno del quale gli sciamani e i detentori delle sapienze tradizionali dibatteranno con gli scienziati sul ruolo della foresta amazzonica nella conservazione del pianeta. Il risultato che ne scaturirà sarà una lettera destinata alla Conferenza sul Clima che l’ONU realizzerà a Glasgow nel prossimo mese di novembre, mentre nel luglio del 2022 Belém ospiterà la decima edizione del Forum Sociale Pan-Amazzonico, che riunirà tutti i movimenti sociali coscienti che l’Umanità non può esistere senza l’Amazzonia. Non è facile promuovere la lotta delle idee e la partecipazione popolare in tempi di pandemia e di rarefazione della democrazia, ma lo stiamo facendo, perché questo è stato l’impegno che abbiamo preso con il popolo di Belém.

D. Belém e la regione amazzonica affrontano da varie decadi problemi fondiari, con minacce ai diritti dei piccoli produttori e delle comunità indigene, minacciati dagli interessi dell’industria agraria e dell’estrazione delle materie prime. Come sindaco della “Metropoli dell’Amazzonia” quali misure giudica adeguate ad affrontare il problema a corto, medio e lungo termine?

R. Il cammino per la soluzione definitiva dei problemi di ordine fondiario in Amazzonia sono Il mantenimento dei territori indiani e delle comunità tradizionali che vivono nelle aree forestali e a ridosso dei corsi d’acqua, e la riforma agraria. Ma anche nella città vi sono problemi fondiari, per questo stiamo provvedendo alla legalizzazione di aree urbane di Belém. Solo quest’anno prevediamo di consegnare 4000 titoli di proprietà

di immobili; nel lasciare la condizione di proprietari precari, i residenti, si scoprono più coinvolti e interessati al presente ed al futuro della loro città.

Belém inoltre possiede estese aree rurali e forestali di raccolta estrattiva di frutti, in particolar modo nelle isole che compongono il territorio municipale. In queste aree stiamo fomentando l’organizzazione di cooperative di agricoltori, propiziando le condizioni necessarie perché queste diventino fornitori di pasti per le scuole. Con la collaborazione della Embrapa “Empresa Brasileira de Pesquisa Agropecúaria” stiamo portando avanti progetti di arborizzazione della città, in modo da generare impiego ed incentivare l’agricoltura urbana, sia nella produzione di prodotti ortofrutticoli che nell’allevamento di piccoli animali, come le galline, le quaglie, le anatre regionali tra gli altri.

Per quanto riguarda la questione indigena, la nostra gestione incoraggia la partecipazione di questa nel governo; abbiamo creato l’Organo di Coordinamento Antirazzista con il fine di promuovere politiche di inclusione della popolazione negra e india. Molte sorelle e fratelli indios compongono il nostro governo, come la difensora civica del Municipio, Márcia Kambeba, prima indigena coinvolta in prima linea nel governo di Belém e la coordinatrice aggiunta al Coordinamento Antirazzista Jomara Tembè, che attua nella posizione creata da questa gestione. L’obbiettivo è quello di dare visibilità alla lotta dei popoli originari e la cittadinanza agli indios che vivono nella città.

D. Sindaco, nei suoi due incarichi precedenti sono stati molto numerosi i contatti, i convegni, gli accordi di cooperazione con città e regioni italiane come la Lombardia, la Toscana, la Campania. Ancora oggi è molto ricordata la collaborazione con le centrali sindacali della CGIL e della CISL che appoggiarono convintamente progetti come “Sementes do Amanhà” (Semi del Domani) che hanno sottratto i bambini dal lavoro illegale e malsano nella discarica di rifiuti dell’Aurá.

In questo suo terzo mandato di governo municipale in che modo pensa di riattivare la cooperazione italiana con Belém e quali aree ritiene possano essere prioritarie?

R. Abbiamo innumerevoli amici e amiche in Italia e speriamo di riprendere l’alto livello di cooperazione con le istituzioni democratiche italiane che ha marcato i nostri due governi precedenti. Chiaramente è necessario lasciar passare la pandemia e che le cose si sistemino ma sono sicuro che la nostra collaborazione sarà intensa. Stiamo sviluppando vari progetti di interventi urbani di grande importanza sociale, che presenteremo ai nostri partner italiani e che, senza dubbio, costruiremo insieme.


 

Paolo Carlucci Asib/Aise


 

Segue allegato del discorso del Sindaco Edmilson Rodrigues, presentato all’Assemblea Internazionale di Genova del 20 Luglio del 2021 (in collegamento audiovisuale da Belém), in occasione del ventesimo anniversario dei tragici eventi del G8 di Genova del 2001 e la nascita del movimento alter-mondialista.


 

Belém 20/7/2021

Compagne e Compagni,

Prima di tutto voglio ringraziarvi per l’invito ad intervenire in questa assemblea, che riunisce importanti forze del movimento anticapitalista in Europa e nel mondo. Voglio anche omaggiare la memoria del giovane Carlo Giuliani che vent’anni orsono cadde in queste vie di Genova, battendosi per un mondo di giustizia ed uguaglianza.

Vent’anni fa, come Sindaco della città di Belém, nell’Amazzonia Brasiliana, ero venuto a Genova condotto dal soffio del vento del Forum Sociale Mondiale. Mesi prima, avevamo realizzato nella nostra città di Belém, la prima edizione del Forum Sociale Pan-Amazzonico e volevamo unirci, per un’azione concreta, con i bravi lottatori che in Europa si battevano per un altro mondo possibile, e necessario.

Sono passate due decadi ed il tempo trascorso ha confermato la natura del sistema capitalista: predatore ed escludente, generatore di oppressioni e disuguaglianze, nemico della natura e della vita.

Sono stati tempi difficili durante i quali la disperazione ha acceso false speranze; queste mosse dall’odio, dal razzismo e dal preconcetto. Questa nefasta tendenza si è diffusa nei quattro continenti.

Nel mio Paese, il Brasile, un golpe parlamentare ed una sordida cospirazione, hanno aperto il cammino alla presa del potere presidenziale da parte dell’estrema destra. Dal primo Gennaio del 2019, il nostro Paese vive sotto il segno dell’oscurantismo, della miseria, della violenza e della morte. Oltre cinquecentomila vite perdute a causa della pandemia; morti che nella maggior parte dei casi avrebbero potuto essere evitate. Ma il governo ha deriso il virus, ha ridicolizzato le misure di protezione, negato la scienza, combattuto il vaccino ed il risultato è stata una catastrofe umanitaria.

Ma anche la peste ci lasciò una lezione: la pandemia ha messo l’umanità alla prova e dimostrato che ciò che ci rende umani è la solidarietà.

Questo potente sentimento, che è germogliato dagli esempi dei lavoratori della salute, degli scienziati, degli artisti, della gente comune, che con i loro piccoli gesti diminuivano il dolore dei loro simili, ci spinge nuovamente a voler incontrare un mondo dove tutti i mondi siano contenuti.

“A Terra Sem Mal”, è l’Utopia espressa dai nostri indiani Guaranì.

Da Genova ancora una volta parte la chiamata.

A Belém, dove nuovamente il popolo mi ha eletto come sindaco, siamo pronti a riprendere il cammino.

Nella nostra città dal 20 al 23 di Ottobre verrà realizzato un incontro: “I Saperi dell’Amazzonia e i Cambiamenti Climatici”, che riunirà gli sciamani, i detentori delle sapienze tradizionali di tutta la Pan-Amazzonia e gli scienziati di formazione occidentale per scambiare percezioni sulla crisi climatica e proposte su come scongiurarla.

Da questo incontro scaturirà un documento che sarà diffuso a Glasgow durante la Conferenza sul Clima, trasmettendo la sapienza dei popoli amazzonici. Ma questo incontro è appena una stazione del viaggio in direzione della decima edizione del Forum Sociale Pan-Amazzonico che sarà realizzato a Luglio del 2022.

Come vent’anni fa anche questo sarà realizzato a Belém. Da qui, riprenderemo la costruzione di un Fronte dei Popoli dell’Amazzonia, che dovrà marciare unito, come fratelli e sorelle di tutti i continenti, essendo la difesa dell’Amazzonia e dei suoi popoli responsabilità di tutta l’Umanità.

Vi consegno in questa occasione il mio invito. Spero di rincontrare tutti voi Il prossimo anno a Belém. Per costruire insieme, dai due lati dell’Atlantico, la ribellione globale alla povertà, alla disuguaglianza, ai preconcetti, all’assassinio della Natura.

Ancora una volta voglio ringraziarvi per l’invito, essere stato chiamato in questa assemblea, insieme a voi, fratelli e sorelle. Andiamo avanti! Nel sentiero di Genova!

Molte Grazie.


 

Edmilson Rodrigues


Feira do Açaí,Ver-O-Peso e fortezza di Belém di fronte alla baia do Guajará

Tre foto del parco ricreativo Ver-O-Rio, Memorial dos Povos:

Ver-O-Rio, Memorial dos Povos
 

Ver-O-Rio, Memorial dos Povos
 

Ver-O-Rio, Memorial dos Povos
 

Complesso do Palacete Bolonha

Palacete Bolonha

Vista porto Ver-O-Peso

Mercato vista notturna

Mercato


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Ultimo aggiornamento Venerdì 30 Luglio 2021 10:38