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Monti: "Non servirà una manovra aggiuntiva".

di Redazione

Firenze. Sono state oltre 322 milioni le ore di Cassa integrazione autorizzate da inizio anno, con un trend che mira al miliardo di ore anche per il 2012, per un totale di 470 mila lavoratori a zero ore coinvolti che, da gennaio, hanno subito un taglio nel salario per 1,2 miliardi di euro, pari a 2.600 euro per ogni singolo lavoratore. A fare un bilancio (molto critico, peraltro) di primi quattro mesi dell'anno è stato il rapporto di aprile sul ricorso alla Cassa integrazione, frutto di elaborazioni delle rilevazioni Inps, da parte dell'Osservatorio Cig del dipartimento settori produttivi della Cgil nazionale.

Anche per questo 2012, quindi, il quarto anno consecutivo di crisi, "la Cassa integrazione si avvia ad attestarsi attorno al miliardo di ore autorizzate", ha osservato il segretario confederale, responsabile Industria, Elena Lattuada, sottolineando come il dato del primo quadrimestre sia perfettamente in linea con lo scorso anno. "Si continua a registrare costantemente uno stillicidio di dati negativi che indicano uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Una deriva - ha proseguito la sindacalista - sempre più insostenibile senza ripresa questi dati peggioreranno tirandosi dietro disoccupazione e desertificazione industriale. Bisogna dare risposte al profondo malessere sociale rimettendo al centro il lavoro".

Monti: "Non servirà un'altra manovra"

L'Italia sta seguendo il giusto percorso per centrare il pareggio strutturale del bilancio senza ricorrere ad una manovra correttiva aggiuntiva. Lo ha ribadito ieri la Commissione europea e confermato il premier Mario Monti. La Ue ha tuttavia fotografato l'attività economica in contrazione nell'ultimo trimestre del 2011 e, in base alle stime, anche nel primo trimestre del 2012. L'economia europea presa nel suo insieme è dunque attualmente in recessione, sebbene con differenze molto marcate fra i diversi Stati membri.

Una graduale ripresa, destinata comunque a restare modesta, dovrebbe cominciare solo nella seconda metà dell'anno e accelerare nel 2013, ha assicurato la Commissione nelle sue attese previsioni economiche di primavera. Secondo le previsioni della Commissione, che nell'edizione dell'autunno scorso avevano prospettato l'inizio della ripresa già nei primi mesi di quest'anno, il Pil reale dell'Eurozona alla fine del 2012 avrà subito invece una contrazione dello 0,3 per cento, mentre per la crescita dell'Ue a 27 si parla di stagnazione.

"L'Italia - ha puntualizzato il commissario per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn - è sulla strada giusta per rispettare l'obiettivo del pareggio strutturale di bilancio nel 2012-2013. Da questo punto di vista non c'è bisogno di nuove misure di risanamento di bilancio, l'obiettivo dovrebbe essere conseguito con le decisioni già adottate". Bruxelles prevede per il 2013 un deficit nominale ancora all'1,1 per cento del Pil, un picco del debito pubblico al 123,5 per cento del Pil nel 2012, con l'inizio della discesa (al 121,8 per cento) nel 2012, un avanzo primario che raggiungerà il 4,5 per cento del Pil nel 2013, aumentando poi ancora fino al 5,5 per cento.

La recessione del 2012 sarà più grave del previsto, con una contrazione del Pil dell'1,4 per cento, e con una ripresa che comincerà molto lentamente solo nella seconda metà dell'anno, per arrivare nel 2013 solo allo 0,4 per cento.
 
 
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