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Sabato, 18 Maggio 2024
Manovra, premier: se governo va sotto, a casa PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Giovedì 08 Luglio 2010 09:36
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La fiducia e' stata un atto di coraggio.

ROMA  - "Porre la fiducia è stato un atto di coraggio. Se il governo dovesse andare sotto andiamo a casa".Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, parlando della manovra economica nel corso di un'intervista a Studio Aperto.

"Gli ultimi dati economici - ha affermato il premier - confermano la linea del governo. La ripresa è in corso e sarà tanto più solida grazie a politiche di rigore della spesa e dei conti pubblici".

FINOCCHIARO, CON FIDUCIA GOVERNO ALLA CANNA DEL GAS - La presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro ha letto le recenti dichiarazioni di Berlusconi sulla fiducia alla manovra e ne trae una convinzione: esse certificano che il governo "é alla canna del gas". "Il Premier - ha spiegato Anna Finocchiaro in una nota - è consapevole che senza questo strumento il governo da lui presieduto non starebbe in piedi. Il PDL ha paura. Siamo di fronte ad una fiducia doppia, già annunciata per Senato e Camera. E questa fiducia non dipende dagli emendamenti dell'opposizione né dal suo ostruzionismo". La senatrice Finocchiaro ha osservato che le opposizioni non hanno fatto nessun ostruzionismo eppure tutte le proposte del Pd sono state ignorate. La spiegazione per Finocchiaro va cercata altrove: il governo ha dovuto preparare un testo blindato che scavalca "le mille lacerazioni, i mille dissidi, le mille richieste che ci sono dentro la maggioranza. Solo così il governo Berlusconi può portare a casa la manovra economica". "E' una fiducia contro la maggioranza. E non contenti di questo - ha aggiunto - inseriscono dentro la manovra tante schifezze come una riforma della procedure civile che grida vendetta. Sono costretti ad inserire una riformicchia dentro la manovra per evitare che la contrarietà a questo provvedimento esploda dentro la maggioranza stessa. Noi insistiamo perché questo emendamento sul processo civile venga stralciato dalla manovra. In tutto questo, con la fiducia, il Parlamento sparisce, sparisce la rappresentanza, spariscono i parlamentari, spariscono i cittadini e i loro interessi. Questa manovra è l'ennesimo bavaglio al Parlamento". I tagli alle Regioni "ammazzano il federalismo, o meglio trionfa quella idea egoista per cui le regioni più ricche faranno fuori le regioni più deboli. E di conseguenza i cittadini delle regioni più deboli avranno meno servizi, meno diritti, meno assistenza". Nessuna contestazione sui saldi della manovra ma le critiche della senatrice Finocchiaro si appuntano sull'idea sbagliata sottesa alla manovra a suo giudizio priva di una qualsiasi strategia e fatta solo "di esercizi tecnici e contabili per far quadrare i conti nel modo più facile, cioé quello di far pagare chi già paga, i lavoratori dipendenti e le fasce più deboli. Nessuna scelta per la crescita, nessuna scelta - è la conclusione di Finocchiaro - di far pagare le grandi rendite e i grandi patrimoni che, invece, in un momento come questo, dovrebbero farsi carico in maniera solidale di un pezzo dei costi della crisi".

DOPPIA FIDUCIA - Doppia blindatura per la manovra: sul decreto, anche oggi in discussione in commissione Bilancio al Senato, sarà posta la fiducia sia a Palazzo Madama che a Montecitorio. Oggi è prevista la Conferenza unificata Stato-Regioni, in vista dell'incontro di domani tra il premier il ministro dell'Economia ed i governatori.

La manovra sara' oggetto di necessaria e responsabile richiesta di fiducia da parte del Governo, tanto al Senato quanto alla Camera, trattandosi di un provvedimento fondamentale per la stabilita' finanziaria del nostro Paese. E' quanto si legge in una nota congiunta del premier Silvio Berlusconi e del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. I saldi della manovra - si legge sempre nella nota congiunta del premier e del titolare del Tesoro - erano, sono e saranno intangibili. Non si tratta infatti di numeri casuali od arbitrari, ma di numeri che riflettono ciò che, tanto dalla Commissione Europea quanto dai mercati finanziari, è considerato assolutamente necessario per ridurre la dinamica incrementale del nostro debito pubblico.
''Cio' che viene rilevato ora come 'squilibrio' a carico dei governi locali va valutato in base a cio' che e' gia' stato operato a carico del governo centrale (e non puo' essere ulteriormente incrementato). Cio' rende oggettivamente impraticabile l'ipotesi di uno spostamento interno alla manovra, da una voce all'altra''. Lo scrivono in una nota congiunta il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

La conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso, su proposta del senatore del Pd, Luigi Zanda, che il provvedimento sarà all'esame dell'aula martedì 13 luglio e il voto di fiducia è previsto nella giornata di giovedì 15 luglio.

VENERDI' GOVERNATORI DA BERLUSCONI E TREMONTI - Il previsto incontro del Presidente del Consiglio e del Ministro dell'economia e delle finanze con i Presidenti delle Regioni viene fissato per venerdi' 9 luglio alle ore 12.30 a Palazzo Chigi. E' quanto scritto in una nota congiunta di Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. All'incontro parteciperanno anche i Comuni.

GLI ENTI LOCALI SUL PIEDE DI GUERRA - Regioni allo scontro con il governo sulla manovra, i governatori contestano i tagli previsti e lanciano l'allarme. Renata Polverini, presidente del Lazio, spiega a Omnibus che per cinque di loro c'e' anche il piano di rientro della sanita': e' impossibile governare, riflette. Quanto alla restituzione delle deleghe, spiega che e' quanto e' stato sostenuto da tutti in maniera unitaria. Sull'incontro di domani con il ministro dell' Economia Giulio Tremonti, non basta, dice Polverini. Le fa eco il collega emiliano Vasco Errani, il quale sollecita al premier un confronto serio per evitare uno scontro istituzionale. Al Corriere della Sera, il governatore lombardo Formigoni dice che la flessibilita' e' solo fumo negli occhi.

PD, GOVERNO RITIRA EMENDAMENTO SU TAGLI RAI - "Governo e maggioranza hanno ritirato l'emendamento sulla Rai che prevedeva il taglio del 20% della spesa per il personale Rai non dipendente e la compressione del lavoro dipendente per almeno 1200 persone". Lo afferma il senatore Pd Vincenzo Vita, vicepresidente commissione Cultura e membro della commissione vigilanza Rai, in merito all'emendamento presentato dal relatore alla manovra questa mattina.

POLVERINI, IN QUESTE CONDIZIONI IMPOSSIBILE GOVERNARE  - "Per cinque governatori, c'é anche il piano di rientro della sanità: in queste condizioni è impossibile governare". Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini nel corso di un dibattito a Omnibus. "Noi, Lazio, Campania, Calabria, per esempio - ha aggiunto - siamo inoltre governatori della maggioranza, ma non abbiamo chiesto soldi, non siamo andati da Tremonti o da Berlusconi con il cappello in mano: ci siamo assunti sulle nostre spalle tutti i debiti e la situazione difficile che abbiamo trovato. Abbiamo semplicemente chiesto al ministro dell'Economia di ascoltarci prima, insieme a tutti i governatori, poi siccome l'incontro non arrivava volevamo spiegargli quali erano i problemi che queste cinque regioni avevano. Poi ci siamo rivolti al presidente del Consiglio, ma solo per avere un po' di respiro".

ANCHE I COMUNI PRONTI A RIMETTERE LE DELEGHE - Se non arriveranno risposte ufficiali e concrete di riforma alla manovra, anche i sindaci sono pronti a rimettere le deleghe. Lo ha detto il presidente dell'Anci e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, prima dell'inizio dell'Ufficio di presidenza dell'Anci, precisando che "abbiamo fatto al governo proposte precise e responsabili alle quali non é stata data alcuna risposta, c'é solo qualche piccolo segnale informale. Quindi, deciderà certo l'Ufficio di presidenza, credo che se le cose restano così noi rimetteremo le deleghe nel nostro ruolo di ufficiali di governo, in particolare bloccheremo anagrafe, stato civile e il funzionamento della giustizia locale".

ARRIVANO MISURE PER LA LIBERTA' D'IMPRESA - Arrivano in manovra le misure per la libertà d'impresa. Lo prevede un emendamento del relatore presentato questa mattina in commissione Bilancio al Senato. Il testo autorizza il governo a adottare uno o più regolamenti attuativi da emanare entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge e - da una prima lettura - anticipa il progetto di riforma costituzionale prevista dal governo sul tema. Così come annunciato le misure prevedono la sostituzione delle autorizzazioni con le segnalazioni da parte dei soggetti interessati e i controlli solo ex-post.

160 MLN PER FORZE ORDINE E MILITARI - Sarà istituito un Fondo di 160 milioni di euro (80 milioni per il 2011 e 80 per il 2012) per le forze armate e di polizia. Lo prevede un emendamento presentato dal Governo alla manovra finanziaria. La misura è stata annunciata dai ministri La Russa, Maroni e Tremonti in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. In questo modo, ha sottolineato La Russa, "si tiene conto della specificità del settore"

SALTA TAGLIO TREDICESIME PER POLIZIA E TOGHE - Salta la possibilita' per il governo di tagliare le tredicesime di una serie di categorie della pubblica amministrazione tra cui poliziotti, magistrati, vigili del fuoco, diplomatici e prefetti, ma resta la precisazione che sul blocco triennale degli stipendi per i dipendenti pubblici non incideranno ''le variabili straordinarie della dinamica retributive'', come le indennita' di missioni all'estero o quelle le riduzioni per maternita' o aspettative. La parte dell'emendamento del relatore che riguardava il taglio delle tredicesime, secondo quanto riferito da alcuni senatori della commissione Bilancio del Senato, sarebbe infatti stata stralciata.(ANSA)
 

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