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Libia, Gentiloni pronto a intervenire PDF Stampa E-mail
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Notizie - Politica
Martedì 01 Marzo 2016 16:36

Ma Renzi: "La priorità è formare un governo"

Italia pronta a guidare la missione. Ma Renzi frema: "Abbiamo visto che è accaduto quando i francesi e gli inglesi, sono intervenuti senza un quadro di governo stabile". E Gentiloni: "L'Isis non giustifica operazioni nel deserto"

Sergio Rame  - ilgiornale.it

"Siamo pronti come coalizione a rispondere alle richieste di sicurezza di un governo libico di unità nazionale e l'Italia è pronta a guidare la missione".

In una conferenza stampa dalla sede della rappresentanza italiana alle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni rompe gli indugi e annuncia il primo passo verso una operazione militare italiana in Libia. "Ci sono piani molto avanzati - mette in chiaro - ma il governo libico di unità è la chiave di tutto". Una posizione confermata dallo stesso premier Matteo Renzi che, in una intervista al Tg1, ha sottolineato la priorità per l'Italia che in Libia venga formato un governo.

L'Italia scenderà in campo con missioni di sostegno alla sicurezza mirate e richieste direttamente dal governo libico. "Io non ho particolari fremiti interventisti - ha messo in chiaro Gentiloni - la situazione è abbastanza chiara, le ultime affermazioni fatte dal segretario alla Difesa americano, Ashton Carter, sono molto chiare e hanno ribadito quanto sosteniamo". E puntualizza: "Non si può escludere una minaccia dalla Libia. Ma non perché c'è questa minaccia si deve intervenire. Giustificare con queste minacce spedizioni militari nel deserto è una valutazione che non coincide con la visione del governo italiano". Per il momento, secondo il titolare della Farnesina, "la presenza di Daesh in Libia è numerosa ma circoscritta, 4.000-4.500 combattenti". Questo non indurrà il goverbo Renzi a sottovalutarne i rischi. "La prevenzione del terrorismo è in atto, ma è importante anche la stabilizzazione della Libia - conclude Gentiloni - l'Italia ha bisogno di avere di fronte alle proprie coste un Paese con un governo con il quale si possa interloquire per i problemi dei migranti, sul tema delle grandi risorse energetiche che possiede e sul contrasto al terrorismo".
 

 

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