Come la Francia prepara l’attacco alla Siria |
Scritto da Giuseppe Arno |
Giovedì 27 Aprile 2017 11:00 |
ELISEO: UN CONSIGLIO DI GUERRA Ieri mattina all’Eliseo, il Presidente della Repubblica Hollande ha riunito il Consiglio di Difesa e di Sicurezza Nazionale l’organo supremo che sovrintende le decisioni militari e di intervento all’estero, le operazioni di intelligence, le questioni di sicurezza strategica e di lotta al terrorismo. C’erano i ministri più importanti del governo i vertici delle Forze Armate e dei Servizi Segreti. Oggetto della riunione, la Évaluation Nationale, la relazione finale del Governo sul “presunto attacco chimico” a Khan Sheikhoun, in Siria, il 4 Aprile scorso. La relazione di sei pagine, ha individuato nel regime siriano il responsabile della strage chimica. Ma qualcosa, anzi molto, non torna. Vediamo perché. Gli elementi portati per provare l’accusa sono sostanzialmente tre: UN SARIN PARTICOLARE Quindi prima conclusione: “la Francia conferma in modo indipendente e categorico che il Sarin è stato utilizzato il 4 aprile”. Non un Sarin qualunque, ma specifico (il DIMP) che secondo l’intelligence francese, è quello “sviluppato dal SSRC (il Centro Studi e Ricerche Scientifiche di Damasco) e impiegato dalle Forze Armate siriane”; lo stesso Sarin “utilizzato con certezza dal regime siriano durante il l’attacco di Saraqib il 29 aprile 2013″. PRIMA QUESTIONE Le domande sono fondamentali per capire la fondatezza di questo atto di accusa francese al regime di Assad. Così come è fondamentale ricordare cosa avvenne a Saraqib nel 2013. COSA AVVENNE A SARAQIB? Nel rapporto delle stesse Nazioni Unite a p. 38 si legge: “sulla base delle informazioni raccolte dalla Missione delle Nazioni Unite dalla fonte vicina alla Opposizione, l’incidente di Saraqib era atipico per un evento che prevedeva un uso presunto di sostanze chimiche”. In effetti un bombardamento chimico con un solo morto e con un solo testimone oculare, qualche riserva la concede. I feriti furono prima ricoverati in un ospedale siriano e poi, a fronte di chiari segni di intossicazione, trasferiti in Turchia dove la donna è morta. LA MEZZA BUGIA FRANCESE E infatti nella relazione gli esperti dell’ONU dicono “che in assenza di informazioni dirette” su come sono entrati in possesso dei campioni e della “catena di controllo di come è avvenuto il campionamento e il trasporto dei campioni ottenuti”, non si poteva “stabilire un collegamento diretto tra il presunto evento, la presunta località e il decesso della donna”. Un modo elegante per dire che quei campioni potevano essere stati alterati o sostituiti. Esattamente come questi portati oggi dal Governo francese come prova che i siriani hanno utilizzato lo stesso Sarin anche a Khan Shaykur. Per questo le domande che abbiamo posto prima sono fondamentali per capire la differenza tra una prova ed un teorema. ULTERIORE ANALISI Ma in realtà nessuna di queste ipotesi è mai stata avanzata dalle autorità siriane che hanno sostenuto semmai che la strage chimica provata possa essere stata causata o da Sarin conservato in magazzini di stoccaggio dei ribelli. E IL REPORT DELLA CIA? Forse perché quel rapporto, come abbiamo dimostrato qui, è falso? Ma se è falso perché il governo francese ha appoggiato un bombardamento americano basato sulle prove di quel documento? E se invece è vero, perché il governo francese non lo cita come ulteriore supporto alle proprie conclusioni, visto che anche quello conferma un presunto bombardamento siriano con Sarin? ARMI CHIMICHE PERCHÈ Non solo ma nella relazione si conferma che “i servizi francesi valutano che solo Bashar al-Assad e alcuni dei membri più influenti del suo cerchio interno sono autorizzati a dare l’ordine di utilizzare armi chimiche”. Ma allora, se può essere esclusa una falla nella catena di comando (ad esempio un generale che ordina l’attacco chimico all’insaputa dello Stato Maggiore e del Governo siriano), perché Assad in persona avrebbe ordinato un attacco chimico 100 km più a nord della linea del fronte, in una zona non interessata ai combattimenti, nel momento in cui stava cedendo il fronte dei ribelli, ben sapendo che l’attacco avrebbe bloccato la sua offensiva e scatenato l’opinione pubblica internazionale contro di lui, rimettendo in discussione la sua permanenza al potere (cosa che aveva ottenuto da Trump in persona)?
D’altro canto il blog di Piccole Note, ieri proprio qui su Il Giornale, ha messo in risalto come Macron abbia già anticipato l’intenzione di un attacco militare alla Siria, con o senza autorizzazione Onu, “per neutralizzare le capacità chimiche del regime di Assad”. Quindi basta solo dimostrare tempestivamente che Assad queste capacità chimiche le ha e le usa, e il gioco è fatto. In Libia furono i servizi francesi a costruire a tavolino le prove false dei presunti crimini commessi da Gheddafi, quando invece erano i ribelli jihadisti finanziati da Parigi Washington e Londra, a violarli. Ed in Libia fu la Francia ad aprire l’operazione militare che portò al regime change a Tripoli, voluto da Sarkozy e dalla Clinton e poi attuato dalla Nato. Questa relazione del Governo francese sembra più che altro un tamburo di guerra che è iniziato a suonare per il probabile nuovo Presidente Macron. Su Twitter: @GiampaoloRossi |
Ultimo aggiornamento Giovedì 27 Aprile 2017 11:15 |
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