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Regioni contro manovra: restituiamo competenze PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Giovedì 24 Giugno 2010 08:56
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Regioni pronte a ridare competenze relative al decreto legislativo 112 Bassanini allo Stato.

ROMA - Le Regioni sono pronte a restituire le competenze relative al decreto legislativo 112 Bassanini allo Stato: è quanto ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, in una conferenza stampa.

Le materie le cui competenze verrebbero restituite allo Stato sono: il trasporto pubblico locale, il mercato del lavoro, la polizia amministrativa, gli incentivi alle imprese, la Protezione Civile, il servizio maregrafico, il demanio idrico, l'energia e le miniere, i trasporti, gli invalidi civili, la salute, le opere pubbliche, l'agricoltura, la viabilità e l'ambiente. "Tutto questo perché - ha spiegato Errani - l'insieme di queste competenze valgono oltre 3 miliardi di euro mentre il taglio previsto nel 2001 è di oltre 4 miliardi di euro". Errani ha spiegato che questo punto verrà messo all'ordine del giorno della prossima convocazione straordinaria della Conferenza Stato-Regioni.

di Chiara Scalise

ROMA - La manovra correttiva pesa sulla crescita, producendo un calo del Pil rispetto alle stime precedenti del governo dello 0,5% nel triennio 2010-2012. Il Tesoro, su pressing del Parlamento, fornisce i dati aggiornati e ammette gli effetti negativi nel breve periodo sui conti pubblici del decreto legge varato a fine maggio.

Dati che però non scalfiscono la certezza del superministro dell'Economia Giulio Tremonti di aver agito nell'interesse dell'Italia scegliendo l'unica strada praticabile: senza "questa manovra - assicura infatti - oltre a non esserci la crescita" assisteremmo "al collasso" dell'intera struttura. Intanto comuni, province e Regioni non mollano e insistono nel chiedere una revisione dei tagli alle autonomie, che rappresentano un capitolo centrale delle misure del governo. E se nella trattativa con i sindaci "qualcosa sembra muoversi", con le Regioni si alza ancora una volta il livello dello scontro. Dall'incontro con il titolare di via XX Settembre non é arrivata "alcuna apertura", spiega il presidente Vasco Errani che si dice convinto che "di fatto" si stia rendendo "impraticabile" il federalismo fiscale. La "logica evangelica" sponsorizzata da Tremonti che ha invitato le Regioni più ricche, e quindi anche quelle a Statuto speciale, a "dare di più" non convince i diretti interessati che spiegano di "aver già fatto la loro parte" e bollano come una provocazione le parole del ministro.

Decisamente meno drammatico l'esito del confronto con i Comuni (che oggi sono scesi in piazza incassando anche la solidarietà del Pd), per i quali secondo quanto riferiscono fonti parlamentari di maggioranza si starebbe ragionando su modifiche alla distribuzione dei tagli: una possibilità allo studio sarebbe quella di penalizzare soprattutto le realtà meno virtuose. Sul tavolo anche la revisione del Patto di stabilità, con l'obiettivo di consentire maggiore flessibilità per le spese per investimenti agli enti locali con in conti in ordine. In attesa che si trovino le intese e che queste vengano tradotte in proposte concrete e messe nero su bianco il Parlamento ha intanto iniziato a votare gli oltre 2500 emendamenti presentati dai gruppi al Senato. I lavori procedono ovviamente al rallentatore come dimostra il fatto che nel corso di un intero pomeriggio non è stata approvata alcuna modifica, neanche quelle sulle quali relatore e governo hanno espresso parere favorevole.

Domani tra l'altro la commissione Bilancio di Palazzo Madama dovrebbe riprendere l'esame del decreto proprio dalle misure che riguardano le Autonomie locali ma è probabile che i nodi siano rinviati ancora. Oltre alle misure annunciate dall'Esecutivo (innalzamento dell'età pensionabile per le donne nella Pa, revisione del taglio del prezzo dei farmaci) tra i capitoli aperti e sui quali la maggioranza ha intenzione di intervenire c'é il settore della Difesa e della sicurezza. Di questo tra l'altro avrebbero parlato Tremonti e il presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri nel corso di una riunione al Tesoro nel pomeriggio. Altro tema, quello degli assegni per gli invalidi: un intervento su questo fronte "é una assoluta certezza", garantisce il relatore al dl Antonio Azzollini. Resta però da studiare quale strumento scegliere: se una semplice marcia indietro, riportando a quota 75% la soglia di invalidità sufficiente a chiedere il sostegno, oppure una via intermedia che metta al riparo dalla stretta solo alcune patologie tra cui i Down.(ansa)

 

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