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Sabato, 18 Maggio 2024
Pasqua e Primo Maggio senza autobus? PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Lunedì 26 Marzo 2012 11:34
Renzi tratta con la Provincia.



La Provincia di Firenze è intenzionata a risparmiare circa 100 mila euro rinunciando al servizio di trasporto pubblico nelle due prossime festività. Si profila dunque una Pasqua senza mezzi di trasporto urbano ed extra urbano nelle 24 ore. Stessa sorte prevista per il Primo Maggio.

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, intervenuto sull'argomento ha fatto sapere di essere in "Trattativa con la Provincia per scongiurare questa evenienza. parlo come sindaco di Firenze e quindi a nome della mia città e spero di poter arrivare ad un accordo che scongiuri questa evenienza che sarebbe allucinante". Il capoluogo di regione località turistica presa solitamente d'assalto nelle due festività, si troverebbe in ginocchio per l'assenza di trasporto pubblico.

Su Ataf non si placa intanto la querelle privatizzazione, ma i tagli al trasporto riguardano tutto il comparto, tutte le linee, e gran parte del pendolarismo locale.
"Dopo l’avvio della procedura di vendita di Ataf con un colpo di mano del Sindaco di Firenze Matteo Renzi (unico sindaco su nove a votare per la vendita dell’azienda), sono in atto ulteriori tagli al trasporto pubblico dell’area fiorentina. I tagli non sono solo la conseguenza di mancati trasferimenti dalla Provincia, giustificati nascondendosi dietro mancati trasferimenti da parte dello Stato, ma sono anche il risultato di anni di cattiva gestione di un’azienda a cui la politica locale ha succhiato il sangue, invece di considerarla il fulcro delle politiche di mobilità pubblica a Firenze e nei comuni limitrofi".

"Dal 15 Marzo in un colpo solo si sono tagliate completamente 6 linee considerate meno ‘redditizie’, 2 scompariranno il sabato e i festivi, 8 linee scompariranno nei festivi, altre linee subiranno riduzioni delle corse e modifiche. A Campi Bisenzio invece di aumentare le corse dell’unica linea, molto spesso sovraffollata, che rappresenta l’unico collegamento tra Campi e Firenze si è pensato bene di eliminare il 30X e si sono ridotte le corse del 30A/B durante i festivi. I residenti delle Piagge si sono visti eliminare il collegamento con l’Ospedale di Careggi (bus 56) durante i festivi. A Calenzano è stato soppresso il 92 che collegava Settimello con la GKN e la zona industriale"

"Siamo quindi già entrati nell’ottica commerciale dei privati per cui se una linea non trasporta abbastanza persone è da eliminare. Ma il Trasporto Pubblico Locale non dovrebbe basarsi su una politica di servizio per cui si ritiene fondamentale permettere a tutte le cittadine e i cittadini un collegamento con la loro famiglia, i loro amici, la loro scuola, il loro lavoro, l’ospedale ecc. ? O per il futuro dobbiamo aspettarci un servizio che ci consente di raggiungere solo i centri commerciali? Perché i Sindaci della Piana, che hanno criticato a mezzo stampa l’operato di Renzi durante la vicenda Ataf, non si sono opposti quando potevano alla svendita di Ataf facendo ostruzionismo nelle assemblee dei Soci?" così parla il Comitato contro la privatizzazione di ATAF "Trasporto pubblico bene comune” che organizza un ciclo di assemblee cittadine a Firenze e nei Comuni limitrofi interessati dal servizio di Ataf per informare la cittadinanza sulle prospettive di Ataf e per chiedere alle amministrazioni competenti un rilancio del trasporto pubblico come mezzo per tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini e il rispetto dell’ambiente.

Ecco le prime assemblee già in programma:

Martedì 27.03 ore 15:00 – Assemblea al Polo di Novoli – Scienze Politiche (edificio D5)
Giovedì 29.03 ore 21:00 - Assemblea cittadina a Campi Bisenzio - Sala Consiliare del Comune
Venerdì 30.03 ore 21:00 - Iniziativa al circolo Andreoni – Via D’Orso 8
Giovedì 05.04 ore 21:00 - Assemblea cittadina a Signa – Circolo Donizetti in Via di Porto 5

Il Comitato, a conclusione di questo ciclo di assemblee promuoverà a Firenze un corteo il 19 maggio per contrastare le politiche di privatizzazione e riaffermare la volontà degli elettori che con il referendum di giugno hanno espresso chiaramente la volontà di una gestione pubblica dei beni comuni.

nove.firenze.it

 

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