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Venerdì, 26 Aprile 2024
Intercettazioni, governo pone la fiducia PDF Stampa E-mail
Scritto da Giuseppe Arno   
Mercoledì 09 Giugno 2010 15:04



Di Pietro sfida: "Occupiamo l'Aula".

Il ministro per i Rapporti con il parlamento Elio Vito l'ha annunciato in aula a Palazzo Madama tra le proteste dell’opposizione. Domattina il voto. La fiducia è su un maxi-emendamento che riassume il contenuto del ddl, alla luce anche delle ultime modifiche presentate dal relatore Centaro. Il capogruppo dell'Idv Belisario: "E' in gioco la democrazia". Ma Alfano ribatte: "Si perdono in polemiche strumentali".


Roma - Era nell'aria, alla fine è arrivata l'ufficialità. Il governo ha posto la questione di fiducia al Senato su un maxiemendamento che sostituisce interamente il disegno di legge sulle intercettazioni. Lo ha annunciato in aula il ministro dei Rapporti col parlamento, Elio Vito. Nel rispondere alla domanda della presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, Vito ha precisato che la fiducia è stata autorizzata dal Consiglio dei ministri del 25 maggio scorso. Il voto si terrà giovedi in tarda mattinata.

La mossa di Di Pietro "Davanti all’ennesimo atto di forza tipico del regime in cui ormai viviamo, i senatori dell’Italia dei Valori risponderanno con l’occupazione dell’Aula di Palazzo Madama sin da stasera", ha annunciato Antonio Di Pietro aunnciando questo "atto di resistenza in difesa della democrazia e per la dignità delle istituzioni". "Protestiamo - spiega il leader Idv - contro un provvedimento vergognoso che calpesta il diritto di informare ed essere informati, ostacola seriamente la lotta alla criminalità e a tutte le mafie, imbavaglia la stampa, abolendo di fatto l’articolo 21 della Costituzione e nega ai cittadini la possibilità di avere giustizia . È la nostra resistenza al dittatore Berlusconi".

Berlusconi: miglioreremo il testo Il ddl sulle intercettazioni "non risolve tutti i problemi: è un primo passo, e cercheremo di migliorarlo più avanti", aveva ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervenendo all’assemblea di Confartigianato. Intorno al ddl "c’è stata molta baraonda sui giornali, dall’opposizione, ma a favore delle intercettazioni c’è solo una picola lobby di magistrati e giornalisti". Per Berlusconi "la maggior parte degli italiani è stanca di non poter usare il telefono per paura di essere spiata. Sapete anche voi che anche se non c’è un reato, una telefonata pubblicata su un giornale assume un significato diverso, e nulla può essere manipolato più di una telefonata: basta tagliare una sola frase e tutto assume il significato opposto". Dunque per Berlusconi "bisogna andare decisi in questa direzione, perchè il diritto alla riservatezza e all’inviolabilità delle comunicazioni è un diritto fondamentale di libertà".

Casini: no alla fiducia "Io mi auguro che il governo non metta la fiducia perché il parlamento non rilascia timbri, il parlamento deve discutere e questa legge così com’è ancora non va, credo sia interesse anche della maggioranza apportare cambiamenti che possano rafforzare il senso di legalità e anche rafforzare il ruolo della stampa in Italia". Così il leader Udc, Pierferdinando Casini, interpellato sul ddl intercettazioni a margine dell’assemblea Confartigianato.

Bersani: daremo battaglia Contro il provvedimento sulle intercettazioni il Pd darà "battaglia con tutte le forze", ma la "questione democratica va tenuta insieme alla questione sociale". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani lo dice parlando a Repubblica Tv. "La maggioranza non ha fatto alcun correttivo e bisogna richiamare tutti alla coerenza. Che cosa ci ha trovato Fini di migliorato nel testo?", aggiunge. "Vedremo come condurre la battaglia di opposizione, io insisto su un punto: teniamola legata alla grande questione sociale, se andiamo sul fondo dell’opinione pubblica il tema sociale può prevalere sul tema democratico".

Alfano: "Polemica strumentale"
"Il Pd si perde in polemiche strumentali. Fino al 24 maggio il Governo non aveva autorizzato la fiducia. La fiducia, infatti, Š stata autorizzata solo il 25 maggio", ha replicato il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Secondo il Guardasigilli, "per un margine di tempo, il Pd aveva annunciato l’intenzione di contribuire al miglioramento del testo del ddl sulle intercettazioni. Dunque, non vi erano 'al momento le ragioni per porre la fiducia', come si legge nella mia dichiarazione del 26 maggio". "Da ieri - continua Alfano -, l’ostruzionismo in commissione da parte dell’opposizione risulta evidente e in netto contrasto con l’intenzione, annunciata precedentemente, di partecipare in modo leale al miglioramento del testo. Dunque, si Š reso necessario l’utilizzo dello strumento del voto di fiducia, autorizzato nel Cdm del 25 maggio". "Questa - conclude il ministro della Giustizia - Š la semplice verità. Il resto è solo un tentativo di mascherare con pretesti procedurali il palese disinteresse verso il diritto costituzionale alla riservatezza e alla privacy di quei milioni di cittadini non tutelati da nessuna lobby". ilgiornale.it

 

 

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