Moltissimi Adivasi di Hasdeo hanno iniziato una protesta a oltranza. “La situazione è critica e per questo abbiamo deciso di protestare a oltranza. Se ci porteranno via le nostre terre, le future generazioni perderanno la loro identità e la nostra esistenza sarà cancellata per sempre” ha denunciato Muneshwar Porte, un uomo Adivasi del villaggio di Fatehpur, destinato a essere distrutto.
Entrambi i progetti saranno realizzati da Adani, la famigerata compagnia che gestisce la miniera di carbone PEKB, già operativa ad Hasdeo.
La miniera Parsa produrrà 5 milioni di carbone all’anno per oltre 45 anni per fornire energia allo stato del Rajasthan, nonostante esso abbia già un enorme potenziale in energia solare.
“Nell’ultimo decennio gli Adivasi di Hasdeo hanno bussato con tutte le loro forze a ogni porta per tentare di proteggere la loro foresta sacra e hanno persino marciato per 300 chilometri per incontrare il Primo Ministro” ha detto la ricercatrice di Survival International, Jo Woodman. “Ma anziché dare priorità ai diritti dei popoli indigeni e alla costituzione indiana, il governo ha scelto di privilegiare le miniere di carbone.”
“Questa decisione è catastrofica anche per la lotta ai cambiamenti climatici. Gli Adivasi, i veri proprietari e custodi della foresta di Hasdeo, stanno intensificando la loro coraggiosa resistenza contro attività minerarie a cui non hanno dato il loro consenso. Stare al loro fianco nella lotta per difendere la foresta e lasciare il carbone sottoterra dovrebbe essere una priorità globale.”
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