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Sabato, 18 Maggio 2024
Caliendo: Fli, Udc, api, Mpa confermano astensione PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Martedì 03 Agosto 2010 10:40
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Incontro tra i gruppi di Fini, Casini e Rutelli convocato per decidere su una posizione comune sulla mozione di sfiducia.

ROMA - "C'é convergenza sulla posizione dell'astensione per ciascuno all'interno del proprio gruppo". Lo ha reso noto Benedetto Della Vedova al termine del vertice tra Fli, Udc, Api ed Mpa convocato anche per decidere su una posizione comune in merito alla mozione di sfiducia su Caliendo.

"Futuro e Libertà per l'Italia, il nuovo gruppo politico voluto da Gianfranco Fini dopo il divorzio da Silvio Berlusconi, si sta orientando sull'astensione nel voto della mozione di sfiducia nei confronti di Giacomo Caliendo", sostiene il capogruppo Giorgio Conte, intervistato questa mattina da Radio 24. "L'astensione - ha detto Conte - sembra essere l'ipotesi più probabile. L'annuncio ufficiale lo daremo dopo l'incontro che faremo oggi con l'Udc".

MOFFA, CON UDC POSSIBILE 'BLOCCO DI ASTENSIONE' - "Ciò che faremo domani sulla sfiducia a Caliendo, lo decideremo stasera nel gruppo". Lo dice a Radio anch'io Silvano Moffa, finiano, del neonato gruppo Fli. Dopo aver ribadito che Fli non vuole mettere in discussione il governo, Moffa sottolinea che "la questione Caliendo è fuori dal patto da rispettare; noi - rileva - incontreremo l'Udc per vedere se c'é una convergenza: un 'blocco di astensione' è un'ipotesi possibile, con l'Udc e con altri".

ALLE 13 RIUNIONE UDC-FLI-API FORSE ANCHE MPA - Una riunione congiunta tra parlamentari dell'Udc, del neogruppo finiano Fli, dell'Api di Rutelli e probabilmente dell'Mpa si terrà stamane, attorno alle 13, presso il gruppo del Partito di Casini alla Camera. A darne notizia è il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, conversando con i giornalisti a margine della restituzione della tessera dell'Udc da parte del neo vicepresidente del Csm, Michele Vietti. "L'obiettivo - spiega Cesa - è trovare una posizione comune" rispetto alla mozione di sfiducia presentata da Idv e Pd nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo. "Non nasce un soggetto politico nuovo - sottolinea Cesa - ma si vuole trovare una convergenza in Parlamento che può diventare un dato rilevante e una grande novità". Terminata l'incontro congiunto, l'Udc si riunirà successivamente, alle 15, per decidere il da farsi.

DOMANI ALLA CAMERA MOZIONE SU CALIENDO - La mozione sulla sfiducia a Giacomo Caliendo andrà in aula mercoledì: alle 11,30, inizierà la discussione sulle mozioni di sfiducia al sottosegretario Caliendo. Le dichiarazioni di voto ci saranno, in diretta Tv, a partire dalle ore 17. Il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto ha detto che il suo gruppo "respinge come inaccettabile la calendarizzazione di una mozione mentre è aperto ancora un procedimento giudiziario. Noi siamo interessati ai due decreti e valuteremo con attenzione i risultati delle mozioni di sfiducia".

GOVERNO RISCHIA SU SFIDUCIA A CALIENDO - Dopo la rottura Berlusconi-Fini, primo banco di prova per il governo il voto sulla mozione di sfiducia chiesta dall'opposizione per il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, che la Camera ha calendarizzato per mercoledì. Mentre anche al Senato si è costituito il gruppo 'Futuro e Liberta'. Per l'Italià, l'attenzione è tutta sull'opzione che le truppe di Fini sceglieranno tra le tre sul tavolo: astensione, un documento di censura più 'soft' della sfiducia, la plateale uscita dall'aula dei 33 finiani. Berlusconi, racconta chi lo ha sentito oggi, non nasconde la sua preoccupazione e si va convincendo che a lungo andare non si può reggere: meglio il voto in primavera, sarebbe il ragionamento di più di qualcuno nel Popolo della libertà. Il timore che serpeggia nel Pdl, e che anche la Lega ha prospettato al Cavaliere, è che spuntino franchi tiratori nella maggioranza, 'cavalli di Troia' pronti ad approfittare della prima occasione per mandare sotto l'esecutivo.
Per questo il premier pretende che le presenze siano compatte e che il governo, con ministri e sottosegretari, sia presente al completo in questi delicati passaggi parlamentari. Ancora Berlusconi non riesce a farsi una ragione del passaggio di alcuni dal Pdl a Fli e, raccontano fonti di maggioranza, resta incredulo davanti all'irriconoscenza di chi ha seguito Fini, dopo essere andato a Palazzo Grazioli a chiedere incarichi anche importanti. Prove d'intesa, intanto, tra Fli e Udc: è il capogruppo reggente di 'Futuro e Liberta'', Giorgio Conte, a far volutamente trapelare la notizia di un incontro, nel pomeriggio di domani, con il partito di Casini, alla ricerca di possibili convergenze. Ma il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto bolla come "inaccettabile" il voto sulla sfiducia mentre ancora è in corso un procedimento giudiziario. E mette una pesante ipoteca sulle scelte che Fini definirà domani sera in una cena con i neonati gruppi, alla Fondazione Farefuturo. "Prendiamo per buono il loro impegno a dare sostegno alla maggioranza", blinda il risultato Cicchitto. Anche il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa garantisce che "il governo non rischia", chiamando alla prova di coerenza i finiani che hanno sostenuto di voler continuare a sostenere l'esecutivo. L'opposizione prova ad incunearsi: "I finiani faranno come riterranno - afferma il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ma ogni voto in dissonanza, comunque calibrato, è una prima certificazione che la maggioranza è a dir poco nei guai". Per l'IDV di Antonio Di Pietro sarebbe invece "irresponsabile" l'astensione sulla mozione di sfiducia a Caliendo e si augura che "tutti i gruppi, anche quello dei finiani, abbiano il coraggio delle proprie azioni". Il sottosegretario indagato per l'inchiesta P3, Giacomo Caliendo, continua a lavorare mostrandosi sereno rispetto agli esiti del voto che lo riguarda e che è un passaggio assai delicato per l'esecutivo, dopo le fibrillazioni della maggioranza. "Vedrete, faremo una bella cosa", crea attesa un finiano. Nel frattempo, al Senato nasce il gruppo 'Futuro e Liberta'. Per l'Italià.Nella cena di Farefuturo, intanto, Fini darà la lina ai suoi su Caliendo.
Ma a via del Seminario si ragionerà anche sui nomi dei nuovi capigruppo di Fli. E' possibile che la decisione non sia presa prima di settembre, per cercare una soluzione che non scontenti nessuno, lasciando intanto il timone in mano ai 'reggenti' Giorgio Conte, a Montecitorio, e Mario Baldassarri al Senato. I nomi più accreditati al momento sono quelli di Italo Bocchino (che ha dietro di sé la 'forza' di Generazione Italia) ma non sono esclusi Roberto Menia o Silvano Moffa, se dovesse passare nel gruppo una scelta di maggiore moderazione. Se avesse la meglio Bocchino a Montecitorio, al Senato potrebbe essere la volta di Pasquale Viespoli, che come Menia e Moffa si è speso invano per il dialogo con il Cavaliere.(ANSA)
 

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