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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il Pd si mobilita contro la manovra PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Sabato 19 Giugno 2010 09:58
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Manifestazione contro la manovra del Partito democratico al Palalottomatica dell'Eur.

ROMA - "Berlusconi ha giurato sulla Costituzione e quell'articolo uno non si può cambiare, non è a disposizione di nessuno e se non gli piace vada a casa". Così, tra gli applausi dei militanti, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha attaccato il premier nel suo intervento del Partito democratico alla manifestazione a Roma. "Berlusconi - ha affermato Bersani - chiede sempre più potere ma questo messaggio porta il paese al disastro"

"La teoria di un uomo solo al comando non ci ha portati mai da nessuna parte. Ha risolto i problemi suoi, non quelli degli italiani" ha aggiunto Bersani, che ha attaccato "il meccanismo populista" del governo. "La loro è una macchina - afferma Bersani - tarata per fare consenso non per governare. Non riesce ad affrontare i problemi, a guardarli in faccia come abbiamo fatto noi stamattina. Ma noi non permetteremo che una crisi sociale acuta porti acqua al mulino della crisi democratica, al cancro dell'antipolitica e dell'antistato".

"Con questa manovra danno la pistola agli enti locali perché sparino loro e sparino non alle quaglie ma al popolo". Così dal palco del Palalottomatica, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha attaccato la manovra economica. Poi, rivolgendosi al Carroccio: "Messaggio a Pontida: con il Và pensiero o tifando Paraguay non si mangia mica né fai il federalismo. La Lega è dura con gli inni e le squadre di calcio ma poi con il miliardario e suoi conflitti di interessi e un po' mollacciona".

SLOGAN E LEADER - "La manovra è sbagliata. Per la crescita, per l'equità e il lavoro": con questo slogan è cominciata al Palalottomatica la manifestazione del Partito Democratico contro la manovra economica. Fischi hanno accompagnato il video iniziale nel quale il premier Silvio Berlusconi negava la crisi economica in Italia. Sul palco si alterneranno lavoratori, amministratori come il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, per poi lasciare la parola al segretario Pier Luigi Bersani. Molti gli slogan contro il premier e il ministro Tremonti. Striscione come "Berlusconi chiede sacrifici. Pagano tutti tranne lui" o "In America disastro Bp, in Italia disastro Bt" sono esposti sulle curve del Palazzetto. Alla manifestazione partecipa tutto lo stato maggiore dei Democratici, dall'ex leader Walter Veltroni al vicesegretario Enrico Letta al presidente Rosy Bindi fino ai capigruppo di Camera e Senato.

MANOVRA: CHIAMPARINO, INCIDE IN CARNE VIVA, VA RIEQUILIBRATA - "Sul totale dei tagli il 90% è per gli enti locali. Noi Comuni siamo i destinatari finali, non gli utilizzatori finali che sono un'altra cosa e l'effetto dei tagli della manovra inciderà nella carne viva dei cittadini perché saranno tagliati servizi essenziali". Così il sindaco di Torino e presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino, chiede, dal palco della manifestazione del Pd, che la manovra "sia riequilibrata". Chiamparino ha spiegato che ad esempio il Comune di Torino avrà, a causa della manovra, una riduzione di dodici milioni sull'assistenza "che è il totale dei costi dell'assistenza domiciliare". "In gioco - afferma il presidente dell'Anci - non sono i destini degli amministratori ma i servizi dei cittadini. Noi amministratori non abbiamo parlato di costi della politica. Ma è possibile che gli sprechi siano solo negli enti locali? Vogliono andare a fare qualche giro nei ministeri? In via XX Settembre (sede del ministero del Tesoro, ndr) c'é un supermercato interno e questo non è un grande segno di efficienza della pubblica amministrazione". Chiamparino ha ricordato che il 23 giugno i Comuni scenderanno in piazza e si è rivolto al ministro Tremonti: "noi non chiediamo la luna, cioé di cambiare il totale di 24 miliardi ma di riequilibrare la manovra. Siamo ragionevoli ma non arrendevoli. La prepotenza centralistica del potere può vincere ma attenzione che alla fine perde l'Italia".

FINOCCHIARO: LA MANOVRA NON PIACE NEANCHE A LORO - "Il numero di emendamenti presentato dalla maggioranza dimostra che la manovra non piace neanche a loro. Io mi auguro che sia possibile davvero lavorare per un cambio radicale di impostazione. Se i sacrifici si devono fare, tutti sappiano che bisogna anche pensare alla ripartenza e alle nuove generazioni". Il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, commenta così, a margine della manifestazione al Palalottomatica, la valanga di emendamenti presentati alla manovra. "E' una manovra recessiva e iniqua - afferma Finocchiaro - che tocca i redditi medio-bassi e colpisce le regioni e le province. Il Pd è impegnato per cambiarla e introdurre misure per la formazione delle giovani generazioni perché come ha detto il premier islandese, bisogna mettere in sicurezza i bambini e le giovani generazioni".(ansa)

 

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