Pomodoro in Toscana, accordo per garantire qualità e lavoro. |
Scritto da Giuseppe Arno |
Martedì 20 Marzo 2012 09:33 |
FIRENZE – Tre enti pubblici (Regione, Provincia di Livorno e Comune di Campiglia Marittima), un’azienda privata (Italian Food del gruppo Petti, industria internazionale di conserve alimentari, che in Toscana ha sede a Venturina), le aziende dell’acqua e quella dei rifiuti, le organizzazioni professionali agricole, le centrali cooperative e un’associazione locale di produttori: sono 12 i soggetti che si sono riuniti oggi intorno allo stesso tavolo per il “protocollo d’intesa per la lavorazione del pomodoro da industria”. Tutti insieme per sottoscrivere un documento che rappresenta una pratica virtuosa per la coltivazione, il trasporto, la lavorazione del pomodoro in Toscana. Un protocollo che riunisce l’intera “filiera” del pomodoro, con impegni per tutti i contraenti volti a garantire l’occupazione, un giusto reddito per i produttori agricoli, la massima tutela dell’ambiente, la salvaguardia delle acque e il corretto smaltimento dei rifiuti e un prodotto di qualità, interamente prodotto e lavorato in Toscana. I numeri: in Toscana 2600 ettari coltivati a pomodoro La superficie coltivata a pomodoro da industria in Toscana nel 2011 è stata di oltre 2600 ettari, con 230 aziende agricole coinvolte. La produzione è di circa 200.000 tonnellate annue, di cui oltre il 3% è rappresentato da produzione biologica. Pomodoro: 6 stabilimenti di lavorazione in Toscana. A Venturina il più grande In Toscana si trovano 6 stabilimenti (due più grandi e quattro di dimensioni minori) per la lavorazione del pomodoro da industria. I due stabilimenti più grandi sono: Italian Food: risorsa per l’occupazione e il territorio. Criticità per la presenza nell’abitato di Venturina Lo stabilimento di Venturina di Italian Food S.p.A. occupa un’ area di circa 34.000 mq di cui circa 8.000 mq coperti, impiega stabilmente 100 dipendenti e altri 220 come stagionali . La zona dove lo stabilimento è ubicato, divenuta nel tempo residenziale, presenta oggi difficoltà di coesistenza tra l’attività produttiva e l’abitato, in particolare per quanto riguarda i trasporti su camion del prodotto concentrati nel periodo estivo di luglio-settembre. Il nuovo stabilimento: progetto da 89 mila metri quadrati a Campo alla Croce Il nuovo progetto di Italian Food riguarda un’ area di circa mq. 89.000 in località Campo alla Croce, che verrà attuato congiuntamente con la riqualificazione urbanistica dell’ area attuale a Venturina, per la quale è già prevista la trasformazione ad edilizia residenziale con una quota riservata a finalità sociali. In attesa del nuovo impianto le norme urbanistiche del Comune di Campiglia prevedono la possibilità che lo stabilimento continui la produzione e sul piano degli investimenti sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre agli adeguamenti funzionali ed igienico sanitari necessari per soddisfare i requisiti di legge. Italian Food nell’area attuale è concessionaria di pozzi di acqua di falda profonda. L’acqua è un fattore determinante per questo tipo di industria alimentare ed il suo consumo è altissimo e concentrato prevalentemente nei tre mesi estivi della produzione ( circa 160.000 metri cubi all’anno). Un’idonea disponibilità di risorsa idrica dovrà essere assicurata anche per la nuova localizzazione. Gli impegni di tutti per il nuovo stabilimento e per risolvere le criticità Per assicurare gli interventi necessari alla realizzazione del nuovo stabilimento Italian Food di Campo alla Croce e per risolvere le criticità a Venturina, ciascuno dei 12 soggetti firmatari assume una serie di impegni, ciascuno in relazione alle proprie prerogative. Eccoli in sintesi. La Regione Toscana assume impegni per verificare e promuovere le possibilità di finanziamento per il rinnovamento tecnologico, il miglioramento del ciclo delle acque e dei rifiuti e agevolare il ricorso al credito anche con l’intervento di Fidi Toscana. La Provincia di Livorno assume impegni di coordinamento e impulso tra i vari organismi preposti per la disponibilità di acqua al nuovo stabilimento per facilitare le procedure burocratiche e autorizzative, anche attivando specifiche Conferenze di Servizio. Il Comune di Campiglia Marittima: riservare a Campo alla Croce l’area per la localizzazione del nuovo impianto, concederla in diritto di superficie per 99 anni rinnovabile per altri 99; prevedere gli strumenti per facilitare il pagamento degli oneri del diritto di superficie e quant’altro per facilitare l’insediamento in relazione alle opere di urbanizzazione. L’A.T.O. 5 Toscana Costa e e la società ASA spa assumono impegni circa lo smaltimento dei reflui (depuratore di Venturina) e l’approvvigionamento delle acque, per possibili sinergie per il trattamento dei fanghi e degli scarti di lavorazione, per massimizzare il recupero di energia e materia con impianti ubicati in prossimità dello stabilimento e del depuratore di Venturina, anche al fine di minimizzare i trasporti su gomma dei rifiuti. Gli impegni di Italian Food per lo stabilimento di Campo alla Croce Il progetto verrà presentato entro il dicembre del 2014, prevede un investimento di 60 milioni di euro e consentirà di espandere l’occupazione a un totale di 500 addetti. L’azienda assume ulteriori impegni in relazione al trattamento di acque reflue e scarti delle lavorazione, in sinergia con i servizi pubblici locali, con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali e favorire il recupero di energia e materia e preservare la disponibilità dei pozzi esistenti a beneficio dell’approvvigionamento idrico sia dei propri fabbisogni che dell’uso potabile. ASPORT, a nome dei produttori impegni per la qualità e la tutela dell’ambiente regione.toscana.it |
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