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Berlusconi: nessun provvedimento punitivo PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Sabato 22 Maggio 2010 10:23
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La manovra non toccherà - precisa il premier - la sanità, le pensioni, la scuola e l'Università. 


ROMA  - 'Di fronte allo tsunami che sta mettendo a dura prova tutti i Paesi europei il solito partito dei pessimisti e' tornato a farsi sentire e a diffondere le solite menzogne e veleni, attribuendo al nostro governo il proposito di varare a breve provvedimenti punitivi che sono per l'ennesima volta totalmente inventati'. Lo afferma i presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un messaggio registrato ai Promotori della Liberta'. 

''Chiedo il vostro impegno: dovete sapere far sapere che non uno di questi fantasiosi provvedimenti di macelleria sociale di cui si legge su certa stampa in questi giorni risponde al vero. Noi stiamo lavorando in stretto contatto con le parti sociali. E' assolutamente falso che sia alle viste un aumento delle imposte''. Lo afferma i presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un messaggio registrato ai Promotori della Liberta'. ''Non verranno toccate - precisa Berlusconi - ne' la sanita' ne' le pensioni, ne' la scuola ne' l'Universita'. E' sicuro invece che il governo continuera' a mantenere i conti pubblici in ordine con una politica prudente, coniugando il rigore con l'equita' e il sostegno alo sviluppo. E ripeto: non aumenteremo le tasse. Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani''.

"Cercheremo invece con ogni mezzo - spiega Berlusconi - di combattere le spese eccessive e di combattere l'evasione fiscale. Sino ad oggi siamo riusciti a tutelare le famiglie, i ceti più deboli, le imprese (soprattutto quelle piccole e medie) con provvedimenti mirati, concreti ed efficaci. Continueremo a farlo nei limiti delle possibilità di bilancio portando avanti la politica di buon senso degli ultimi due anni, con una gestione economica che mantenendo in ordine i conti pubblici ha messo il nostro Paese al riparo: un merito che ci è stato riconosciuto internazioalmente da tutti, anche dai più severi osservatori.

SCHIFANI: SI SACRIFICHERÀ SOLO CHI SE LO PUÒ PERMETTERE 
 - Se qualche sacrificio verrà chiesto agli italiani "sicuramente sarà graduato su livello sociale per calibrarlo. Qualche sacrificio dovrà essere chiesto a chi se lo può permettere". Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani parlando a margine di una manifestazione a Buonconvento (Siena). Commentando la prossima manovra finanziaria ed economica, Schifani ha ribadito che "sarà significativa" ma si è detto certo che "si interverrà sulla contrazione della spesa pubblica e in particolar modo su quella non produttiva". Il presidente del Senato ha poi ricordato che assieme al presidente della Camera Gianfranco Fini è stato "individuato un percorso che ci porterà mercoledì prossimo a stabilire un taglio alle indennità dei parlamentari e altri misure di contenimento delle spese del Palazzo".

MATTEOLI, DELUDENTE INTERVENTO DI BERSANI  - "Ho sentito per radio l'intervento di Bersani sulla manovra e l'ho trovato sinceramente deludente". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, commentando l'intervista rilasciata del leader del Pd Pier Luigi Bersani sulla prossima manovra finanziaria. Secondo Matteoli, "in un momento come questo una forza di opposizione poteva avere altri argomenti, ma ha usato un linguaggio non appropriato. Noi non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani, abbiamo invece cercato di garantire, nonostante la crisi, un minimo verso le famiglie mettendo in cassaforte una cifra enorme per la cassa integrazione allargandola a categorie che mai l'avevano avuta".

BERLUSCONI FRENA TREMONTI - Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha chiesto un varo veloce della manovra economica. Ma un esame politico, che servirebbe ad evitare tensioni nel Pdl, potrebbe rallentarne il varo, anche se solo di qualche giorno. Silvio Berlusconi ha così avviato un confronto con il titolare del Tesoro in un incontro notturno a Palazzo Grazioli. Intanto, continuano a trapelare ipotesi sulle misure all'esame, in particolare l'estensione della previsione di gettito che deriverebbe dalla sanatoria sugli immobili fantasma che arriverebbe fino a 6 miliardi. Una ipotesi di cui dovrebbero aver parlato stanotte il ministro dell'economia e il premier. 

Nel corso dell'incontro Tremonti avrebbe aggiornato Berlusconi sulla trasferta a Bruxelles. Ma è probabile che al centro del confronto ci sia stata la tempistica del varo della manovra. Il 'Professore' punta ad un varo in tempi brevi con la convocazione del Cdm già martedì prossimo. Accelerazione che Berlusconi sta frenando per consentire una valutazione delle misure da parte dei competenti organi di partito. Certo l'agenda dei prossimi giorni è impegnativa per il governo e il ministro del tesoro. Giovedì c'é l'assemblea di Confindustria e poi una riunione a Parigi dell'Ocse. Ma l' appuntamento con l'Ecofin di Lunedì 7 giugno lascia ancora una settimana di margine per scegliere e limare le misure. Sui contenuti non vi sarebbero divisioni, ma semmai la necessità di inviduare le soluzioni più idonee all'interno dei singoli capitoli. 

In particolare l'approfondimento riguarderebbe il "tetto" oltre il quale applicare il taglio agli stipendi dei dirigenti pubblici (la forbice varia tra 80.000 e 100.000 euro) e dunque la platea interessata, i tempi della la chiusura delle finestre pensionistiche, e la tracciabilità dei pagamenti in contanti ai fini anti evasione. Per quanto riguarda le cifre si parla ancora di un intervento che potrebbe sfiorare i 28 miliardi di euro ed esser messo nero su bianco attraverso un decreto (che avrebbe un effetto sul 2009 rifinanziando alcune voci 'incomprimibili' di spesa) e un Ddl che riguarderebbe invece i prossimi due anni. Sul fronte delle misure altre indiscrezioni sono filtrate nelle ultimissime ore come quelle relative a interventi nella sicurezza e, secondo qulcuno anche nelle missioni all'estero. E altre ipotesi prendono forma oggi: quella di far confluire nell'Inps alcuni enti previdenziali più piccoli e l'idea di dare una stretta sulla tracciabilità dei pagamenti. Un 'classico' tra le armi per la lotta all'evasione. 

E - da quanto si apprende - la norma che prevede il taglio agli stipendi dei super manager della P.a. (oltre 100.000 euro) sarebbe "rischiosa" e dunque potrebbe saltare perché a rischio di incostituzionalità. Questo anche se la norma viene invece caldeggiata dalla Cgil ma decisamente contrastata da chi ne sarà colpito, i dirigenti pubblici. E il dibattito politico segue anche oggi lo stesso copione con il Pd decisamente all'attacco e alcuni sindacati (e in particolare quello della Cgil che raggruppa la scuola, la ricerca, l'università e formazione professionale, ecc) che chiede senza mezzi termini di proclamare lo sciopero generale. Molte categorie, interessate dalle ipotesi che circolano da giorni continuano a protestare: i medici sono pronti alla mobilitazione in caso di ulteriori tagli al servizio sanitario nazionale (si parla di risparmi di 5 miliardi per l'intero sistema). Molte le rassicurazioni arrivano anche oggi dagli esponenti del Governo: la manovra - dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi - non vedrà l'introduzione di nuove tasse, né interventi strutturali, cioé le pensioni. Questo anche se nel 'mix' di misure allo studio spunta con insistenza un intervento (ma una tantum) lo slittamento di alcune finestre per andare in pensione. Si tratterebbe però di 2 o 3 mesi come conferma anche il titolare della Farnesina Franco Frattini, che parla appunto di "misure temporanee". Toccare le pensioni strutturalmente - ribadisce inoltre il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, "sarebbe un grave errore". E se le pensioni non si toccano c'é però da intervenire sulla spesa pubblica, anche quella degli enti locali (in questo caso si parla di un contributo di 4 miliardi): "certamente - dice infatti Sacconi - dobbiamo ripensare il perimetro della spesa corrente dello Stato e delle amministrazioni locali". Di lotta agli sprechi parla anche Frattini: saranno certamente misure che colpiranno gli sprechi e quella larga evasione che ancora esiste. Misure che ristruttureranno il sistema delle amministrazioni che oggi è fonte di sprechi di spese inutili". Nel mirino del Governo, già da tempo, ci sono come noto gli enti oggi considerati "inutili".(ANSA)
 
Ultimo aggiornamento Sabato 22 Maggio 2010 10:23
 

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