Firmato accordo tra Regione e Vescovi toscani per l’assistenza agli anziani fragili. |
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Scritto da Giuseppe Arno |
Venerdì 10 Agosto 2012 10:51 |
FIRENZE – Aiutare gli anziani “fragili” offrendo loro spazi, occasioni e opportunità per uscire dal guscio della loro solitudine e della loro marginalità. E’ questo l’obiettivo dell’accordo di collaborazione sottoscritto oggi a Firenze dall’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni e dal presidente dei vescovi toscani Cardinale Giuseppe Betori. Il protocollo ha durata biennale e prevede lo stanziamento, da parte della Regione, di 320.000 euro. Ne beneficeranno parrocchie e associazioni di tutta la Toscana individuate dalla Conferenza episcopale, per realizzare iniziative di aiuto e di aggregazione per le persone anziane fragili. I contributi serviranno a sostenere iniziative come la creazione di reti di ascolto, di centri di socializzazione, e il varo di servizi a domicilio capaci di aiutare l’anziano che vive a casa, la cui fragilità è legata a vari motivi, come la solitudine, le precarie situazioni familiari, economiche o affettive. “Questo accordo – ha detto l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni – esprime in maniera virtuosa il principio di sussidiarietà tra le istituzioni e la società civile toscana. Esso infatti si muove da bisogni diffusi di di aiuto e di socializzazione espressi da anziani autosufficienti ma che vivono una condizione di profonda fragilità. Sono bisogni che non rientrano direttamente nell’ambito delle prestazioni sociali e sanitarie, ma che sono umanamente doverosi e importanti. Con interventi come questo, e grazie alla presenza capillare e attenta della Chiesa , possiamo offrire risposte significative. Non a caso questo accordo rinnova un’intesa simile già sperimentata a partire dal 2011”. Soddisfazione per l’accordo è stata espressa dal presidente della Conferenza Episcopale Toscana il cardinale Giuseppe Betori che ha commentato: ”E’ importante che in un clima di collaborazione tra le Istituzioni civili e la Chiesa emerga un riconoscimento del grande lavoro che tradizionalmente le comunità parrocchiali e l’associazionismo cattolico svolgono a favore degli anziani e che questo riconoscimento si traduca in un concreto duplice sostegno. Da una parte la valorizzazione della società civile di cui la Chiesa è parte dall’altra il pubblico che ne sostiene economicamente l’azione”. Numerose le attività previste dall’accordo al fine di sostenere la salute, il benessere e la qualità delle vita dell’anziano fragile che vive nel suo domicilio: tra questi la creazione di punti di ascolto sul territorio, la realizzazione di attività ricreative e di socializzazione, l’organizzazione di soggiorni climatici estivi, l’istituzione di centri diurni di aggregazione, l’offerta di servizi a domicilio (spesa, pasti, lavanderia, compagnia, acquisto di farmaci o di vestiario), l’opportunità per l’anziano di svolgere attività motorie. |
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