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THE CLOSE ENCOUNTER CON JOSEF ALLEN HYNEK PDF Stampa E-mail
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Notizie - Fatti
Venerdì 13 Novembre 2015 21:29



Josef Allen Hynek

Firenze, 21 maggio 1978: parole e dedica da parte del famoso astronomo ed ufologo statunitense – Il cameo nel film “Incontri ravvicinati del terzo tipo” del regista Steven Spielberg, per il quale operò da consulente – La carriera ed il contributo al noto Project Blue Book avviato dall’USAF per indagare sul “fenomeno UFO” – Dapprima scettico, poi appassionato ed infine cinico ricercatore dell’ipotesi extraterrestre, persistendo comunque nell’investigare sulla percentuale di casi “non spiegabili”

di Claudio Beccalossi

 C’era una calca relativa davanti al tavolo degli oratori ma lui, con estrema tranquillità e forse con un po’ di stupore, dava retta a tutti quelli che volevano interloquire con lui, anche solo per avere un autografo. Avvicinatomi a mia volta, ho scambiato qualche parola in inglese con lui, dall’inconfondibile figura con occhiali e pizzetto, presentandogli un numero della pubblicazione ciclostilata su tematiche di ufologia e parapsicologia che allora redigevo, “Realtà dall’Ignoto”. Più in particolare, si trattava del numero 3, novembre 1977, del periodico d’informazione “di coordinamento per lo sviluppo popolare dell’indagine parapsicologica ed ufologica”.  Il mio illustre interlocutore se lo sfogliò con calma, certo non capendone i contenuti e poi, saputo il mio nome di battesimo e la mia città, scrisse sull’ultima pagina, libera da testi, una graditissima dedica (“To Claudio of Verona J. Allen Hynek”) oltre a “regalarmi” un’altra sua firma a parte.
Sì, Josef Allen Hynek, il professore d’astronomia ed ufologo statunitense che, tra l’altro, operò da consulente per la Casa di produzione Columbia Pictures nel celeberrimo film del 1977 prodotto e diretto da Steven Spielberg, Close encounters of the third kind (“Incontri ravvicinati del terzo tipo”), nel quale apparve perfino in un cameo, attento agli eventi e con l’immancabile pipa in bocca. Il titolo stesso del film si riallaccia alla scala dei contatti diretti con presunte entità aliene sviluppata proprio da Hynek e nella quale l’”incontro ravvicinato del terzo tipo” identifica l’osservare od il trovarsi di fronte “esseri” associati ad un UFO (acronimo dell’espressione inglese Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, cioè Oggetto Volante Non Identificato – OVNI – inerente alla tipologia di fenomeni aerei d’origine ignota e non inquadrabili o spiegabili secondo le conosciute regole fisiche).   
 Era il 21 maggio 1978 e mi trovavo a Firenze per partecipare al VI° Congresso nazionale dei Gruppi di Ricerca de “Il Giornale dei Misteri” (pubblicazione mensile di ufologia, clipeologia, parapsicologia, scienze occulte, astrologia, archeostoria, astronomia della fiorentina “Corrado Tedeschi” Editore con cui, in anni successivi, collaborai con articoli) nelle mie funzioni di fondatore e presidente del Centro SRRI (Studi e Ricerche sulle Realtà dell’Ignoto) di Verona. Star dell’evento fu proprio Hynek, nato da genitori cecoslovacchi a Chicago (Illinois, USA) il 1° maggio 1910 e deceduto per un tumore al cervello presso il Memorial Hospital di Scottsdale (Arizona, USA) il 27 aprile 1986.
 Josef Allen conseguì nel 1931 il Bachelors of Sciences all’Università di Chicago e nel ’35 terminò il suo Ph.D. (dottorato di ricerca) in Astrofisica allo Yerkes Observatory of the University of Chicago, situato nella località di Williams Bay, nel Wisconsin, costituito nel 1897 da George Ellery Hale e finanziato da Charles Tyson Yerkes. Passato nel 1936 al Dipartimento di Fisica ed Astronomia della Ohio State University, si specializzò negli studi sull’evoluzione stellare e sull’identificazione delle binarie spettroscopiche. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale operò quale scienziato civile nel laboratorio di scienza applicata Johns Hopkins Applied (impegnato allo sviluppo delle telecomunicazioni navali di prossimità) e nel 1942 sposò Miriam (Mimi) Curtis.
 Nel dopoguerra Hynek “rincasò” al Dipartimento di Fisica ed Astronomia della Ohio State University per poi assumere, nel 1950, il ruolo di professore full time. Nel 1956 lasciò l’incarico per associarsi al professore ed astronomo Fred Lawrence Whipple (Red Oak, 5 novembre 1906 – Cambridge, 30 agosto 2004) che s’era trasferito all’Harvard College Observatory (HCO, Osservatorio di Harvard, istituzione che coordina edifici e strumenti per la ricerca astronomica, situato a Cambridge, Massachusetts, USA e fondato nel 1839) dallo Smithsonian Astrophysical Observatory (SAO, istituto di ricerca della Smithsonian Institution con sede sempre a Cambridge, Massachusetts, USA, dove s’è accorpato con Harvard College Observatory, HCO, per costituire Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, CfA).
In quell’ambito, Josef diresse l’osservazione ed il flusso di informazioni da un satellite spaziale americano progettato per l’Anno Geofisico Internazionale e, terminato il suo compito nel 1959, riprese ad insegnare presso la Northwestern University di Evanston (Illinois, USA). Seguirono ulteriori cariche di rilievo: direttore del Dipartimento d’Astronomia della Northwestern University e del dipendente Dearborn Observatory (originariamente costruito nel 1888) nel 1960. Nel ’61 Hynek fece collocare un telescopio per l’osservazione di satelliti ed asteroidi ad Organ Pass, zona a nord-est di Las Cruces (New Mexico, USA) che prese la denominazione di Organ Mountain Station of Dearborn Observatory e che, nel giro di breve tempo e sempre per volontà dell’astronomo, ospitò pure il Corralitos Observatory. All’interno del Dearborn Observatory, nel 1967, venne strutturato il Lindheimer Astronomical Research Center diretto sempre dall’innovativo Hynek.
 Il coinvolgimento negli UFO Affairs successe in seguito all’impennata di presunti avvistamenti di strani ed ignoti oggetti volanti che indusse nel 1947 l’USAF (United States Air Force, Aeronautica Militare degli Stati Uniti d’America) ad avviare il Project Sign che, nel 1949, si trasformò in Project Grudge e, nel 1952, Project Blue Book. Secondo quanto rivelò lui stesso, Hynek venne interpellato dai responsabili del Project Sign perché apportasse il suo contributo scientifico all’indagine sul “fenomeno UFO”, magari affermando come spiegabili fatti in apparenza senza una risposta plausibile secondo i canoni correnti. L’interessato trattò subito molte circostanze con scetticismo al punto da ritenere che “l’intera questione sembrava grottescamente ridicola” o fatti connessi a “nuove osservazioni empiriche” nonostante l’affidabilità di vari testimoni (piloti di aerei, poliziotti, militari etc.).
 L’imperversare della particolare casistica, però, non accennò a diminuire nel corso degli Anni Cinquanta del secolo scorso. E Hynek, andando ancor più nel profondo dei rapporti che s’accumulavano, concluse che, in effetti, qualcuno di loro era decisamente incomprensibile. Nel 1952 svolse un sondaggio informale tra i suoi colleghi astronomi per il Project Stork (indagine statistica sugli avvistamenti di UFO) e su 44 studiosi consultati 5 raccontarono d’esser stati testimoni di “qualcosa” di volante non decifrabile in base alle normali cognizioni scientifiche. Ed un paio di questi “spettatori di stranezze” erano nomi illustri: Clyde William Tombaugh (Streator, 4 febbraio 1906 – Las Cruces, 17 gennaio 1997), noto per la scoperta nel 1930 di Plutone (dapprima nono pianeta del sistema solare e poi riclassificato quale pianeta nano) e Lincoln LaPaz (Wichita, 12 febbraio 1897 – Albuquerque, 19 ottobre 1985), pioniere nella ricerca sulle meteore.
 Il graduale “cambio di rotta” di Josef sugli UFO fu monitorato quando la rivista The Journal of the Optical Society of America, nel 1953, pubblicò un suo articolo dal titolo “Unusual aerial phenomena”. Il cambio d’identità del Project Grudge nell’ampliato Project Blue Book non fermò l’alto livello collaborativo di Allen Hynek. Un lavoro ben apprezzato dal capitano dell’USAF Edward James Ruppelt (Iowa, 17 giugno 1923 – Long Beach, 15 settembre 1960), primo direttore del Project Blue Book e considerato l’”inventore” dello stesso termine ed acronimo Unidentified Flying Object, UFO. Alla conclusione delle sue mansioni, Ruppelt scrisse un libro intitolato “The report on unidentified flying objects” che, stando a Hynek (inserito anche come membro aggregato del Giurì Robertson, altra commissione investigativa sugli oggetti volanti non identificati), costituiva “una lettura obbligatoria per tutti quelli che si interessavano seriamente di UFO”.
 Nonostante la chiusura del Project Blue Book nel 1969, Josef Allen proseguì ad interessarsi di questioni ufologiche pubblicando sul tema sempre più spinoso, nel 1972, il volume “The UFO experience – A scientific enquiry” e fondando, nel 1973, The Center for UFO Studies (CUFOS), il Centro per gli studi sugli UFO (Chicago, Illinois, USA). Contemporaneamente, iniziò la sua collaborazione con l’astronomo ed ufologo Jacques Vallée, d’origine francese (Pontoise, 24 settembre 1939) e trasferitosi negli Stati Unitid’America dal 1962. Il loro rapporto di studio si concretizzò nel libro a quattro mani “The edge of reality – A progress reports on the unidentified flying objects” del 1975. In seguito, l’astronomo di Chicago diede alle stampe “The Hynek UFO report” (1977) e, assieme a Philip Imbrogno ed a Bob Pratt, “Night siege – The Hudson valley UFO sightings” (1987).
 Hynek si ritirò dalla cattedra universitaria nel giugno del 1978 (poco dopo il mio incontro con lui a Firenze) e nel 1981 si staccò pure dal Dearborn Observatory per seguire in pieno l’ufologia senza patemi professionali. Ridefinì la classificazione degli avvistamenti allo scopo d’avere un quadro migliore degli specifici fatti ed ebbe perfino l’onore della dedica d’un asteroide (1842 Hynek) individuato il 14 gennaio 1972 dall’astronomo ceco Luboš Kohoutek (Zábřeh, 29 gennaio 1935), scopritore di ben 75 asteroidi, 4 nebulose planetarie e varie comete.
Al tramonto della sua esistenza Josef Allen manifestò un certo cinismo riguardo alla congettura extraterrestre degli UFO ed avanzò una possibile spiegazione su certi avvistamenti connessi a produzioni psichiche. La morte lo strappò dalle sue “esplorazioni” d’un fenomeno tuttora senza una o più risposte definitive ed il CUFOS da lui costituito a Chicago assunse il ruolo di “monumento” ai posteri dello studioso, diventando The J. Allen Hynek Center for UFO Studies.     
 



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Ultimo aggiornamento Venerdì 13 Novembre 2015 21:42
 

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