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Giovedì, 25 Aprile 2024
UNA CLAMOROSA RIVELAZIONE SPIFFERATA IN UN BAR TRATTORIA PDF Stampa E-mail
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Notizie - Fatti
Venerdì 04 Dicembre 2015 16:45

La circostanza potrebbe anche non essere una “bufala”, considerando l’alta percentuale

di provenienti da Paesi islamici presente nel comune sul fiume Isarco –

Esiste una sorta di fil rouge tra Parigi e Fortezza?

«PARENTI OD AMICI DI QUALCHE JIHĀDISTA DI SAINT-DENIS
HANNO SOGGIORNATO DA PRESUMIBILI CONNAZIONALI
A FORTEZZA/FRANZENSFESTE
 

 

di Claudio Beccalossi 

 

Fortezza/Franzensfeste – Se fosse vera al 100%, la notizia avrebbe l’effetto d’una bomba! E, forse, la “soffiata” lo è, dato il silenzio dei media e degli organi investigativi che può far ipotizzare il “soffocamento” dell’informazione per eventuali indagini coperte dal riserbo.

Il 25 novembre scorso mi trovavo per lavoro a Fortezza/Franzensfeste (Bolzano/Bozen, Alto Adige/Südtirol), comune di nemmeno mille abitanti, collocato a 11 km a nord di Bressanone/Brixen ed a 19 a sud di Vipiteno/Sterzing, in Valle Isarco/Eisacktal. Come in altre occasioni, ho pranzato nel Bar Trattoria “del Traforo”, di fronte alla stazione ferroviaria e quasi dirimpetto all’Hôtel Posta Reifer – Posthotel Reifer, non lontano dallo scorrere maschio del fiume Isarco/Eisack.

 

Biglietto da visita/promozionale del Bar Trattoria “del Traforo” e ricevuta fiscale del pasto consumato il 25 novembre 2015.

 

            Terminato un sobrio pasto, al primo piano dallo scarso riscaldamento, ho bevuto un caffè nel deserto bar a pianoterra e poi, dopo aver chiesto il conto, ho chiacchierato brevemente con la titolare dell’esercizio, la signora L. R. La quale, nel corso della conversazione, m’ha detto d’aver sentito del soggiorno presso loro presumibili connazionali residenti a Fortezza, tempo addietro, di parenti od amici della terrorista che, in primo momento, sembrava si fosse fatta esplodere mercoledì 18 novembre nel corso del blitz delle “teste di cuoio” francesi  nel quartiere parigino di Saint-Denis, alla ricerca di fuggiaschi e complici jihādisti degli attacchi stragisti del 13 novembre, a Parigi. Inizialmente, infatti, era circolata la voce che il gesto suicida fosse stato compiuto da Hasna Ait Boulahcen (26 anni, nata a Clichy-la-Garenne), cugina di Abdelhamid Abaaoud (ʿAbd al-Ḥamīd Abā ʿAwd, Anderlecht, 8 aprile 1987), ambedue rimasti uccisi nell’incursione delle forze speciali francesi. Ma, in seguito al ritrovamento del cadavere d’un terzo corpo tra le macerie dell’appartamento, gli inquirenti avrebbero attribuito a quest’ultimo la responsabilità dell’essersi fatto saltare in aria con una cintura esplosiva, escludendo Hasna. I rapporti ufficiali delle autorità francesi, comunque, si sono dimostrati alquanto lacunosi e, per certi aspetti, anche dubbi. Di sicuro, volevano dimostrare la sicurezza della reazione all’offensiva terroristica dopo i clamorosi buchi non solo dell’intelligence
 


Abdelhamid Abaaoud  e  Hasna Ait Boulahcen

 

            M’è sembrato strano e fuori luogo quanto spifferato dalla titolare del bar trattoria che, per di più, teneva a sottolineare l’ulteriore conferma avuta da parte d’un personaggio (con tanto di nome e cognome) ritenuto ben documentato ed introdotto presso le forze dell’ordine. Però, dopo una ricerca effettuata su Internet, ho potuto constatare l’eventuale credibilità della circostanza in rapporto al numero di stranieri, soprattutto quelli provenienti da Paesi islamici, presente a Fortezza. Senza, per questo, sottoscrivere in modo aprioristico l’errata equazione “islamico uguale terrorista (o fiancheggiatore)”.

I dati statistici forniti dall’Istat (Istituto nazionale di statistica) sono eloquenti: gli stranieri residenti nel comune sull’Isarco al 1° gennaio 2015 sono ben 245 e costituiscono il 24,9% della popolazione. Le comunità allogene più numerose sono quelle provenienti dal Pakistan (53 persone, cioè il 21,63% del totale di stranieri nell’ambito di Fortezza), seguita dagli emigrati dal Marocco (33, 13,47%), dalla Repubblica di Macedonia (30, 12,24%), dall’Albania (25, 10,20%), dal Bangladesh (17, 6,94%). Paesi ed origini dalla radicata identità islamica che non è errato considerare come “emigrata” a Fortezza.

Le cifre più recenti riferite confermano una tendenza in crescita. Già al 1° gennaio 2014 la stessa fonte Istat citava 236 stranieri residenti a Fortezza, con un’incidenza sulla globalità degli abitanti pari al 24,3%). I nuclei più consistenti erano ancora dal Pakistan (43 individui, 18,22%), dal Marocco (37, 15,68%), dalla Repubblica di Macedonia (29, 12,29%), dall’Albania (27, 11,44%), dal Bangladesh (20, 8,47%).

Quella di Fortezza è una situazione immigratoria diversa rispetto al quadro generale monitorato dall’Istituto Provinciale di Statistica/Landesinstitut für Statistik della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige/Autonome Provinz Bozen-Südtirol. Stando al tema “Popolazione straniera residente” nel 2014 sul sito dell’Istituto (“astatinfo”, n. 29, 05.2015, scaricabile da Internet digitando www.provincia.bz.it/astat/it/), “al 31.12.2014, i cittadini stranieri ufficialmente residenti in provincia di Bolzano sono 46.045, l’1,3% in più rispetto all’anno precedente”.

Inoltre, “considerando l’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente nei singoli comuni, accanto a Bolzano (14,5%) e Merano (16%), anche altre località minori registrano valori notevoli”. E Fortezza risulta prevalere, con il già menzionato 24,9%. Il report afferma che “nella graduatoria dei Paesi d’origine, al primo posto si classifica l’Albania con circa 5.600 persone, seguita dalla Germania con circa 4.400 e dal Marocco con 3.600 unità. (…) I pachistani, con 3.384 presenze (3.282 al 31.12.2013), sono la comunità asiatica più numerosa sul territorio”. L’elaborato “stima che almeno il 35% di tutti gli immigrati sia musulmano (…): in provincia di Bolzano vivono quasi 17.000 persone provenienti da Paesi di matrice islamica”.

 

 

Il fiume Isarco/Eisach a Fortezza/Franzensfeste

 

Non appare proprio un’assurdità, quindi, il passaggio od il soggiorno presso amici o parenti di persone in comunella con qualcuno della congrega jihādista che ha seminato morte e terrore a Parigi. La sintesi statistica di matrice islamica certo non collega direttamente presumibili vicinanze od appoggi “di fede” ad eventuali tramite con la cellula (o le cellule) integraliste attive tra Belgio e Francia ma, in ogni caso, fa pensare…

Del resto, Fortezza, rinchiusa nella sua particolare posizione geografica, nonostante il suo apparente isolamento naturale ed il poco appetibile habitat, è al crocevia dei collegamenti ferroviari con l’Austria (attraverso Brennero/Brenner, a nord e Prato alla Drava/Winnebach, nel comune di San Candido/Innichen, ad est). Inoltre, assicura tranquilli transiti da ed oltreconfine, con il beneplacito dello “Spazio Schengen”, tramite la strada statale 12 dell’Abetone e del Brennero (SS 12, Brennerstaatsstraße) e l’autostrada A22 (del Brennero od Autobrennero, Brennerautobahn).

Sarebbe da soddisfare la curiosità sul perché questa spiccata predilezione per Fortezza da parte soprattutto di pachistani, marocchini, macedoni, albanesi. Solo una banale coincidenza, de gustibus non est disputandum (sui gusti non si può discutere) o… qualcos’altro? Esiste una sorta di fil rouge com Parigi?

 

 
 
Ultimo aggiornamento Venerdì 04 Dicembre 2015 17:22
 

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