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Sabato, 18 Maggio 2024
Vendola scende in campo. PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Domenica 18 Luglio 2010 19:21


Mi candido, pronto a sparigliare il centrosinistra.

Il governatore della Puglia, portavoce di Sinistra ecologia e libertà soffia sul fuoco delle divisioni nei Ds: "Mi candido se presenta con una vecchia liturgia". E sulle primarie dice: "Non sono una minaccia, per due volte due volte ho sconfitto il centrosinistra per sconfiggere il centrodestra". Intanto torna Mastella e lancia il suo nuovo partito: "Popolari per il sud".

Bari - "Io mi candido a ricostruire il cantiere dell'alternativa, sono candidato a sparigliare i giochi del centrosinistra se il centrosinistra si presenta con una vecchia liturgia". Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e portavoce nazionale di Sinistra ecologia e liberta, chiudendo a Bari la tre giorni degli stati generali delle Fabbriche di Nichi, va avanti nel suo progetto. Pronto a recitare il ruolo dela "martellatore" dei vecchi apparati, pronto a riaccendere i fuochi nella polveriera del centrosinistra (la soprattutto all'interno dei Ds).

E a proposito della sua candidatura nelle eventuali primarie del centrosinistra, ha detto: "Rispondo a questa domanda che sta più a cuore ai giornalisti che a me". "Perché io? Perché io sono voi - ha detto rivolgendosi al pubblico di giovani radunato ad ascoltarlo - quando non sopportate il centrosinistra avendo la speranza di un mondo diverso". "E perché - ha aggiunto - a me è accaduto due volte di dovere sconfiggere il centrosinistra per sconfiggere il centrodestra". Tesi un po' ardita che l'ex rifondarolo dei bei tempi di Bertinotti, ripetate da un po' (soprattutto quando mette nel mirino Massimo D'Alema...).

Vendola ha quindi motivato la sua candidatura spiegando che il centrosinistra "non fa un discorso capace di interpretare la crisi del mondo, la crisi dell'Europa e la crisi italiana". "Mi candido per sparigliare il centrosinistra - ha detto ancora - se il centrosinistra si presenta senza la voglia di pronunciare le parole chiare del desiderio radicale del cambiamento". "Non c'é cambiamento - ha concluso Vendola - se non si dà una prospettiva chiara di fuoriuscita dall'ergastolo della precarietà".

"Le primarie non sono una minaccia per il Pd o per il centrosinistra, sono una minaccia per la cattiva politica. Le primarie sono una espressione parziale ma fondamentale di buona politica - ha aggiunto Vendola - la riappropriazione da parte di un popolo delle scelte fondamentali che riguardano una politica che deve rompere gli steccati e non avere paura della cittadinanza e delle persone in carne ed ossa".

Poi chide sull'ipotsi del governo di larghe intese. "Sono d'accordo sul no detto da Tremonti all'ipotesi di governi tecnici, ma per le ragioni contrarie alle sue: abbiamo bisogno di chiudere questa esperienza, di liquidare il berlusconismo e tornare alle urne. Tremonti parla di un'Italia che non c'é - ha detto ancora Vendola - l'Italia è a forte rischio di coesione, celebra nella mestizia i suoi 150 anni. Abbiamo bisogno di chiudere questa esperienza". ilgiornale.it
 

 

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