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“Scilla e Cariddi: la realtà dei miti e i fenomeni naturali nell’Area dello Stretto” PDF Stampa E-mail
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Notizie - Regione Calabria
Lunedì 16 Marzo 2015 13:34
Nell’ambito del corso del Ciclo di incontri: “Astronomia… non solo astronomia 2015”, martedì 17 Marzo ore 21.00 al Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria, si terrà una conferenza su: “Scilla e Cariddi: la realtà dei miti e i fenomeni naturali nell’Area dello Stretto”, relaziona il Dott. Angelo Vazzana (Museo di Biologia Marina di Reggio Calabria), con intervento della Prof.ssa Francesca Carla Neri (Ass. Anassilaos - RC).
  
Il Dott. Vazzana, Direttore Scientifico del Museo di Biologia Marina e Paleontologia di Reggio Calabria relaziona “sui Fenomeni Naturali nell’ Area dello Stretto” come si manifestano attualmente collegandoli alle fonti storico-letterarie e come questi venivano rappresentati.
L’intervento della Prof.ssa Francesca Carla Neri approfondirà quest’ultimo aspetto considerando criticamente il contesto ambientale rappresentativo nelle principali opere e fonti letterarie.
Seguirà nella presentazione proposta dal relatore, un escursus sui Fenomeni Naturali nell’Area dello Stretto iniziando dalle figure mitologiche di Skylla e Xàrybdis descritte nel poema omerico dell’Odissea nel XII c. versi 85 – 105 e che rappresentavano i pericoli connessi alla navigazione in epoca storica e all’attraversamento marino nell’ Area dello Stretto.
Pericoli che in passato venivano rappresentati come mostri marini e che oggi invece sono degli ambienti con eccellenze di Biodiversità unica in ambito Mediterraneo.
Così gli scogli emergenti in antichità, a fronte della Rupe di Scilla, dove si infrangevano le imbarcazioni a vela quadrata e senza timone, come vengono narrati e vissuti da Odisseo/Ulisse, nel mito raffigurati come un mostro marino a sei lunghi colli con teste canine o come ninfa trasformata in serpente marino (pistrice); oggi questi alti scogli, sotto il livello marino sempre a Scilla, sono un ambiente rigoglioso di vita con le sue foreste di Gorgonie e Coralli colorati.
Ieri pericolo mortale, oggi esplosione di vita marina e unico paesaggio sommerso.
Come pure le forti correnti marine alternate nell’Area dello Stretto che costituivano il pericolo che rendeva le imbarcazioni non più governabili, veniva raffigurato nel mostro Xàrybdis o Cariddi che inghiottiva (faceva scorrere velocemente producendo dei gorghi) le acque e conseguente esponeva verso il mostro di Skylla.
Oggi il peculiare idrodinamismo del’Area dello Stretto (correnti marine denominate Montante e Scendente a seconda del senso di scorrimento) non ingoiano naviganti, ma trasportano e fanno emergere uniche diversità biologiche con le freddi acque limpide delle profondità cariche di larve, plancton e di fauna abissale che poi si diffonde verso gli ambienti sommersi e pelagici più superficiali andando a colonizzare le foreste di gorgonie e coralli o di ritrovare sulla Spiaggia degli Abissi di Pezzo – Cannitello tutta la particolare fauna abissale dell’ Area dello Stretto.
Verrà citata l’iconografia storica dei miti correlata agli attuali contesti o indicatori ambientali.
Altri fenomeni naturali, che si verificano in quest’Area, che saranno trattati sono: la Fata Morgana, la Lupa, le Sirene, il Ponte.
A seguire una breve rappresentazione del Cielo al Planetario a cura degli Esperti.

La Segreteria del Planetario

 

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