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Notizie - Cronache
Martedì 24 Settembre 2019 23:53

Patto Italia-Europa per riaprire i porti: tornano in mare clandestini, Ong e scafisti. E riparte l'immigrazione selvaggia

Alessandro Sallusti - ilgiornale.it


 

E la montagna Europa partorì il topolino, un topolino particolarmente insidioso in grado di riaprire il grande business dell' immigrazione clandestina.

Succede che ieri a Malta i ministri dei Paesi Ue hanno trovato un accordo che prevede, su base volontaria, la suddivisione degli immigrati che sbarcano nei porti italiani. Ma e qui si infila il topolino - solo di quelli salvati in mezzo al mare dalle Ong o da navi militari, non dei disperati che arrivano fino alle nostre coste con mezzi propri (i famosi «barchini») che oggi rappresentano il 90 per cento degli sbarchi. Facile prevedere che da adesso in avanti i «fai da te» aiutati dagli scafisti non faranno che aspettare i soccorsi al largo della Libia e poi, una volta trasbordati, si troveranno automaticamente al sicuro, sia fisicamente che legalmente, indipendentemente dal fatto che essi siano profughi politici o economici.

Pensavamo che l' Europa, respinto l' assalto sovranista, trovasse soluzioni capaci di sminare il problema non dico definitivamente (cosa oggettivamente impossibile), ma almeno in buona parte. A prima vista è invece successo l' inverso, sia pure con un contentino al nuovo governo italiano che potrà sbandierare di avere finalmente ottenuto una «redistribuzione» degli arrivi secondo quote certe con altri Paesi «volonterosi», in primis Francia e Germania, rompendo così l' odioso isolamento in cui si era cacciata.

Più «ripartizioni» ma, in prospettiva, molti più arrivi, il che si presume porterà a un saldo di fatto invariato o addirittura peggiorativo in termini di accoglienza. Ma, al di là della matematica, a preoccupare è il segnale che l' Europa dà a chi ci guarda speranzoso dalle coste nordafricane: chi parte ed è in difficoltà sarà aiutato e diventerà di fatto cittadino europeo. I trafficanti per un verso e le Ong per un altro si apprestano a festeggiare: torna il lavoro a tempo pieno senza più vincoli o limiti, tornano gli affari. Un tuffo indietro di anni che azzera la linea del rigore intrapresa in Italia prima da Minniti e poi da Salvini, ma anche da Francia, Spagna e Germania.

Dal «dissuadere» con ogni mezzo al «rassicurare» chi intende sbarcare in Italia e in Europa il passo è stato breve, brusco e non privo di rischi.

Più che un piano politico mi sembra una scommessa da giocatori d' azzardo.

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