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Martedì, 16 Aprile 2024
Intercettazioni, premier: 'Non c'è vera democrazia' PDF Stampa E-mail
Scritto da Webmaster   
Mercoledì 16 Giugno 2010 10:56
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Bossi: "C'è spazio: se qualcuno fa qualche emendamento non viene buttato nel cestino".

ROMA -"Questa non è vera democrazia, non c'é la tutela della libertà di parola":lo afferma Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento all'Assemblea di Confcommercio parlando delle intercettazioni che coinvolgono complessivamente circa "7,5milioni di persone".  "I numeri sulle intercettazioni smentiscono le affermazioni del presidente del Consiglio". Così il presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara, ha replicato, cifre alla mano, a Silvio Berlusconi

BOSSI,EMENDAMENTO?SE C'E'NON SI BUTTA - "C'é spazio: se qualcuno fa qualche emendamento non viene buttato nel cestino". Così il leader della lega Umberto Bossi, ha risposto ad una domanda se vi sia spazio per modificare il testo del ddl sulle intercettazioni, a margine della presentazione del piano straordinario per il lavoro presentato a Torino dal governatore Roberto Cota "La tenuta governo? - ha poi detto rispondendo ad un'altra domanda - Fino a quando tiene la Lega tiene il governo". Quanto alla priorità tra manovra e intercettazioni, "ormai - ha detto Bossi - le cose sono state messe in fila".

BERLUSCONI, BISOGNA RIFORMARE COSTITUZIONE E ISTITUZIONI  - "Bisogna riformare la nostra Costituzione" :lo afferma Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento all'Assemblea di Confcommercio e sottolineando la necessità di "riformare profondamente le istituzioni del nostro Paese". "L'architettura istituzionale" creata da nostri Padri costituenti "risentiva della dittatura" e di conseguenza il presidente del Consiglio ha "pochi poteri", ribadisce il premier

BERLUSCONI,MI DICONO CONSULTA BOCCERA' - "Sento che ora si parla di mettere in calendario per il mese di settembre il ddl intercettazioni. Poi bisognerà vedere se il Capo dello Stato vorrà firmarlo e poi quando uscirà ai pm della sinistra non piacerà e si appelleranno alla Corte costituzionale che, secondo quanto mi dicono, lo boccerà". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando all'assemblea di Confcommercio."Ci abbiamo messo quattro mesi per fare una legge che afferma un diritto fondamentale alla nostra libertà. Abbiamo sentito tutti: questi, quegli altri, magistrati, stampa. Poi il cdm ha varato la legge sulle intercettazioni che è stata 11 mesi alla Camera e 12 e mezzo al Senato, e ora sento che si parla di metterlo in calendario per settembre" ha detto ancora il premier Silvio Berlusconi parlando all'assemblea di Confcommercio all'Auditorium della Conciliazione.

IN ARRIVO GRANDE RIFORMA GIUSTIZIA PENALE - "Stiamo preparando una grande riforma della Giustizia penale":lo afferma Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento all'Assemblea di Confcommercio. Il premier spiega che una volta che la riforma arriverà in Parlamento l'auspicio è che il Parlamento la approvi entro la legislatura".

MI VIENE VOGLIA TORNARE A FARE IMPRENDITORE - "Tra il dire e il fare in Italia c'é di mezzo non solo il mare, ma addirittura l'Oceano. E quando un imprenditore come me deve passare sotto continue forche caudine, dice 'chi me lo fa fare, ritorno a fare cio' che facevo prima o vado in pensione". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando all'assemblea di Confcommercio all'Auditorium della Conciliazione e commentando il discorso del presidente Carlo Sangalli.

FAREMMO DI PIU' IN CONDIZIONI DIVERSE  - Il premier Silvio Berlusconi rivendica con orgoglio di essere a capo di un esecutivo che "ha fatto molto". Ma recrimina: "se le condizioni di operatività fossero diverse potremmo fare molto di piu". "Il governo ha fatto e operato: ti consegno una copia del nostro lavoro di due anni, realizzato con fatica", dice poi Berlusconi rivolto al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, rinunciando a seguire il discorso scritto preparato per l'intervento.

BERLUSCONI, SPRECHI IN ENTI PUBBLICI DA DIMEZZARE - "La manovra non comporta sacrifici al mondo delle imprese ma alle amministrazioni pubbliche che devono limare sprechi, spesa pubblica andrebbe dimezzata in province, regioni e comuni e avremmo così numeri abbandanti" Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando all'assemblea di Confcommercio all'Auditorium della Conciliazione.

INTERCETTAZIONI: CASELLATI, TESTO NON CAMBIERA' - Il testo del ddl sulle intercettazioni non sarà modificato. Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati nel corso di "Radio anch'io". Rispondendo alla domanda se nel passaggio alla Camera non cambierà nulla del ddl, Casellati ha risposto: "l'idea è questa; d'altra parte nella stesura ultima del testo al Senato ci sono stati contatti con la Camera proprio per evitare il palleggio del provvedimento. Al Senato sono stati apportati notevoli miglioramenti, anche accettando suggerimenti da parte dell'opposizione".

"Il ddl sulle intercettazioni mette in ginocchio l'attività investigativa e significa arrendersi alla criminalità";con il "depotenziamento" di questo strumento investigativo "non scopriremo gli autori dei reati". Lo ha sottolineato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara, che nel corso di "Radio anch'io", ha assicurato che il sindacato delle toghe continuerà a far sentire la sua voce "coordinandosi con le forze di polizia" e ricorrendo anche a "forme di protesta". "La privacy non c'entra nulla con il ddl", ha aggiunto Palamara, spiegando che il problema della pubblicazione di intercettazioni non rilevanti ai fini delle indagini si sarebbe potuto risolvere prevedendo "un'udienza filtro in cui le parti discutono di quello che dev'essere trascritto".

CENTARO, DA OSCE INTERFERENZA INTOLLERABILE
"E' un'interferenza intollerabile da parte di un organismo internazionale che peraltro interviene mentre è ancora in corso l'esame del provvedimento". Roberto Centaro, relatore al Senato del ddl sulle intercettazioni, ha attaccato l'Osce per il suo intervento sul provvedimento nel corso della trasmissione "Radio anch'io". Centaro ha anche espresso la convinzione che alla Camera il ddl sulle intercettazioni e la manovra economica possano "andare avanti in contemporanea". E ha assicurato che i parlamentari del Pdl sono pronti a lavorare anche sino a Ferragosto per l'approvazione del provvedimento sulle intercettazioni: "non c'é nessun problema", ha detto al riguardo.

L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), con sede a Vienna, ha chiesto all'Italia di rinunciare al disegno di legge sulle intercettazioni o di modificarlo in sintonia con gli standard internazionali sulla libertà di espressione. "Sono preoccupata che il Senato abbia approvato una legge che potrebbe seriamente ostacolare il giornalismo investigativo in Italia", ha detto in un comunicato oggi Dunja Mijatovic, responsabile dell'Osce per la libertà dei media. "I giornalisti devono essere liberi di riferire su tutti i casi di pubblico interesse e devono poter scegliere come condurre una indagine responsabile", ha aggiunto Dunja Mijatovic, responsabile dell'Osce per la libertà dei media. Per entrare in vigore, la legge deve ancora essere approvata dalla Camera e firmata dal capo dello Stato, precisa in chiusura il comunicato.

FARNESINA, INTERVENTO OSCE INOPPORTUNO - "Da parte italiana, attraverso i canali diplomatici, è stata fatta notare con fermezza l'inopportunità di tale intervento". E' quanto sottolinea il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, in merito alla presa di posizione dell'Osce sul ddl intercettazioni. "Un intervento su una misura legislativa, il cui iter non è completato, che rischia - prosegue Massari - di interferire e turbare il dibattito democratico in Parlamento".

FRATTINI: FINI NON FA RICATTI, LEGGE AD AGOSTO - ''Fini non ha fatto ricatti, ha detto solo che ci sono discussioni utili e necessarie che si possono fare in Parlamento. Ma credo che alla fine di queste discussioni, la legge bisognera' votarla''. Cosi' il ministro degli Esteri, Franco Frattini, risponde ad una domanda sull'iter del ddl intercettazioni dicendosi convinto che si tratta di una vicenda ''ormai matura'', e che una legge si fara' ''prima delle ferie estive''. ''Penso che il calendario parlamentare permetta di arrivare alla prima settimana di agosto'', ha aggiunto il capo della diplomazia italiana, sottolineando che ''non servirebbe a nulla lasciar passare un altro mese e mezzo di polemiche e accuse strumentali''. Sul testo ''abbiamo lavorato da anni, abbiamo raggiunto un buon equilibrio'', ha aggiunto il ministro degli Esteri - dal Montenegro dove partecipa ad una ministeriale dei responsabili degli Esteri dell'Ince - spiegando che ''abbiamo dato l'impressione che sia una legge squilibrata a favore dei criminali. Ma, al contrario, e' una legge equilibrata a favore delle persone perbene che non ne possono piu' di essere spiate. Niente a che vedere con i criminali che continueranno a essere perseguiti e intercettati'', ha proseguito Frattini. Tornando ai tempi della conclusione dell'iter parlamentare del ddl, Frattini ha poi ribadito che la legge ''andra' votata, cosi' come stabilito dall'Ufficio di presidenza del partito''.

FINI: PRIMA LA MANOVRA POI LE INTERCETTAZIONI  - "Da parte di questa Presidenza" è "stato sempre assicurato, e lo sarà in futuro, il corretto svolgimento dei lavori parlamentari in sede di esercizio della funzione ad essa assegnata dall'articolo 8 del Regolamento, nel puntuale rispetto delle norme regolamentari che disciplinano il procedimento legislativo". E' quanto affermato da Fini in una lettera inviata a capogruppo dei deputati del Pd, Dario Franceschini, il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Fini fa riferimento alla lettera dell'11 giugno scorso "con la quale, in riferimento al prossimo esame da parte di questo ramo del Parlamento del disegno di legge n.1415/B recante norme in materia di intercettazioni telefoniche" Franceschini aveva chiesto "alla Presidenza della Camera di voler assicurare il pieno rispetto di tutti i tempi e delle procedure previste dal Regolamento, al fine di consentire una completa e approfondita istruttoria del provvedimento, attesa la eccezionale rilevanza politica del medesimo". Al riguardo Fini ricorda a Franceschini "come il Regolamnto della Camera disciplini in maniera compiuta le diverse fasi in cui si articola l'iter dei progetti di legge, sia presso le Commissioni sia da parte dell'Assemblea, rimettendo agli organi competenti in tema di organizzazione dei lavori la definizione dei tempi, delle modalità del relativo esame".

FINI, APPROVAZIONE MANOVRA PRIORITARIA - "Chi conosce il regolamento della Camera e la Costituzione non ha dubbi". Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha risposto, a Benevento, sulla priorità dell'approvazione della manovra finanziaria e del disegno di legge sulle intercettazioni. Intervistato da il direttore de Il Mattino Virman Cusenza,  Fini ha ricordato che l'intervento "deciso dal governo per fronteggiare la crisi è stato presentato con un dl e i decreti vanno approvati e discussi nell'arco dei 60 giorni". Quindi per Fini è prevedibile che la Camera, "atteso che il Senato lo esamini o lo emendi, se lo ritiene opportuno, lo approvi nei primi giorni di luglio". "Perché dobbiamo correre tanto prima delle vacanze estive, come se ci fosse qualche nemico da combattere?" si è chiesto il presidente della Camera. Pur ribadendo la necessità di una legge che regoli "un eccesso" che c'é stato, ha ribadito la necessità di approfondire il confronto. "Ne stiamo discutendo da oltre due anni - ha proseguito - se ne può discutere ancora un po', facendo uno sforzo ulteriore per evitare polemiche e fraintendimenti, per avere un testo condiviso".

CASINI, LEGGE DA CAMBIARE ALLA CAMERA  - Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, annuncia battaglia alla Camera in merito al testo della legge sulle intercettazioni "perché la legge così com'é non la condividiamo e non la votiamo". A margine della sua visita al centro storico dell'Aquila, Casini ha spiegato: "Siamo pronti a dire alla maggioranza 'fermatevi fin che potete' perché questa legge rafforza la delinquenza contro la legalità e già questo, oltre a tutti i discorsi sulla libertà di stampa, è un motivo sufficiente per cambiare profondamente il testo nel passaggio della Camera". Casini ha ricordato che "la Camera non è un passacarte del Senato, non è l'ufficio timbri, quindi - ha concluso - cerchiamo di cambiare questa legge in meglio perché il bicameralismo può servire a questo".(ANSA)
 

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