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Piergallini e Bergonzoni in visita a Belem. PDF Stampa E-mail
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Notizie - Cronache
Venerdì 18 Gennaio 2013 20:47
Intervista di Paolo Carlucci.

Nell’ambito della visita a Belém e del ciclo di conferenze amministrate dai docenti di varie specialità dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, un appuntamento molto atteso è stato l’incontro presso il Polo Gioielliero del Pará; l’Istituto São José Liberto attua nel campo della formazione e dell’aggregazione imprenditoriale nei settori della gioielleria, design, moda ed artigianato, fornendo agli associati (orafi, designer, artigiani) formazione e conoscenze specialistiche con il fine di promuovere queste attività economiche sia Brasile che internazionalmente. La delegazione italiana è stata accolta dal Presidente dell’IGAMA, ente gestore del Polo Gioielliero, Sig. Airton Lisboa Fernandes che è anche il Direttore di Sviluppo del Commercio e dei Servizi della Segreteria di Stato dell’Industria, Commercio e Minerazione e dalla Direttrice Esecutiva dell’istituzione Prof.ssa Rosa Helena Nascimento Neves. Alla fine dell’incontro e della presentazione dell’istituto e delle attività qui svolte, sono stati intervistati i docenti: Prof.ssa Manuela Bergonzoni (Design del Gioiello), Maurizio Giuffredi (Psicologia dell’Arte), Piergallini Rossella (Fashion Design).



In senso antiorario: Paolo Carlucci, Marcia Lima, Carmen Lorenzetti, Rosa Helena Nascimento Neves, Monica Alvarez, Maurizio Giuffredi, Piergallini Rossella, 
Beatrice Buscaroli, Manuela Bergonzoni, Airton Lisboa  Fernandes,Marcos Reis.
 
Prof.ssa Piergallini Rossella, lei che è insegnante di Fashion Design Presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, durante questa missione multidisciplinare volta a sviluppare cooperazione in vari settori legati all’arte ed alla cultura tra la sua Accademia e le istituzioni dello Stato del Pará preposte, ha visitato e conosciuto le attività portate avanti dal Polo Gioielliero del São José Liberto, volevo domandarle quali sono state le sue impressioni circa le attività qui svolte nei settori della gioielleria, del design, della moda e dell’artigianato e dei prodotti che le sono stati presentati.
 
Il Polo mi è sembrato da subito molto interessante per la sua struttura portante e le attività qui svolte, un progetto che s’interfaccia con l’ambito culturale, con la valorizzazione delle risorse e delle ricchezze di materie prime dello Stato e collegato e finalizzato alla valorizzazione delle risorse umane. Sono rimasta completamente affascinata da questo progetto e questa struttura che coniuga l’aspetto artigianale, quello del design e artistico, della progettazione, l’aspetto commerciale cioè un approccio completo, circolare a 360 gradi. Il luogo è di per sé anche molto affascinante; la ristrutturazione che è stata portata avanti con il fine di renderlo efficiente per gli scopi che si propone è secondo me eccellente, mi è piaciuto molto anche il suo impianto museale, ho visitato il Museo delle Gemme e Gioielli qui ospitato e devo dire che è molto ben congegnato nei suoi vari aspetti, quello didattico tra gli altri. Mi è piaciuto il contesto strutturale ed architettonico dove sono presenti spazi differenti con luoghi per gli eventi, per la commercializzazione, i laboratori, le aule, uno spazio bello e polivalente che comunica con il territorio, con le tradizioni, con la gente che vive e visita Belém, tutti questi aspetti mi hanno colpito molto favorevolmente, non c’è nulla di lasciato al caso. Ho apprezzato la possibilità di poter vedere i laboratori di gioielleria che producono in tempo reale ed è possibile vedervi le attività svolte attraverso i vetri che separano ma allo stesso tempo coinvolgono il pubblico che lo frequenta. Lo definirei un Polo d’eccellenza, da parte mia non posso che complimentarmi con l’impianto che mi è stato presentato; sia metodologico, delle partnership che lo sostengono, del management, della valorizzazione culturale che lo sovrintende che oggi è assolutamente importante ed imprescindibile per promuovere con successo le attività e specialità che ospita.    
 
Profess.ssa Piergallini Rossella, volevo chiederle: dopo questa sua visita e la presentazione dell’Istituto São José Liberto della quale ha partecipato, ha individuato degli spazi di possibile cooperazione tra l’Accademia delle Belle Arti di Bologna ed il Polo Gioielliero del Pará?
 
Da parte nostra parlando come Accademia posso dire che mi sembra molto interessante e sia possibile pensare a workshops per i studenti ed i partecipanti dei programmi di formazione delle due entità ma anche per i docenti, quindi un interscambio bilaterale. Sono presenti saperi diversi che si possono coniugare; qui c’è la conoscenza delle materie prime usate nei prodotti manufatti localmente, questo esiste anche da noi, tuttavia ci sono qui conoscenze specifiche come nell’ambito della gemmologia sia organica che naturale, le fibre naturali per esempio che sono ambiti del quotidiano naturale del luogo che noi non trattiamo lavorando di più con materiali e tecniche e conoscenze che ci sono peculiari, questo mi sembra un ambito molto importante di cooperazione sia per i nostri studenti che per noi come docenti. Noi possiamo offrire in cambio tutto quel sapere che ci contraddistingue, quella conoscenza della storia e della contaminazione dei saperi su cui fondiamo quello che è la nostra formazione a favore dei nostri studenti, quindi può essere uno scambio a mio parere equo e integrato.
 
Prof.ssa Manuela Bergonzoni, lei all’Accademia delle Belle Arti di Bologna è docente di Design del Gioiello, le rivolgo la stessa domanda che ho rivolto alla Prof.ssa Piergallini in modo da poter registrare quelle che sono le sue valutazioni, le sue senzazioni e considerazioni dopo aver conosciuto lo Spazio São José Liberto: Polo Gioielliero, di Moda e Artigianato dello Stato del Pará.
 
Intanto sono piacevolmente colpita di vedere come questa realtà fonde sia l’aspetto del sostegno dello Stato che l’aspetto dell’imprenditoria privata, che rispecchia da sempre la mia convinzione che le due parti potessero integrarsi positivamente con guadagni reciproci, quindi i risultati che qui si stanno ottenendo vanno ad avvalorare quello che è un mio pensiero, cioè che questa partnership è funzionale, vederne qui i risultati è per me una bella esperienza ed una conferma. Devo dire che in Italia mi propongo di divulgare l’esistenza di questa struttura e questo programma che per la mia conoscenza si colloca a livelli Nord europei, dal punto di vista dell’efficienza, della qualità, per tutti gli aspetti organizzativi che vi ho trovato.
Lo scambio con le due nostre realtà è auspicabile, io ho comunque trenta anni di esperienza lavorativa come orafa e designer oltre l’esperienza di docente in Accademia quindi una cooperazione tra le due entità sarebbe secondo me molto positiva per entrambi, in particolare per me quella di poter trasmettere il mio sapere accumulato in tanti anni ed apprendere dallo scambio con un contesto diverso e che utilizza materiali differenti.
 
Prof.ssa Manuela Bergonzoni, cosa può dirci entrando più nello specifico circa le sue attuazioni nel campo del design del gioiello?
 
Io parto da un sapere storico e tradizionale che poi negli anni si é evoluto nel design e poi ulteriormente nel gioiello scultura e gioiello contemporaneo. Uno dei miei ultimi progetti è un progetto eco-sostenibile certificato che è un’evoluzione della semplice trasmissione della tradizione orafa manuale del sapere storico che noi chiamiamo il sapere della bottega. La mia conoscenza specifica consiste anche nel fatto che io posso realizzare manualmente qualsiasi progetto di gioielli che io voglia creare, anche di complicata esecuzione.  
 
Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Gennaio 2013 21:01
 

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