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Via libera da Cdm a federalismo demaniale PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Giovedì 20 Maggio 2010 14:57
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In vigore probabilmente gia' domani.

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al primo dei decreti attuativi del federalismo fiscale, quello sul demanio. Il provvedimento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale che dovrebbe avvenire già domani.

Via libera, dunque al testo, secondo quanto riferiscono fonti governative. Il provvedimento, arrivato sul tavolo del Consiglio, riguarda il trasferimento di beni del patrimonio dello Stato alle autonomie, in primis ai Comuni per il principio di sussidiarietà, e quello del demanio idrico-marittimo alle regioni.

LE PROSSIME TAPPE DELLA RIFORMA

Tre decreti attuativi e una relazione sui costi. Per completare il cammino del federalismo fiscale, il governo dovrà presentare, prima della fine dell'anno, un pacchetto di provvedimenti che affiancheranno quello sul federalismo demaniale.

- RELAZIONE GOVERNO: Entro il 30 giugno il governo dovrà presentare una relazione al parlamento nella quale saranno indicate nel dettaglio le prossime tappe della riforma federale. Il governo si è impegnato a inserire nella relazione un capitolo sui costi del federalismo, nel quale saranno fornite le previsioni sulle ricadute della riforma federale sui conti pubblici.

- AUTONOMIA IMPOSITIVA DEI COMUNI: il decreto conterrà una riforma del sistema tributario dei comuni. Attualmente, in capo ai comuni, ci sono 13 tra tributi e canoni locali e 4 addizionali comunali. Il ministro per la semplificazione Calderoli ha recentemente parlato di una "service tax", che accorpasse una parte dei tributi comunali che l'opposizione ha però bocciato come un "ritorno dell'Ici".

- FISCALITA' DEL COMPARTO REGIONALE: il decreto riguarderà il capitolo dei tributi regionali, che attualmente comprende 11 imposte, tre addizionali e tre compartecipazioni a tributi erariali.

- COSTI E FABBISOGNI STANDARD: secondo la legge delega, il decreto attuativo dovrà fissare i livelli essenziali delle prestazioni da garantire ai cittadini italiani in tre settori cruciali: scuola, sanità e assistenza sociale. Dovranno essere indicati i costi standard delle prestazioni da garantire. In base a questi dati sarà determinato il costo che dovrà essere affrontato da ogni singola amministrazione locale: per coprire tali spese si farà ricorso ai tributi locali, alla compartecipazione a tributi erariali e, per le regioni che ne avessero bisogno, a un fondo di perequazione. Sarà definitivamente superato il criterio della spesa storica, in base al quale alle regioni arriva un rimborso statale pari alle spese sostenute l'anno precedente aggiornate in base a un coefficiente.(ANSA)

Ultimo aggiornamento Giovedì 20 Maggio 2010 14:57
 

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