Rossi: “Non saremo i liquidatori dello stato sociale in Toscana”. |
Scritto da Giuseppe Arno |
Giovedì 09 Agosto 2012 10:35 |
FIRENZE – “Ci sta arrivando addosso uno tzunami, ma non saremo noi i liquidatori dello stato sociale in Toscana”. Così il presidente Enrico Rossi ha commentato la situazione alla luce del decreto legge nazionale n.95 sulla revisione della spesa pubblica, intervenendo nel corso del consiglio regionale straordinario che si è tenuto questa mattina. “Il nostro bilancio è sano – ha poroseguito il presidente – i conti della sanità sono a posto, i bilanci certificati. Lo attestano le agenzie di rating e lo stesso governo. Ora siamo di fronte a provvedimenti nazionali che non esito definire insostenibili e che mi auguro il governo voglia rivedere. La manovra avrebbe dovuto avere un maggiore segno di equità ma dobbiamo farcene carico. Vogliamo accettare la sfida, che è quella del mantenimento dello stato sociale riformandolo. Continueremo in una politica di rigore e nella spending review, ma non basterà. Quindi prima di tutto dobbiamo razionalizzare e riorganizzare il sistema sanitario pubblico e ad accesso universalistico, facendo uno sforzo per alzare il nostro livello di riforma eliminando eccessi, doppioni, e agendo soprattutto sul versante della qualità. Ci vorrà il senso di responsabilità di tutte le istituzione e soprattutto il coivolgimento degli operatori, sui quali confido molto”. Secondo punto, la compartecipazione: “Iniziamo una politica difficilissima da realizzare – ha proseguito il presidente Rossi – chiedere una compartecipazione alla spesa secondo le possibilità di ciascuno, seguendo i principi costituzionali di progressività e solidarietà. Siamo infatti convinti che in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando sarebbe davvero sbagliato far parti uguali tra disuguali”. “Non stiamo vivendo tempi usuali – ha detto il presidente - Monti ha detto che siamo in guerra e quindi dobbiamo fare appello a tutte le nostre energie. Se tenessimo tutto com’è saremmo travolti. Dobbiamo invece esercitare un rigoroso controllo della spesa, qualificare lo stato sociale ispirandoci al principio di solidarietà e chiedendodi più a chi può, e mantenere una quota adeguata e irrinunciabile di investimenti. La prossima tappa – ha concluso il presidente – sarà a settembre con il Dpef e la finanziaria 2013″. |
Ultimo aggiornamento Giovedì 09 Agosto 2012 10:44 |
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