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Cosa succederà se si tornerà a votare? Il Movimento 5 Stelle continuerà il suo boom. Ma a vincere sarà il Partito Democratico guidato da Matteo Renzi.

Scritto da Andrea Signorelli | Yahoo! Notizie

Il giorno dopo la semi-vittoria alle elezioni (che viste le attese sembra proprio una sconfitta) dagli elettori del Pd si sentiva dire soprattutto una cosa: "Ci fosse stato Renzi". Ma così non è stato, le primarie le ha vinte Bersani riuscendo a strappare una risicatissima vittoria, che gli ha portato la maggioranza solo alla Camera.

Fatto sta che adesso è lui a dover cercare di mettere assieme una qualche forma di maggioranza, per convincere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a concedergli un tentativo di ottenere la fiducia. Il giro di consultazioni con il Quirinale è partito oggi e si concluderà domani - quando Napolitano incontrerà i rappresentanti di Movimento 5 Stelle, Pdl e Pd - ma si sa che per Pierluigi Bersani riuscire a convincere la maggioranza dei senatori a seguire il suo piano in otto punti sarà molto difficile.

E allora che succederà? Un governo di larghe intese? Se anche fosse, è evidente che in tempi brevi si tornerà a votare. E se una Grande Coalizione non dovesse nascere, si tornerà a votare in tarda primavera, verso giugno. Cambierà qualcosa? Chi si candiderà? E soprattutto, chi vincerà?

Un sondaggio Swg commissionato proprio dal Partito Democratico prova a dare una risposta. Ora, tutti abbiamo visto come i sondaggi non abbiano indovinato nulla nelle elezioni politiche di febbraio, ma i numeri che questo sondaggio presenta sono talmente forti che - se anche non fossero precisi precisi - danno comunque una chiara immagine dello scenario politico del momento.

Anzi, i due scenari, in cui cambia la composizione del centrosinistra (che ha commissionato il sondaggio): il primo vede il Pd alleato a Monti e Sel in una coalizione guidata ancora una volta da Bersani; il secondo vede una coalizione Pd assieme a Monti, ma guidata da Matteo Renzi. E le cose cambiano, cambiano molto.

Nel caso la coalizione fosse guidata da Bersani, infatti, il centrosinistra si fermerebbe al 29% (siccome c'è anche Monti, sarebbe meno di quello che ha guadagnato nelle ultime elezioni); il Popolo delle LIbertà sarebbe al 26% assieme alla Lega Nord e il Movimento 5 Stelle farebbe un botto incredibile, arrivando al 40%.

Come mai l'M5S crescerebbe così tanto? Probabilmente per due fattori: il primo è che al momento molti stanno "salendo sul carro" del vero vincitore delle scorse elezioni; ma soprattutto a votare trovando di nuovo coalizioni praticamente uguali a quelle che hanno fatto una pessima figura nelle scorse elezioni (il Pd di Bersani in primis) farebbe scappare ancora più persone tra le braccia di Beppe Grillo.

Ma le cose cambierebbero drasticamente se finalmente si materializzasse Matteo Renzi come leader del Partito Democratico. Con il "rottamatore" alla guida della coalizione Pd-Monti (quindi senza Sel) il centrosinistra arriverebbe al 44%, Pdl e Lega scenderebbero al 19% e anche il Movimento 5 Stelle calerebbe un po', andando al 36%. Sel da sola sarebbe attorno al 4%.

Sono dati da prendere con le pinze, ma si capisce che Renzi è in grado di prendere voti da tutte le parti senza fare scappare gli elettori del Pd (il partito di Vendola non guadagnerebbe consensi). Quindi, la domanda che rimane è una sola: Renzi riuscirà a prendere la guida del Pd?

Il sindaco di Firenze ha già detto in più occasioni che è disponibile a candidarsi a nuove primarie, che Bersani - vista la figuraccia - non potrà che concedere. Ma prima di tutto bisogna vedere come si evolverà la situazione, se, cioè, Bersani riuscirà a mettere in piedi un Governo tutto suo. In caso fallisse, gli elettori del Pd si sono già espressi (in un sondaggio Digis), preferiscono di gran lunga tornare alle urne rispetto a una Grande Coalizione col Pdl. Tornare alle urne, per votare Matteo Renzi.