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Notizie - Politica
Martedì 26 Gennaio 2021 00:18


MENTRE A ROMA SI DISCUTE, IL PAESE VA IN VACCA

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur


GIORDANO CEVOLANI





La locuzione latina Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur significa mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata (Tito Livio, Storie, XXI, 7, 1).

La celebre frase, andata in proverbio sin dall’antichità, è spesso citata nei riguardi di chi perde tempo in consultazioni mentre la situazione richiede una pronta decisione. Essa è generalmente attribuita agli ambasciatori di Sagunto – cui purtroppo il seguito della storia si sarebbe incaricato di dare ragione - esasperati dalle tergiversazioni del Senato romano.

In una trasposizione ai giorni nostri, mentre al Senato si discute da una decina di giorni sulla fiducia al Conte2, il Paese langue in una crisi pandemica, la peggiore dopo l'influenza spagnola' del 2018 che registrò circa 50 milioni di morti; versa in un'emergenza economica senza precedenti, e con la perdita di 1 milione e mezzo di posti di lavoro con la seconda ondata del covid secondo l'OCSE......E in questo caso è il popolo italiano, come gli ambasciatori di Sagunto, ad essere esasperato per i colpevoli ritardi e siparietti all'interno di un Senato latitante in ambito decisionale e promotore di manifestazioni da circo equestre come quelle andate in onda in questo gennaio del nuovo anno.

Quante volte nei film, nei libri di scuola e voltando lo sguardo, ci si è imbattuti nella scritta SPQR, tradotta con Senatus PopulusQue Romanus, ovvero semplicemente il Senato e il popolo romano ? Una scritta simbolo di Roma sin dalle sue origini, testimonianza della grandezza di Roma 'caput mundi'. L'acronimo lo trovate un po' dovunque a Roma sul monumentale trofeo di Augusto; sul Palazzo Senatorio, sull’arco di Tito; ma anche fuori capitale. S.P.Q.R. è presente anche sullo stemma dell’Emilia Romagna, per ricordare l’origine romana della città e anche nella meravigliosa Galleria Vittorio Emanuele di Milano. SPQ è stato ripreso anche all’estero in città come Bruges …..e ci fermiamo qui.





Nell'età repubblicana, per entrare in senato occorreva avere esercitato una magistratura. Dapprima vi furono ammessi soltanto coloro che erano stati censori, consoli o pretori; in seguito il senato fu aperto anche agli ex edili, agli ex tribuni della plebe e agli ex questori.
Le sue funzioni era molteplici: sacrale-religioso, militare, costituzionale, legislativo, guiurisdizionale e finanziario. Ogni cinque anni i censori redigevano la lista ufficiale dei senatori, integrando i posti vacanti e, in rari casi, procedendo all'espulsione degli indegni.

Ecco, non senza ironia e sarcasmo, è proprio ciò che accade a distanza di più di 2000 anni nel contemporaneo senato romano repubblicano. Non occorre vantare particolari reminiscenze storiche sul passato che peraltro ci appartiene in prima persona, per realizzare che certi spettacoli a Palazzo Madama sono esibizioni da circo equestre e, secondo alcuni, di un 'mercato delle vacche'.

Il caso del senatore Alfonso Ciampolillo la dice lunga sulla serietà che dovrebbe avere la massima espressione dell'assetto democratico di un Paese. Il senatore, per gli amici 'Lello' non era arrivato in tempo mercoledi' 20 gennaio alle ore 21:15 a votare la Fiducia al Governo Conte o per lo meno, il suo voto era rimasto nell’incertezza per più di una decina di minuti, finché la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, non lo ha riammesso al voto. Lui insieme al socialista Riccardo Nencini, altro assente durante le due “chiamate”. Casellati di Forza Italia, quindi non proprio amica del Governo -insieme ai senatori questori hanno rivisto la Var (non a caso usata nei campi di calcio) e hanno capito che Ciampolillo aveva alzato la mano un minuto prima della chiusura della votazione ma era passato inavvertito, come tra l’altro lo è stato per tutti quelli che seguivano la diretta la sua dichiarazione di voto, visto che i microfoni erano spenti.

Ciampolillo ha votato comunque sì, probabilmente dopo un lungo travaglio interiore che lo ha portato da una prima posizione di sfiducia, a una seconda di astensione e infine di fiducia al governo Conte2. E così Conte2 ha incassato la Fiducia con 156 voti favorevoli, e con quel voto il nostro senatore è apparso una sorta di salvatore della patria per la maggioranza di governo, in mezzo ad un marasma di senatori assembrati, quasi avvinchiati tra loro, che lo acclamava come novello Cicerone, salvatore della repubblica contro Catilina, senza alcun rispetto delle restrizioni di distanziamento imposte dal covid e ….senza mascherina, e lontani anni luce dalla compostezza quasi religiosa dei nostri 'patres' senatori dell'antica Roma nel loro tempio.





Un flash della burrascosa seduta al senato di mercoledì 20 gennaio c.a., senza alcun rispetto delle restrizioni di distanziamento imposte dal covid e …....senza mascherina

Uno spettacolo indegno offerto da un senatore pentastellato, in Senato dal 2013, con la rielezione nel 2018 che aveva visto tramontare l’amore con il M5S nel peggiore dei modi a gennaio 2020, quando venne espulso per i mancati rimborsi dei guadagni da senatore. Lo faceva dal giugno 2018, venendo meno alla politica interna di quello che all’epoca era il suo partito. Da allora è entrato nel Gruppo misto e da buon transfuga ha offerto al governo Conte2 l'opportunità di sopravvivere. A tuttoggi il mercanteggio dei voti sta continuando per poter garantire la 'quarta gamba' di supporto all'attuale governo.

Sono molti a chiedersi quale incarico prestigioso sarà offerto a 'Ciceronillo' dalla sua nuova maggioranza acclamante. Forse il posto vacante di sottosegretario agli esteri dopo la rinuncia di Scalfarotto di Italia Viva visto che il nostro senatore vegeta da buon vegano nella commissione affari esteri? Oppure da buon impiegato, come impiegato di lusso al ministero dell'agricoltura, dopo la proposta di usare sapone e onde elettromagnetiche contro la Xylella, un patogeno batterico delle piante tra cui l'olivo. E perchè no? A ben pensarci non ha mai nascosto certe aspirazioni per ricoprire l'incarico vacante di ministro dell'agricoltura . Avrebbe in tal caso voce in capitolo nel gestire certi 'mercati di vacche' che si tengono con regolarità a Palazzo Madama.

Quosque tanden Ciampolillo abutere patientia nostra? Fino a quando Ciampolillo abuserai della nostra pazienza? E qui cala il sipario su un'istituzione un tempo prestigiosa con il dubbio assillante che ci siano tanti altri Ciampolillo seduti nell'aula del Senato.


 



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Ultimo aggiornamento Martedì 26 Gennaio 2021 12:49
 

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