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INGERENZA POLACCA NEL DONBASS PDF Stampa E-mail
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Notizie - Opinioni
Lunedì 03 Novembre 2014 20:27

In ballo l’annessione di territori ucraini occidentali un tempo polacchi?
 
Tra le tante intromissioni internazionali nei “fatti propri” dell’Ucraina in netta chiave antiseparatista del Donbass riciclatosi come Novorossija (od Unione delle Repubbliche Popolari di Novorossija), quella polacca appare come la più revanscista per il suo covare sotto la cenere. Al momento semplicemente accantonati in attesa di tempi “ufficiali” migliori o forse oggetto di “manovre occulte” sotterranee, gli appetiti verso la aree ex della Polonia che sono comunque in lista d’attesa od in ansioso standby.
Si parla di Volyn’ (in polacco Wołyń, chiamata anche Volynia), che include le regioni storiche dell’Ucraina occidentale situate tra i fiumi Pripyat e Bug Occidentale fino alla Galizia ed alla Podolia. L’Oblast’ di Volinia (in ucraino, Volyns’ka oblast’) è una delle 24 Oblast’ dell’Ucraina. Si trova nella parte nord-occidentale del Paese ed è stata istituita il 4 dicembre 1939, dopo l’unificazione dei territori occidentali dell'Ucraina nell'Ucraina unita. Luc’k è il capoluogo di questa regione. Di L’viv (in polacco Lwów), città di circa 730mila abitanti dell’Ucraina occidentale, capoluogo dell’Oblast’ omonimo. Di Ivano-Frankivs’k, in polacco Stanisławów, situata sempre nella parte occidentale della nazione, capoluogo dell’Oblast’, appunto, di Ivano-Frankivs’k, raion (o rajon, unità di suddivisione amministrativa subordinata all’Oblast’, termine che può essere tradotto grosso modo con “provincia” o “distretto”) a sé stante nell’Oblast’ stessa. Fino al 1962 la città era nota quale Stanyslaviv. Di Ternopil’ (in polacco Tarnopol), centro di circa 220mila abitanti ancora nell’Ucraina occidentale, capoluogo a sua volta dell’Oblast’ omonima. Rivestì il ruolo di capitale della Repubblica Socialista Sovietica di Galizia (in ucraino, Halyc’ka Socіalіstyčna Radjans’ka Respublіka, in polacco Galicyjska Socjalistyczna Republika Rad).
Il nazionalismo polacco, che non s’accontenta di stare alla finestra a guardare ciò che succede in casa del vicino ucraino, in pratica, ha nostalgie per i Kresy, germanismo (dal tedesco Kreis) della lingua polacca. Si tratta d’un termine che assume il significato di “linea”, “confine” e che, adoperato al plurale, identifica i territori orientali della Polonia storica perduti dopo le spartizioni della fine del XVIII secolo. Inizialmente, la parola circoscriveva le terre sud-orientali dell’ex Ucraina polacca ma poi allargò i suoi connotati pure alle aree nord-orientali racchiuse oggi nella repubbliche di Lituania e di Bielorussia.

Il 17 settembre 1939, 16 giorni dopo l’attacco delle forze naziste alla Polonia, le truppe dell’Unione Sovietica invasero da est il territorio polacco, attuando segreti accordi contenuti nel Patto Molotov-Ribbentrop firmato a Mosca il 23 agosto 1939. L’azione ebbe termine con la divisione del Paese tra la Germania di Hitler e l’Unione Sovietica di Stalin. Quest’ultima s’annesse le zone orientali, appunto i cosiddetti Kresy) della Seconda Repubblica di Polonia, per un totale di 13.299.000 abitanti e di 201.015 km². La maggior parte di questa superficie venne integrata nell’Urss alla fine della Seconda guerra mondiale quale parte dei cosiddetti aggiustamenti territoriali europei provocati dal conflitto, mentre la Polonia fu limitativamente indennizzata con ex aree tedesche, chiamati “Territori recuperati”.
Mirano ad una riedizione d’“aggiustamenti territoriali” anche quei polacchi che si sono aggregati alle varie unità paramilitari nazionaliste filogovernative nell’offensiva ai “ribelli” del Donbass? Il profilo su Facebook “Fronte Sud” (Comunità), attivo a diffondere su internet notizie, foto e video che non passano attraverso il filo spinato dei media “ufficiali”, ha riferito che il 20 ottobre scorso «alcuni gruppi di sabotaggio dell’esercito di Novorossiya hanno distrutto una colonna armata della giunta di Kiev che cercava d’entrare nel villaggio di Smeloye (Repubblica di Lugansk). Sono stati distrutti 22 veicoli tra APC e carri armati e più di 100 invasori nazisti del battaglione “Aidar" sono stati uccisi. I gruppi di sabotaggio novorussi hanno circondato l'unità della giunta nei pressi del villaggio. I tentativi di sfondamento da parte dei terroristi ucraini non sono riusciti. Il villaggio Smeloye si trova a ovest della città di Lugansk, a circa 35 km di distanza. Con le operazioni offensive in quest'area, le milizie della Repubblica di Lugansk sono in grado di circondare il grande raggruppamento militare che la giunta di Kiev ha presso la città di Schastye. Il Comando delle forze ucraine non ha fatto nessun tentativo di recuperare i corpi dei loro caduti, che sono stati seppelliti dai combattenti novorussi. Nella colonna distrutta dalla resistenza, erano presenti anche veicoli con targhe polacche».
Targhe polacche riprese, fotografate e messe in rete. Perché, chi ne venga a conoscenza, si chieda quale regia e quali scopi potrebbero avere queste presunte ingerenze polacche negli affari interni d’un altro Stato. L’annessione di “fette” d’Ucraina occidentale un tempo polacche, secondo sordide strategie, magari già decise?

Claudio Beccalossi

Ultimo aggiornamento Venerdì 14 Novembre 2014 13:37
 

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