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Siria, la minaccia dell'Arabia Saudita PDF Stampa E-mail
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Notizie - Fatti
Domenica 14 Febbraio 2016 22:02

"Putin non riuscirà a salvare Assad"

La minaccia dei sauditi: "Putin non riuscirà a salvare Assad". L'Iran avverte Riad: "Niente truppe sul terreno". Telefonata Obama-Putin: "Collaborare per il cessate il fuoico e la lotta al terrorismo"

Raffaello Binelli  - ilgiornale.it

La Russia "fallirà nel suo tentativo di salvare Bashar al Assad", così come l’Iran. A dirlo, in una conferenza stampa a Riad, è il ministro degli Esteri saudita, Adel al-Jubeir, citato dai media panarabi.


Mosca "deve fermare i suoi raid aerei contro l’opposizione moderata siriana", ha aggiunto l’alto responsabile saudita. La caduta di Assad "è solo questione di tempo, prima o dopo il regime cadrà, aprendo la strada per una nuova Siria senza Assad". E all’indomani del dispiegamento dei caccia di Riad in Turchia, l'Iran mette in guardia i sauditi: "Non consentiremo certamente che la situazione in Siria evolva in linea con la volontà dei Paesi ribelli. Prenderemo le misure necessarie a tempo debito", ha detto il generale di brigata, Masoud Jazayeri, vice del caop di Stato maggiore delle forze armate iraniane. Jazayeri rispondeva alla domanda se l’Iran pensa di mandare altri consiglieri militari in Siria nel caso i sauditi dovessero inviare truppe sul terreno. Intanto, in una lettera inviata dal governo di Damasco alle Nazioni unite, si legge che i bombardamenti della Turchia contro le postazioni dell'Ypg curdo nel nord della Siria sono un diretto sostegno di Ankara ai militanti.

Disgelo tra Obama e Putin

Il presidente russo Vladimir Putin e quello statunitense Barack Obama hanno avuto un colloquio telefonico per discutere delle questioni relative alla risoluzione del conflitto in Siria. Lo ha reso noto il Cremlino in una nota. I due leader hanno concordato sull'opportunità intensificare diplomatica e altre forme di cooperazione per trovare un accordo sulla Siria.

Mogherini: "Niente soluzione militare"

In Siria non c’è "soluzione puramente militare", dice Federica Mogherini in un’intervista al Corriere della Sera. L'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza sottolinea che "c'’è stata una presa di responsabilità della comunità internazionale, che in un momento di stallo dei negoziati, avviati e sospesi a Ginevra, ha assunto su di sé il compito di dare una spinta a tradurre in pratica accordi già presi, verificando con le parti internazionali e regionali le condizioni per far cessare le ostilità e sbloccare l’accesso agli aiuti umanitari". E prosegue: "Serviva che tutti, da Stati Uniti e Russia fino a Turchia e Arabia Saudita, si impegnassero in tal senso. Lo abbiamo fatto giovedì notte con la creazione di due task force". Per Mogherini è "prematuro parlare di successo", ma l’incontro del Gruppo internazionale di supporto sulla Siria "non è stato un fallimento", anzi. "Credo che sarà più facile, anche se non scontato, far arrivare l’aiuto umanitario. Quanto al cessate il fuoco è più problematico ma non sono del tutto pessimista", sottolinea. Il compito più difficile, aggiunge, è quello della task force per la tregua, "che comporta un coordinamento politico e militare tra i principali attori sul terreno per fissare le modalità del cessate il fuoco, quindi identificare i target da evitare e le linee di demarcazione sul territorio". Mogherini interviene anche sulla linea dell’Italia in Europa. Il nostro Paese, afferma, "ha capito benissimo che per salvare il processo di integrazione c’è bisogno di cambiare la nostra Unione. In questo anno e mezzo di lavoro in Commissione e in Consiglio ho visto un’Italia protagonista di battaglie forti e importanti non a beneficio suo ma di tutta l’Europa".

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