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Venerdì 20 Agosto 2021 07:33 |
Così i vaccini ci "salvano": l'Rt in calo, l'Italia resta bianca20 Agosto 2021 - 11:38 Quali sono i fattori di cui si deve tenere conto quando si confrontano i dati dei contagi tra la scorsa estate e questa
A molti però inevitabilmente verrà da chiedersi come mai i dati di contagio, rispetto a quelli della scorsa estate, sono molto più alti. Lo scorso 19 agosto, infatti, sono stati registrati 642 casi e 7 decessi, un numero nettamente inferiore rispetto ai 7.240 nuovi casi e 55 morti di quest'anno. Dati molto bassi nonostante la campagna vaccinale non fosse ancora iniziata. 7mila casi giornalieri in più, un anno dopo, quando il 66,7% della popolazione vaccinabile (gli over 12) ha completato il ciclo con entrambe le dosi non sono pochi. Spesso però non si tiene conto di diversi fattori. Innanzitutto, lo scorso anno siamo arrivati all'estate del 2020 dopo oltre due mesi di lockdown severissimo. Ricordiamo che l'Italia è rimasta quasi completamente chiusa, a eccezione dei servizi necessari, dal 9 marzo al 18 maggio mentre quest'anno un lockdown simile non è mai stato messo in atto. L'arrivo delle varianti, in particolare la variante Delta che ha un'elevata trasmissibilità, ha nettamente influito sull'aumento dei contagi. Questa può infettare fino a 7 o 8 persone rispetto alle 2,5 del ceppo che cominciato a circolare in Europa a inizio pandemia. Inoltre, non bisogna dimenticare che i vaccini non prevengono il contagio, e questo è sempre stato detto dai virologi, ma le malattie gravi e la morte. Per notarlo basta guarda i dati della fascia d'età più a rischio, gli over 80: "Negli ultimi 30 giorni, si rileva come il 26,3% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 40,7% delle ospedalizzazioni, il 61,3% dei ricoveri in terapia intensiva e il 62,1% dei decessi negli over 80 siano avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino", spiega il report dell'Iss. E se il numero di ospedalizzazioni tra vaccinati e non vaccinati over 80, fascia d'età dove c'è una copertura intorno al 90%, è molto simile, non si può non tenere conto del fatto che negli ultimi 30 giorni il tasso di ospedalizzazione dei non vaccinati è stato sette volte più alto rispetto ai vaccinati con doppia dose: 52 contro 7 ricoveri ogni 100mila abitanti. Sergio Abrignani, immunologo e docente di Patologia generale all'Università di Milano e membro del Cts spiega: "Senza vaccini sarebbe potuto accadere quello che abbiamo visto in Spagna e Gran Bretagna che, con percentuali di vaccinazioni simili a noi e stesso stile di vita sono arrivati a 40- 60 mila infezioni giornaliere per alcuni giorni a inizio estate". La differenza tra popolazione vaccinata e non sta nel fatto che, spiega sempre Abrignani, i decessi con la popolazione vaccinata "non sono mai stati sopra i 100" mentre "con la Delta a gennaio, quando la campagna vaccinale stava iniziando in Gran Bretagna avevano sempre 60 mila infezioni ma 1500 morti". Le regioniBuone notizie per le Regioni e le province autonome dal momento che tutte resteranno in zona bianca nessuna, lunedì 23 agosto, diventerà gialla, neanche la Sicilia. Sono quindi 18 quelle a rischio moderato e 3 quelle a rischio basso (Lazio, Veneto e Lombardia). Stando a ciò che emerge dagli indicatori del monitoraggio Iss-Ministero della Salute, devono prestare molta attenzione ad una, ancora lontana, zona gialla la Toscana (6,7%), la Calabria (6,5) e l’Emilia-Romagna (5,8%).
Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/cronache/cos-i-vaccini-ci-salvano-lrt-cala-ancora-1970098.html |
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