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Sabato, 20 Aprile 2024
La spending review mette a rischio i servizi dei Comuni. PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Sabato 21 Luglio 2012 10:54


“I Comuni non possono essere considerati ‘gabellieri’ per conto dello Stato e poi privati in maniera pesante di risorse destinate ai servizi essenziali. Se questa continuerà a essere l’azione del governo verso gli enti locali, siamo pronti a rinunciare ai trasferimenti statali, purchè rimangano sul territorio tutte le risorse derivanti dall’Imu e da altre fonti che, poi, prendono la via di Roma”. E’ quanto afferma il sindaco di Colle di Val d’Elsa, Paolo Brogioni annunciando la propria partecipazione alla manifestazione organizzata dall’Anci per il prossimo 24 luglio davanti al Senato, contro il decreto sulla spending review varato dall’esecutivo nei giorni scorsi. "Il decreto - continua Brogioni - rende la situazione insostenibile per chi è chiamato ogni giorno a dare risposte concrete alle proprie comunità, già messe a dura prova dalla crisi. Il nuovo provvedimento è fatto, ancora e soltanto, di tagli lineari su settori essenziali, a partire dalla sanità, e arriva dopo manovre che, negli ultimi anni e negli ultimi mesi, hanno già ridotto drasticamente i trasferimenti statali. E’ un gioco al massacro inaccettabile e condivido pienamente il grido di allarme lanciato da tante istituzioni e la mobilitazione indetta dall’Anci. L’Italia non ha bisogno di tagli lineari, ma di una seria razionalizzazione della spesa pubblica, che punti sulla valorizzazione dei territori, sui giovani e sull’innovazione, senza penalizzare ulteriormente le comunità locali”. “Gli amministratori, a partire dai sindaci - aggiunge Brogioni - operano, ormai da tempo, in situazioni di grande difficoltà e sono chiamati a far fronte con risorse minori alle crescenti esigenze dei cittadini. Ci mettiamo ogni giorno la faccia, con grande senso di responsabilità verso le nostre comunità, ma il futuro è preoccupante. Dal 2008 a oggi Colle di Val d’Elsa ha subìto un taglio nei trasferimenti statali di oltre 3 milioni di euro, passando da 4,1 milioni di quattro anni fa a circa 1 milione di euro del 2012. Anche per il 2013 sono previste ulteriori riduzioni nei trasferimenti e l’Imu, imposta municipale solo nel nome, andrà in gran parte nelle casse dello Stato, rendendo i Comuni semplici ‘esattori’. Non possiamo sopportare una riduzione dei trasferimenti e, contemporaneamente, la detrazione dell’Imu. Piuttosto, siamo pronti a rinunciare alle risorse statali per disporre completamente dell’imposta e rispondere della sua destinazione ai cittadini”. “In un contesto difficile che impone a tanti Comuni di riflettere e compiere delle scelte sui servizi che possiamo continuare a garantire - aggiunge Brogioni - una risposta forte può venire da un potenziamento delle politiche di area. In una zona come la Valdelsa, dove c’è ancora una forte tenuta sociale, nonostante la crisi, dobbiamo unire le forze per mantenere la qualità della vita che ha caratterizzato il territorio negli ultimi decenni. Da soli, come singoli Comuni, non possiamo farcela, ma insieme sì. Credo fermamente che, con adeguate politiche integrate, possiamo valorizzare e rilanciare la Valdelsa, rafforzando un’identità comune che è già presente e che conta ogni giorno su un buon sistema di infrastrutture e servizi. In questi anni - conclude Brogioni - abbiamo promosso esperienze positive di razionalizzazione delle risorse disponibili in ambito sociale, con la Fondazione Territori Sociali AltaValdelsa; nella cultura, con la Fondazione Elsa, e nello sviluppo urbano, con il Piuss, che ha unito Colle di Val d’Elsa e Poggibonsi in un’esperienza molto positiva e che ha portato risorse esterne significative sul territorio. Dobbiamo continuare a lavorare su questa strada, rafforzando un’identità valdelsana che, pur considerando le diverse peculiarità, vada oltre i singoli territori e i campanilismi e guardi al futuro del territorio in un’ottica di medio-lungo periodo e in maniera consapevole”.

Roland Böer sale sul podio del primo concerto sinfonico in programma al 37° Cantiere Internazionale d’Arte: uno spettacolo pensato come una forma di protesta contro i tagli alla cultura. La Sala Ex Macelli di Montepulciano torna a vibrare sotto il gesto vigoroso di Böer che dirige la Royal Northern College of Music di Manchester, orchestra residente per il quarto anno consecutivo. Si rinnova la sinergia con questi giovani musicisti inglesi che, di anno in anno, continuano a dimostrare il loro talento. Torna anche un grande interprete come Markus Bellheim che anche quest’anno sorprenderà il pubblico con la sua tecnica pianistica brillante. Un programma impegnativo che inizia con L’Idillio di Sigfrido di Wagner, per poi proseguire con un brano dell’ex direttore artistico del Cantiere, Detlev Glanert: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 27 suggella quindi il legame tra il compositore tedesco e la manifestazione poliziana. A seguire la Serenata Italiana in Sol Maggiore di Wolf e poi la celebre Sinfonia degli addii che Haydn scrisse in funzione di una vertenza degli orchestrali dell’epoca: una vicenda quanto mai attuale che testimonia tutte le difficoltà della cultura musicale. Gli orchestrali lasceranno il palco uno ad uno spegnendo una candela e rimarranno alla fine solo due violini: una dimostrazione allegorica del buio e del silenzio che si rischia di creare nell’irrimediabile situazione culturale dei nostri giorni.

"Lunedì l'assessore Petretto relazioni al consiglio comunale sulla vicenda degli swap. Occorre fare chiarezza e dire a che punto siamo, ma soprattutto quali sono le prospettive e le intenzioni di questa amministrazione". E' quanto afferma il gruppo fiorentino del PdL. "E' intenzione di questa amministrazione trovare una soluzione trattando con le banche? E quali sono i termini della trattativa? Ancora oggi troppe sono le incertezze sulla stipula dei contratti in derivati che pesano sulle casse del comune e sui fiorentini, occorre mettere un punto fermo. Siamo seriamente preoccupati per le ripercussioni che potrebbe avere tutta la vicenda sul bilancio del Comune - ha aggiunto il capogruppo Marco Stella- , abbiamo sempre sostenuto che scommettere i soldi dei fiorentini era un vero errore, ora i fatti ci danno ragione. I dati oggi piu che mai sono preoccupanti, infatti dai resoconti mandati dagli uffici comunali emerge un dato inquietante, il mark to market ha raggiunto 68, 4 milioni di euro, una cifra mai toccata. Il mark to market, ovvero il 'costo corrente' dei derivati finanziari, ha registrato un vero e proprio record, ad aprile 2008 aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre 2009 era diventato di 50milioni di euro,nel 2010 è passato a quasi 55milioni di euro, oggi scoprimo che supera i 68 milioni di euro. Oltre al saldo negativo del mark to market, ogni anno l’amministrazione ci rimette milioni di euro in interessi passivi: nel 2009 abbiamo speso oltre 5 milioni di euro, nel 2010 oltre 10 milioni; nel 2011 più di 9 milioni di euro, e nel 2012 sono preventivati € 7.779.769,più di 30 milioni in quattro anni. Inoltre una relazione dell'avvocato Iaquinta ha steso per il Comune di Firenze una copiosa relazione, molto dettagliata dove denunciava come il Comune di Firenze avrebbe pagato dal 2006 ad oggi quindi missioni occulte complessive alle banche per 16.440.661 euro e oneri non dovuti per 7.087.585 euro. Se sommiamo le commissioni occulte e gli oneri non dovuti, si arriva alla cifra di 23.528.246 euro di spese sostenute dal Comune di Firenze che avrebbero potuto benissimo essere risparmiate. Oggi- hanno concluso gli esponenti del gruppo PdL- dopo aver speso negli ultimi anni oltre 300mila euro in consulenze esterne volgiamo capire cosa succederà.. Quella degli swap è una vicenda complicata ma che ha una valenza politica ed economica. Abbiamo sempre sostenuto che l’amministrazione comunale avesse sbagliato a sottoscrivere gli strumenti derivati e soprattutto avesse sbagliato le modalità. Ora si faccia chiarezza sulle responsabilità e sul futuro"

 

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