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Sabato, 18 Maggio 2024
Casini, sì a governo di larghe intese con Berlusconi premier PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Lunedì 12 Luglio 2010 07:40
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Non è possibile porre veti nei confronti di chi ha vinto le elezioni, così non si va avanti.

ROMA - Un "governo di responsabilità nazionale". E' quanto auspica il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini secondo cui è l'unico modo per uscire dalla "crisi politica in atto": un esecutivo aperto a tutti, guidato da chi sceglierà il capo dello Stato, ma per il quale "non è possibile avanzare veti" su Silvio Berlusconi perché "ha vinto lui le elezioni". Intervistato dal Corriere della Sera, Casini spiega: "se fossi il premier di fronte alla gravità della crisi e alla situazione del Paese, chiederei a tutte le forze politiche una responsabilità più ampia". Il Pd accetterebbe, secondo Casini, perché sono "in molti a rendersi conto che così non si può andare avanti". La Lega e l'Idv, invece, "forse no". Il leader dell'Udc inoltre dice che alla cena in casa del giornalista Bruno Vespa con Silvio Berlusconi, Gianni Letta e il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone ("messo ingiustamente in mezzo, di politica italiana non ha detto niente"), il premier non gli ha chiesto nulla. E rispondendo alla domanda se ci siano state offerte on altre occasioni, il leader dell'Udc dice: "Che Berlusconi pensi a rafforzare il suo governo è comprensibile, ma per quanto mi riguarda, non c'é un interesse a partecipare a questo governo: sarebbe ridicolo e umiliante. Bossi è un esperto di ribaltoni. Io no.". Per questo la Lega, afferma, "insorge per un nulla". Per Casini comunque è "offensivo" pensare che l'Udc potrebbe sostituire i finiani: "mi auguro invece- dice- che Fini ritenga positivo il mio ragionamento e la necessità di un'alleanza tra forze che puntano a realizzare riforme importanti per il bene del Paese".

BOCCHINO: INTESA POSSIBILE MA CON COORDINATORE UNICO - Adesso che "tutte le strade sono state percorse, dall'una e dall'altra parte", adesso che i tentativi di Berlusconi di sconfiggere l'alleato "sono falliti" e quelli di Fini per "dimostrare che ci siamo e contiamo" hanno raggiunto il loro scopo, è il momento di "rilanciare un nuovo grande patto di legislatura tra i due leader del Pdl". E' quanto propone in un colloquio con il Corriere della Sera, Italo Bocchino, con tre proposte per rilanciare il partito. Primo: nel Pdl "si passi a una nuova fase con un coordinatore unico tale da rappresentare sia Berlusconi sia Fini e rilanciare il partito"; secondo: "l'e conomia che non può essere demandata solo alla tenuta dei conti, che pure Tremonti assicura al meglio. Manca una prospettiva di sviluppo, e a Palazzo Chigi manca una cabina di regia"; terzo le riforme per le quali Bocchino propone di lanciare una "assemblea costituente". Potrebbe essere quella la sede per "allargare la maggioranza all'Udc - osserva - perché su quel terreno Casini sarebbe con noi, mentre sostituire Fini non potrebbe: la Lega ha già annunciato che non ci sta, l'Udc è sulle nostre posizioni". "Paradossalmente - aggiunge - è più facile che Casini possa sostituire la Lega con la quale è incompatibile che non noi: non dimentichiamoci che siamo tutti nel Ppe".

RUTELLI: CASINI DECIDA,NON CAPISCO SUA STRATEGIA - Del leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, "condivido molte scelte politiche. Così come ho condiviso le sue critiche sulla manovra e sul federalismo fiscale. Ora c'é da chiedersi, però: qual è la sua strategia? Perché se non si concretizza la strategia che io chiamo Terzo Polo, con obiettivi ben precisi, allora Casini rischia un predellino bis". E' quanto afferma in una intervista alla Stampa, il leader dell'Api, Francesco Rutelli. Secondo Rutelli sarà la Lega a "staccare la spina a questo governo". Per questo Silvio Berlusconi, aggiunge, "cerca di riaprire altri dialoghi". Tuttavia, a proposito della cena in casa del giornalista Bruno Vespa, Rutelli osserva che "se il Cavaliere vuole complottare con qualcuno ha mille occasioni per farlo, senza finire sui giornali". Con Casini, Rutelli si dice d'accordo sulla proposta di "un governo del presidente, ma la vedo dura - aggiunge - perché dovrebbe condividerlo anche Berlusconi" capace di avviare "le riforme necessarie al Paese" mentre, sottolinea, "l'Italia è in una trappola e non ce la fa ad uscirne". Rutelli vede nel Terzo Polo "l'unico soggetto capace di fare proposte al Paese". Il Pd, invece, secondo il leader di Api, "é sempre abbastanza qualcosa. E' abbastanza favorevole al federalismo, è abbastanza favorevole alle primarie, è abbastanza socialdemocratico. Ma anche, spesso, abbastanza contrario. Alla fine di tutto questo essere abbastanza qualcosa, rischia di non rimanere nulla'.

FRANCESCHINI, MAI CON BERLUSCONI - "Per rispondere alla proposta di Casini di un governo di larghe intese guidato da Berlusconi bastano due lettere: no. Anzi cinque: no, mai". Così Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, commenta al telefono all'ANSA la proposta lanciata oggi dal leader Udc Casini. "Qualsiasi soluzione possibile per garantire un governo al paese che affronti le emergenze e aiuti il passaggio verso un bipolarismo moderno ed europeo - spiega Franceschini - per noi non può che passare attraverso il superamento e la chiusura dell'era di Berlusconi".(ansa)

 

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