IL GIALLO DEL TOUR |
Notizie - Cultura |
Giovedì 15 Febbraio 2024 17:47 |
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IL GIALLO DEL TOUR Trionfi e tragedie, segreti e misteri della corsa più importante del mondo dal 1903 ai giorni nostri
di uno dei più grandi giornalisti del ciclismo italiano Beppe Conti
Per la sua 121ª edizione, il Tour de France partirà per la prima volta dall’Italia. La Grande Boucle - così soprannominata per l’iniziale disegno a ricciolo del suo tracciato - prenderà il via a Firenze e successivamente toccherà Rimini, Cesenatico, Bologna, Piacenza, Torino, Pinerolo.
Ma fin dalla sua nascita, il Tour è sempre stato “un po’ italiano”: il suo primo vincitore fu Maurice Garin, spazzacamino valdostano nato sul nostro versante delle Alpi, ma che rinnegò l’Italia per la Francia. Ma è nel 1924, precisamente un secolo fa, che vinse il tour il primo italiano Ottavio Bottecchia, il quale trionfò anche l’anno successivo per poi morire in circostanze misteriose nel 1927 sulle strade friulane.
Il Tour entrò nella leggenda nel 1930 quando gli organizzatori crearono le squadre nazionali, una formula che esaltò le imprese e i trionfi di Coppi e Bartali in maglia tricolore diretti da Alfredo Binda. E da qui si aprono le strade di storie straordinarie: il fascismo che impedì a Bartali di vincere nel ’37, la verità sulla telefonata a Bartali nei giorni dell’attentato a Togliatti nel luglio ’48, la vera storia del passaggio di borraccia fra Gino e Fausto. I misteri e il giallo del ritiro della nostra nazionale nel ’50 mentre stava dominando il campo.
Le pagine di Conti raccontano l’impresa di Nencini e la tragedia di Rivière finito nel burrone per seguire il campione toscano in discesa. I duelli incandescenti fra Anquetil e Poulidor, la morte di Simpson sul Ventoux, il trionfo inatteso e magico di Gimondi. Le imprese folli di Merckx e le nostre sconfitte. L’irresistibile Hinault, Chiappucci e Bugno battuti da Indurain, stranamente favorito dalle lunghe crono. La tragedia di Casartelli scendendo dai Pirenei. La leggenda di Pantani, che salvò il Tour dagli intrighi del doping, ultimo campione ad aggiudicarsi nella stessa estate prima il Giro e poi la corsa a tappe francese. Le frodi di Armstrong, l’arrivo dei britannici. L’ultimo nostro grande trionfo con Vincenzo Nibali, sino ai duelli fra Pogacar e Vingegaard.
Tutte storie che corrono veloci e leggere lungo le pagine del libro, come i grandi campioni sui pedali delle loro due ruote e che ogni anno si rinnovano alla partenza del Tour.
L’AUTORE Beppe Conti è giornalista da una cinquantina d’anni avendo iniziato la professione nel 1973 alla “Gazzetta dello Sport”, corrispondente da Torino negli anni magici dello scudetto del Toro e dei fantastici duelli con la Juve. La passione per il ciclismo, praticato in gioventù, lo ha poi convinto a cambiar giornale e a vivere per “Tuttosport” le stagioni magiche legate a Moser e Saronni e alla loro storica rivalità. Ma anche le ultime sfide tra Gimondi e Merckx, sino a Pantani e ai giorni nostri. Nelle pause invernali ha seguito invece, sempre per il quotidiano sportivo torinese, le stagioni trionfali di Alberto Tomba, fra Olimpiadi, Mondiali e Coppa del Mondo di sci, dagli Stati Uniti al Canada al Giappone, al seguito del grande campione bolognese. Opinionista e collaboratore di Rai Sport a partire dal 2010, in precedenza aveva lavorato anche per Mediaset, Telecapodistria e Tv Svizzera Italiana. Numerosi i suoi libri, almeno una trentina, quasi tutti dedicati allo sport della bicicletta grazie ai quali ha vinto il premio Coni, il premio Vincenzo Torriani, il premio Bruno Raschi e tanti altri piacevoli riconoscimenti. Nel maggio 2023 come giornalista ha seguito il suo quarantacinquesimo Giro d’Italia.
Ufficio stampa Edizioni Minerva Edoardo Caprino Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Maria Cira Vitiello Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. 331 4193814 |
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