Ferilli: “Il film della svolta? Diario di un vizio” Stampa
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Notizie - Interviste
Mercoledì 07 Ottobre 2015 15:33

ANCHE IO ERO OFF  con SABRINA FERILLI

di Edoardo Sylos Labini

Ci vuoi raccontare un episodio OFF dell’inizio della tua carriera?

OFF è stata l’eliminazione al Centro Sperimentale! Feci l’esame accompagnata da Beppe De Santis, grande regista nonché allora Direttore del Centro; in commissione attori e registi come Brusati votarono contro di me. Quindi frequentai il Centro come auditrice e anche l’Accademia in maniera libera, insieme a Claudia Giannotti, che era una mia insegnante di dizione, poi uno può dire che ha fatto ben poco come insegnante! All’inizio frequentare scuole, soprattutto con insegnanti capaci e riconosciuti, è un passaggio prezioso per la forma mentale, la disciplina, l’impegno quotidiano.

Qual è il consiglio che ti senti di dare a un giovane che comincia la carriera?

Innanzitutto frequentare scuole e laboratori riconosciuti, poi ci vuole una grande passione e la volontà costante di vedere i migliori film, le migliori pièce teatrali: Monica Vitti da giovanissima andava al cinema con taccuino, penna e pila e annotava come recitavano i grandi attori. Ci vuole poi il talento, elemento misterioso del nostro mestiere, che va educato con la preparazione tecnica e la disciplina.

Su cosa deve puntare il cinema italiano per avere più successo in patria, visto che all’estero sembra più apprezzato?

Soffriamo un po’ di provincialismo. All’estero, dove le persone sono più libere, spesso si capovolge il giudizio che viene dato in Italia su certi film; bisognerebbe cambiare la nostra mentalità ed eliminare la logica del pregiudizio.

La grande bellezza di Sorrentino è un affresco crudele della Roma decadente, dei salotti ‘radical’ del mondo dello spettacolo, anche un po’ ‘cafonal’: quanto c’è di vero del film nella realtà e che cosa c’è di te, se c’è, nel personaggio naif di Ramona?

Credo che sia un’istantanea del mondo di oggi, più che un manifesto su Roma: è un momento storico in cui tutto viene abbandonato a se stesso, in assenza di etica, amor proprio, spirito di collettività, patriottismo. Sorrentino mi ha lasciata molto libera nell’interpretazione di Ramona, è un personaggio naif ma anche molto struggente, si porta dentro il segreto della malattia che la porterà alla morte…

Ti mette più paura il pubblico di una platea teatrale o la macchina da presa?

Faccio teatro ogni quattro o cinque anni, per un attore è una fatica fisica ben diversa da quella del cinema o di una fiction tv; richiede disciplina, è una palestra indispensabile per chi vuole fare questo mestiere. Lo spettacolo è Le Prénom, l’adattamento e la regia sono di Carlo Buccirosso, sono in scena con Maurizio Micheli e Pino Quartullo. Dopo il debutto del 13 gennaio a Napoli, poi saremo a Firenze e Bologna.

Qual è stato il tuo passaggio da OFF ad artista affermata?

Sicuramente con Diario di un vizio di Marco Ferreri, in cui feci per la prima volta la protagonista e andammo subito a Berlino. Poi venne La bella vita, che fu la mia conclamazione perché vinsi tutti i premi ufficiali.

Fonte: http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2015/07/16/ferilli-il-film-della-svolta-diario-di-un-vizio/

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