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Vucic l'uomo dalla falange bimodale PDF Stampa E-mail
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Notizie - Opinioni
Martedì 27 Gennaio 2015 12:55
L'Europa ha lanciato l'attacco al Premier Serbo Aleksandar Vucic e come
un serpente velenoso sputa il suo veleno negli affari interni della
Serbia. Unico motivo, "far capitolare la Serbia in Politica Estera".
Tanti sono gli esempi a partire dal grande gruppo industriale della FAS
(Fiat Automobile Serbia)di Kragujevac che dal lavoro dal 2008 ad oltre
3000 persone, la FAS,  principale gruppo industriale in Serbia a seguito
della crisi ucraina e della contrarietà di porre sanzioni alla Russia,
ha visto precipitare le vendite della 500L negli USA, auto
richiestissima nel 2013 e totalmente dimenticata nel 2014 nonostante le
campagne promozionali messe in atto dal Gruppo Fiat,
gli introiti sono precipitati da un anno all'altro da oltre 500 mil di
euro ad appena 15 mil di euro, effetto "Ucraina e mancate sanzioni alla
Russia?" oppure improvvisamente lo styling della Fiat 500L non ha più
appeal? Poco credibile.



L'Europa non riesce a metabolizzare il sonoro schiaffo preso nelle
elezioni di domenica in Grecia, teme che il vento si Tspiras possa
tracimare nei Balcani e trovare una sponda in Vucic che ha una visione
europea distante dalle posizioni di Bruxelles.
L'Europa è ad un bivio non ha ben compreso quanto sia determinante in
una battaglia l'intelligenza di un uomo, il super esercito di Dario
nella battaglia di Arbela fu annientato da un piccolo esercito guidato
da un condottiero (Alessandro Magno)  che ha sopperito con
l'intelligenza, strategia e sagacia all'imponente forza armata di Dario.

Il panzerfaust partito dalla Germania non è riuscito a perforare la
corazza greca e altrettanto non riuscira a perforare quella serba.
La Germania non può pensare che lòa Serbia è terra da colonizzare e
schiavizzare da grandi gruppi industriali tedeschi. Il popolo serbo è un
popolo rispettoso e non dimentica chi gli è stato vicino, l'Europa non
può pensare di far leva sui tanti cortigiani presenti nei Balcani,
Djukanovic, Thaci, Rama, la Jahjaga per scalzare il Premier Aleksandar
Vucic ostacolo alla politica espansionistica euro-atlantica nell'est
Europa.



Nel pensatoio di Bruxelles si studiano i pieni per ridimensionare la
posizione dominante di Vucic, una Serbia con la Presidenza all'OSCE
terrorizza gli oligarchi europei che vedono compromettere i piani
espansionistici ad Oriente.
La Serbia ha le idee chiare sul conflitto in Ucraina e intende sotto la
sua presidenza dare un input decisivo alla risoluzione della crisi.
Nella sua onniscienza l'Europa non può permettersi il lusso di essere
imbrigliata dalle capacità di un Primo Ministro di un piccolo stato con
idee molto chiare, per questo ha bisogno di creare malumori e tensioni
in seno al partito del Primo Ministro.

Ad arte ha inviato funzionari in Serbia per alzare il tiro sul premier
Vucic, i solerti maggordomi, hanno cavalcato l'insofferenza che sta
maturando tra le seconde e terze linee del Partito Progressista Serbo
(SNS)di cui Vucic è leader. Questi piccoli quadri, come cavalli selvaggi
scalpitano per un posto di rilievo nelle aziende pubbliche a prescindere
dalle capacità.

Lo stato di tensione fa comodo a Bruxelles è il mezzo per rompere quella
coesione che Vucic con difficolta e maestria ha saputo plasmare con i
suoi quadri.

I puledri imbizzarriti sono gli stessi che hanno applaudito le grandi
riforme innovative messe in atto dall'esecutivo governato da Vucic e che
il premier, senza nascondersi, ha illustrato, sul principale canale
televisivo serbo in tutte le sue linee guida, il popolo ha accettato
questa dura manovra nonostante vada a ridimensionare il tenore di vita
di molti cittadini, il messaggio di Vucic è stato chiaro e ben recepito
dai cittadini serbi, meglio un piccolo sacrificio oggi ed un roseo
futuro, piuttosto che lo statu quo e un futuro incerto.
Il carisma di Vucic è infinito si addice ad un grande condottiero,
nonostante le riforme promettono per 2 anni lacrime e sangue il popolo
ha capito e ha sposato in pieno le proposte del governo.

Ma l'europa non demorde, punta su quadri medio bassi del partito di
Vucic, per appannare la sua leadership.

Ci riusciranno i maggiordomi dell'Europa a far breccia sugli scontenti
del partito di Vucic?
Al momento è difficile prevederlo, certo l'uomo è ingordo e insaziabile.

Gli attacchi lanciati a Vucic sono scientifici per non dargli il tempo
della controffensiva, le tensioni non sono solo quelle interne al
partito, Vucic è sotto il fuoco dei partner di coalizione e della stampa
locale che improvvisamente ha visto crescere le sue entrate economiche.

E' da capire se queste manovre oscure rinforzano la posizione del
premier serbo o, al contrario, la indeboliscono. Staremo a vedere.

Le feste di Natale e Capodanno appena concluso sono state fibrillanti,
solo l'abilità di Vucic ha impedito che le scintille esplose tra
partener politici si potessero trasformare in un incendio
incontrollabile.

Non è pessibile pensare che tutto nasca per caso, troppe coincidenze
fanno pensare ad una manovra oscura volta ad indebolire il Premier nei
confronti del suo elettorato e dei suoi partner politici.

Quanto potrà continuare a fare il pompiere Vucic se nelle coalizioni che
sostengono il suo governo continueranno a giocare con il fuoco?

Quello che sta accadendo in Serbia e tenuto segreto dallo staff vicino a
Vucic configura una mano esperta nel destabilizzare le istituzioni di
uno Stato. Gli attacchi provenienti dal basso colpiscono random i
massimi vertici delle Istituzioni si passa dal Primo Ministro Vucic al
Presidente della Repubblica Tomislav Nikolic, e quando non basta si
colpiscono direttamente i ministri, come nel caso della Ministra delle
Infrastrutture e dei Trasporti Zorana Mihajlovic,
toccata dal fuoco incrociato.

Non posso non pensare che dietro tutto questo ci sono gli strateghi di
qualche intelligence straniera, basta poco per capirlo, chi ha dato la
notizia in pasto alla Stampa che Vucic avrebbe intenzione di un
imminente rimpasto di Governo e che il Partito Socialista Serbo di cui è
leader il Vice Premier nonchè Ministro degli Esteri Ivica Dacic
attualmente anche Presidente all'OSCE non ne avrebbe fatto parte?

La stampa locale ben satolla negli ultimi giorni da "donazioni
fantasma", ha speculato sulle notizie del rimpasto e ha attaccato il
Ministro Dacic per il suo immobilismo.
Sono stati talmente convincenti che sembrava che la rottura tra i 2
partiti di coalizione di governo, fosse vicina, solo l'intelligenza di
Vucic e Dacic lo ha impedito.

Vucic non è andato per il sottile ha accusato apertamente l'Europa e il
Capo delegazione UE a Belgrado Michael Davenport, frequentatore assiduo
del salotto dell'Ambasciatore USA a Belgrado Michael D. Kirby a "Bulevar
kneza Aleksandra Karadjordjevica."

Il Premier Vucic ha rimproverato il Capo delegazione UE Davenport di
finanziare i media locali in Serbia con l’intento di far cadere il
governo.
Vucic ha espressamente condannato quella Stampa finanziata con fondi
europei in quanto definita libera di lavorare contro gli interessi della
Serbia e del suo Governo.

Lo scoop che la Stampa aveva anticipato sul rimpasto che Vucic intendeva
fare al Governo e che estrometteva i socialisti dall'esecutivo, si è
sciolto come neve al sole.
Stanco di tante falsità, Vucic ha convocato il Capo Delegazione della UE
a Belgrado Davenport per chiedere spiegazioni, dopo le foto di rito a
porte chiuse i 2 si sono incontrati, all'uscita dal colloquio, parlava
il volto di Davenport, tutto fa supporre che l'incontro è stato
tutt'altro che amichevole come dichiarato sulla stampa.

Solo chi non ha sale in zucca può ritenere talmente stupido il Premier
Vucic, l'uomo più influente della Serbia e con relazioni di alto
spessore con Cina e Russia, da impelagarsi in conflitti con gli
oppositori all’interno del suo stresso partito, con i partner di
coalizione, con i partner più importanti a livello internazionale e
anche con i media.

Non possiamo pensare che il potere a Vucic abbia dato alla testa è uomo
dal grande equilibrio e carisma e non ha bisogno di fare la prima donna.

Un consiglio ai cultori del lessico europeo, le parole di Vucic sono
chiare non ammettono interpretazione, Vucic, ha si detto che licenzierà
i quadri politici ma come al solito la Stampa rende noto quello che fa
comodo, nel discorso manca la desinenza, "licenzieremo tutti i quadri
politici del SNS (Partito Progressista Serbo" di cui Vucic è leader, la
frase prosegue "CHE LAVORANO MALE", ma questo piccolo particolare è
sfuggito, è servito per montare un conflitto tra i quadri di partito che
i maggiordomi della UE hanno immediatamente amplificato nello stesso
partito di Vucic e nelle coalizioni partner.

Chi dirigente di azienda non direbbe le stesse cose per il bene
dell'azienda stessa e a tutela di chi si sacrifica per dare il meglio?

Quando un condottiero è amato dal suo esercito si devono trovare
pretesti per disarcionarlo, ma cara Europa non dimenticare che le radici
di Vucic sono ben solide e salde e non basta il portentoso Esercito di
Dario per sconfiggere Alessandro.

Maurizio Compagnone
Opinionista della Gazzetta italo brasiliana







 

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