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Confindustria: economia Italia fuori da recessione PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Giovedì 24 Giugno 2010 09:04
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Ripresa ''piu' solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre'' ma la disoccupazione è in aumento.

ROMA - ''L'economia italiana e' fuori dalla recessione'' per il Centro Studi di Confindustria che oggi prevede una ripresa ''piu' solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre''. Nonostante un impatto restrittivo della manovra economica 2011-2012, che il CsC stima in un ''-0,4% l'anno'', gli economisti di via dell'Astronomia hanno rivisto al rialzo le stime sulla crescita al +1,6% del Pil per il 2011 (dal +1,3%). +1,2% nel 2010 (da +1,1%). La disoccupazione e' invece attesa in aumento, dopo 528mila i posti di lavoro gia' persi a fine 2009 in 2 anni di crisi.

Valutazione dell'euro (rivista a 1,2 dollari) e esportazioni trainate dalla ripresa del commercio mondiale sono tra i driver che piùsecondo gli economisti di Confindustria permetteranno all'economia italiana una ripresa migliore delle precedenti stime nonostante un impatto restrittivo della manovra economica. La sola svalutazione del cambio potrà dare una spinta alla crescita pari a circa un punto di Pil. Mentre tra i fattori che frenano c'é anche l'impatto sui consumi della sfiducia dei consumatori. "La ripresa annunciata un anno fa in forma di germogli ha acquistato impeto", rileva il CsC. Sul fronte del lavoro il CsC prevede una "partenza ritardata", con un parziale e lento recupero solo nel 2011 (+0,5%). Mentre il cuscinetto della cassa integrazione "ha dimezzato il calo di occupati": i 528mila posti di lavoro persi dal primo trimestre 2008 al quarto 2009 rappresentano "una contrazione del numero di occupatì pari alla meta della modalità di calcolo statistica delle Ula (unità lavorative equivalenti a tempo pieno), che sale a un milione e 91mila in meno. Mentre sul fronte dei conti pubblici "se completamente effettuata e confidando nella miglior crescita, la manovra messa a punto dal Governo e all'esame del Parlamento piegherà il deficit pubblico al 4,1% nel 2011, dal 5,1% di quest'anno, ma il debito pubblico arriverà al 118,9% del Pil". Quanto alla manovra, le misure per 2011 e 2012 "hanno nell'immediato un impatto frenante stimabile in uno 0,4% di Pil in meno per ciascuno dei prossimi due anni". L'inflazione "sarà contenuta poco oltre quella dell'eurozona".

FISCO PESA 51,4%, EVASIONE A 124,5 MLD - Il Centro Studi di Confindustria ha stimato l'evasione fiscale in Italia in 124,5 miliardi nel 2009, pari all'8,2% del Pil. Mentre "la pressione fiscale effettiva che grava sui contribuenti che pagano integralmente imposte e contributi è al 51,4% del reddito italiano, contro il 43,2% ufficiale" che incorpora anche il sommerso e indica quindi una incidenza "solo apparente". A parità di gettito, "eliminando l'evasione - calcolano gli economisti di Confindustria - le aliquote fiscali e contributive potrebbero essere abbattute del 16%".

Per il centro studi di Confindustria, diretto da Luca Paolazzi, il solo gettito Iva evaso nel 2009 è di 35,5 miliardi (2,3% pil), e quello Irpef di 31,5 miliardi. Un fenomeno "di tali dimensioni che nell'eurozona ha eguali solo in Grecia e pesa come un macigno sulla crescita perché, a parità di obiettivi di incasso, determina aliquote molto più alte", sottolineano gli economisti di via dell'Astronomia. Indicando che se venisse sconfitta l'evasione si potrebbero ridurre tasse e contributi, "migliorando nettamente la competitività delle imprese e il reddito delle famiglie". Un obiettivo da porsi, rileva Confindustria, anche perché "le aliquote italiane sono molto elevate nel confronto internazionale", e "la loro riduzione finanziata dal pieno recupero dell'evasione ristabilirebbe gli incentivi corretti e costituirebbe una opportunità unica nell'eurozona per rimettere il Paese su un sentiero di crescita sostenuta". L'evasione risulta in crescita: secondo i calcoli del Csc la base imponibile evasa nel 2009 è stata pari al 28,8% della base teorica, superando la quota del 25,6% raggiunta nel 2005; mentre il gettito Iva evaso è ammontato al 2,3% del Pil, "dal 2,1% registrato quattro anni prima". Al totale dell'evasione calcolato da Confindustria contribuiscono anche 8 miliardi di Ires (0,5% Pil) e 6,3 miliardi di Irap (0,4% Pil). Mentre "43,2 miliardi (2,8% Pil) é la stima del gettito evaso sui contributi sociali, sulle altre imposte e sui tributi locali". Quanto alla pressione fiscale effettiva "é crescita di 2,3 punti percentuali" rispetto al 2008. "Più di quella apparente, che è salita solo di 0,3 punti di Pil", rileva Confindustria.

ITALIA PERDERA' 246MILA POSTI IN 2010-11 - Tra quest'anno ed il prossimo l'onda lunga della crisi economica potrebbe portare ad una ulteriore riduzione di 246mila posti di lavoro. Lo stimano gli economisti di Confindustria ipotizzando la domanda di alvoro attesa ed il possibile processo di riassorbimento dalla cassa integrazione (solo al 50% per la cig straordinaria, quasi completo per l'ordinaria). Così "il numero di persone occupate calerà di 144mila unità dal quarto trimestre 2009 al quarto del 2010, e di altre 102mila nel corso del 2011". Nonostante una forza lavoro prevista in crescita nel 2011 (+0,2%), il tasso di disoccupazione è atteso in aumento all'8,7% a fine 2010 ed al 9,4% a fine 2011.(ansa)

 

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