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La Moschea tiene ancora il banco della politica PDF Stampa E-mail
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Notizie - Regione Toscana
Venerdì 21 Aprile 2017 20:37

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: "Bisogna garantire il credo a un milione di musulmani". La Lega Nord in piazza mercoledì 26 aprile. In una lettera tutte le obiezioni del sindaco di Scandicci Sandro Fallani


(DIRE) Firenze, 21 apr. - "Facciamo un passo alla volta: intanto il ramadan. Poi affronteremo il resto aprendo un confronto, senza andare contro la volonta' dei fiorentini e soprattutto senza creare fratture inutili con Scandicci". La questione moschea, tra temporaneo e definitivo, tiene ancora banco a Firenze e il sindaco Dario Nardella a Controradio fissa le tappe della road map di Palazzo Vecchio. Il primo step e' il ramadan, il mese di preghiera 'bagnato' da flussi imponenti visto che nel capoluogo toscano ruotano oltre 30.000 fedeli musulmani. E per affrontare questo passaggio il primo cittadino conferma la soluzione offerta dall'ex caserma Gonzaga: l'edificio della Lupi di Toscana che "non ha l'ingresso dal lato di Scandicci", ma su viale Nenni e che guarda quindi Firenze. "E' una risposta immediata all'esigenza del ramadan che si avviera' il mese prossimo", il 27 maggio. "Poi- spiega- ci metteremo al lavoro per risolvere il nodo del centro di preghiera" definitivo dei musulmani. Un nodo che va sciolto perche', sottolinea il sindaco, "dobbiamo dire no ai centri di preghiera abusivi, disseminati nei quartieri, senza alcun controllo. E' invece importante applicare il patto per l'islam firmato tra il governo e i rappresentanti musulmani: sermoni in italiano, la trasparenza dei finanziamenti, una partecipazione aperta ai cittadini il rispetto rigoroso delle leggi". Sulla moschea "lancio un appello al sindaco di Scandicci Sandro Fallani: smorziamo i toni e smettiamo di parlarci attraverso i giornali. Incontriamoci e facciamo una discussione tranquilla sulle soluzioni". Ospite a Controradio, e' il sindaco di Firenze Dario Nardella a inoltrare l'invito al collega di confine. Quel confine su cui gravita l'ex caserma Gonzaga, l'area scelta da Palazzo Vecchio e chiesta dalla comunita' islamica per celebrare il mese del ramadan, che si e' trasformato in un cortocircuito politico per il Pd locale. Per questo, insiste Nardella, "dico ai cittadini di Scandicci e al suo sindaco, apriamo una discussione, un confronto tra di noi senza fare guerre inutili, infondate e senza creare allarmismo". Sapendo pero', sottolinea, "che la regola 'non nel mio giardino' non funziona". Il sindaco di Scandicci dice pero' di aver scoperto della Gonzaga dai giornali... "No, perche' ci siamo visti. Questo non e' vero, perche' io ci ho parlato", ribatte Nardella. Altro nodo e' il percorso di partecipazione messo in piedi sul futuro dell'ex caserma. "Certo- ammette il sindaco metropolitano- sulla Gonzaga non era stato preso in esame un centro di preghiera, ma neanche era stato escluso: semplicemente non era stato discusso, quindi va rifatto". Detto questo, Nardella fa quadrato su un punto: "Non ho intenzione di andare contro i mie cittadini nell'individuazione della moschea, pero' chiedo anche una mano alla mia comunita', a Firenze, che ha dimostrato di essere sempre aperta e ragionevole".

"Un argomento giustissimo. Ne aggiungo un altro che e' di tipo costituzionale, cioe' che in Italia esiste la liberta' di culto. Bisogna che il Paese si doti di una legge per garantire il credo a un milione o poco piu' di musulmani". Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi commentando la decisione del sindaco di Firenze, Dario Nardella di concedere l'ala nord dell'ex caserma Gonzaga per il Ramadan alla comunita' musulmana. Ad avviso dell'inquilino di palazzo Vecchio tale struttura potrebbe diventare anche la sede definitiva della moschea fiorentina. Dando un preciso luogo di culto agli islamici, e' la tesi del sindaco, si potrebbe prevenire meglio il terrorismo. Un ragionamento condivisibile secondo il governatore, il quale si spinge oltre con una riflessione in chiave locale e una di respiro nazionale. "Non entro nella soluzione- afferma-, perche' non conosco il caso. Certo e' che quanto si vede anche qui in piena citta', a Firenze ma non solo, cioe' che si prega negli scantinati oppure sui marciapiedi e' un segno di incivilta'". In un'ottica generale lo sbocco ideale dovrebbe essere per Rossi il riconoscimento dell'8 per mille ai musulmani. "È chiaro che noi abbiamo il compito di tutelare la liberta' di culto, perche' la pace passa da questo: dal dialogo fra le religioni e dalle leggi della politica per salvaguardare il credo di tutti- sostiene-. Questo significa anche una maggiore sicurezza per i cittadini". Ad esempio, chiarisce, "il fatto che possano essere gli stessi musulmani a devolvere una parte delle tasse, cosi' come avviene per i cattolici, per la costruzione dei loro luoghi di culto eviterebbe che una parte dei finanziamenti arrivi dai ricchi sultani, i cui collegamenti anche con la guerra, col terrorismo non sono poi cosi' limpidi". In questo modo, chiude il ragionamento, "potrebbero costruire le moschee, come peraltro gia' avviene, senza gravare sull'erario pubblico".

"Moschea? No grazie. È ora di farsi sentire, di ascoltare i cittadini e dire basta alle imposizioni". La sezione di Scandicci della Lega Nord sara' in piazza mercoledi' 26 aprile, alle 21, "per dire civilmente no alla moschea nell'ex caserma di Gonzaga", come e' scritto in un volantino che pubblicizza l'iniziativa. Il ritrovo e' fissato davanti alla Lupi di Toscana, di fronte a Torregalli, in quella terra di confine con Firenze. Li' "raccoglieremo firme e idee per fermare la moschea". Se e' il Carroccio a organizzarla, la serata "sara' aperta a tutta la cittadinanza", spiega alla 'Dire' Leonardo Batistini, consigliere comunale e segretario della Lega Nord di Scandicci, "cosi' come altri partiti. E visto che anche il Pd di Scandicci dice di esser contrario, spero di vederlo in piazza". Nardella pero' parla di una soluzione temporanea, respingete anche questa ipotesi? "Si', niente moschea alla Gonzaga. Anche perche'- conclude- in politica il temporaneo diventa sempre definitivo".

Nella vicenda della moschea all'interno dell'ex caserma Lupi di Toscana "Scandicci, purtroppo, non ha avuto la possibilita' di esprimersi, di essere parte attiva, semplicemente perche' nessuno ci ha coinvolto e permesso di gestire il tema, di parlare con la nostra gente, anche solo di esprimere una nostra posizione". Il tema, quindi, "continua a suscitare sentimenti contrastanti e a pormi davanti ad alcuni scenari che avrei davvero voluto diversi. Innanzi tutto, in merito alla soluzione che pare provvisoria per garantire alla comunita' musulmana di fare il ramadan di maggio, e' tristemente evidente che la politica continua a vivere di emergenze, anche su temi caldissimi che smuovono intere comunita', nel bene e nel male". C'e' anche questo nella lunga lettera scritta dal sindaco di Scandicci Sandro Fallani che, dopo essere stato sollecitato piu' volte dal sindaco di Firenze Dario Nardella (con tanto di appello rivolto direttamente al collega, "smorziamo i toni e smettiamo di parlarci attraverso i giornali. Incontriamoci"), interviene nuovamente sul tema moschea nell'ex Gonzaga, terra di confine con il capoluogo toscano e spazio per ora provvisorio, perche' intercettato da Palazzo Vecchio e dalla comunita' islamica per il solo ramadan. "Nel bene, perche' avviare un dialogo e un confronto per dare un luogo di culto degno di questo nome alla comunita' islamica fiorentina, una delle piu' pacate e integrate d'Italia peraltro, da molti anni relegata negli scantinati e sull'asfalto di Borgo Allegri, sarebbe una cosa degna della migliore politica e di una sinistra che sappia essere inclusiva, attenta alla sicurezza e sappia guidare i processi complessi raggiungendo obbiettivi concreti". Nel male, aggiunge, "perche' nessun tema come questo se calato dall'alto e imposto puo' diventare un vero muro culturale, fatto di paura e di odio, come vediamo negli scenari internazionali". Sulla partita della moschea all'interno dell'ex caserma Lupi di Toscana "pesa la consapevolezza, che e' un'evidente conseguenza, che la Citta' metropolitana non esiste ancora e che i tempi per la grande Firenze si allontanano poiche' non sono maturi". E' netto il giudizio del sindaco di Scandicci, Sandro Fallani. Stesso partito del sindaco di Firenze Dario Nardella, il Pd, dirimpettaio politico e interlocutore interessato- visto che la Gonzaga e' si' dentro il Comune di Firenze ma a ridosso del confine con Scandicci- non allineato alle scelte intraprese da Palazzo Vecchio. Oggi, pertanto, continua Fallani, "mi trovo a dover sostenere un peso politico, ma anche umano, piuttosto alto, quello di dovere tirare fuori Scandicci da un'ombra in cui e' stata collocata, schiacciata su due fronti". Quello "del popolo del no alla moschea, che naviga il vento del piu' facile populismo, e i cittadini, alcuni dei quali compagni del Pd ma non solo, che si sentono schiacciati da un'imposizione dall'alto, senza dibattito e confronto, senza poter avere voce in capitolo, nonostante che gli effetti ricadranno tutti su un quartiere della nostra citta' gia' in difficolta' per la gestione di funzioni complesse come quelle dell'ospedale San Giovanni di Dio e il centro commerciale di Ponte a Greve alle spalle della Caserma". Per questo "quello che e' percepito a livello locale e' un vero e proprio colpo di forza della citta' su quella che viene considerata periferia, che sembra un salto nel passato, quando la politica gestiva i problemi levandoseli dal centro, senza scioglierli, per relegarli nelle zone di periferia". La gestione della moschea (per ora provvisoria) all'interno dell'ex caserma Lupi di Toscana, la Gonzaga, rappresenta "un duro colpo al partito che si appresta a brevissimo a fare le primarie e a breve ad affrontare le politiche del 2018. Lo dico come rappresentante della mia comunita' e come uomo del Pd". E ancora: "Anche se Firenze ha il potere di decidere autonomamente sul suo territorio, voglio dire che questa non e' una nostra scelta, che questo metodo non ci piace e desidero ribadire che il Pd non e' solo questo ma anche altro". Il sindaco di Scandicci Sandro Fallani non ci sta e non abbassa i toni sulla vicenda, come chiesto dal primo cittadino di Firenze Dario Nardella, anzi allarga il raggio della polemica politica, investendo cosi' le dinamiche che caratterizzano la vita del partito. Partito "in cui credo e reputo l'unico in grado di governare l'Italia nel difficile percorso di riforme e di posizionamento nel contesto internazionale. Per questo mi sento obbligato a portare fuori da queste ombre la mia citta', che non si sente periferia ne' luogo di confine, ma in grado di affrontare questioni anche complesse, di poter stare alla testa dei fenomeni che la riguardano, di guidare i processi e scegliere le migliori soluzioni, senza pregiudizi verso se stessi e verso gli altri". "Scandicci fara' tutto il possibile per evitare contrasti ed accogliere la comunita' islamica. Noi non siamo per il no alla moschea, noi siamo per la dignita' di ogni culto, per la sicurezza di tutti e per i processi condivisi". Lo sottolinea il sindaco di Scandicci Sandro Fallani, che sulla partita della moschea nell'ex caserma Gonzaga- soluzione provvisoria, buona per ospitare il ramadan, come ha spiegato il sindaco di Firenze Dario Nardella-, aggiunge: "Aspettiamo pertanto fiduciosi da Firenze una risposta per incontrarci con tutti i sindaci della cintura fiorentina, con l'imam per approfondire le varie questioni. Speriamo che si possa fare presto per uscire da un dibattito che oggi vive sui media e non e' ancora parte di politiche attive di ampio respiro territoriale e culturale". (Dig/ Dire)

 
 

Fonte:
http://www.nove.firenze.it/la-moschea-tiene-ancora-il-banco-della-politica.htm

Redazione Nove da Firenze

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