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Giovedì, 25 Aprile 2024
Da Minsk potrebbe alzarsi in volo una colomba, il futuro di Donbass tra le mani di Poroshenko e Putin PDF Stampa E-mail
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Notizie - Opinioni
Mercoledì 20 Agosto 2014 19:59
Tutta la notte abbiamo ascoltato il suono assordante delle armi che
hanno colpito il centro della città.
I separatisti hanno impedito alle forze armate ucriane di avanzare e
guadagnare posizioni nel cuore della città.
La popolazione anello debole di questa sporca guerra voluta dagli
EuroAmerikanos continuano a soffrire nelle loro terren ma non si
arrendono e la difendono con i denti dai predatori.
Sabato arriverà a Kiev Angela Merkel per un colloquio riservato con il
Presidente Poroshenko, incontro che anticipa di qualche giorno quello
importantissimo che si terrà a Minsk tra Putin, Poroshenko e i membri
dell'Unione Doganale dekk'Eurasia Russia, Kazakistan e Bielorussia. Sarà
un incontro storico, atteso da tanto, ora le condizioni ci sono tutte
per chiudere il conflitto e dare un nuovo corso all'Ucraina con libere
elezioni in tutto il territorio.
"I tempi al Presidente Poroshenko sono stati dati, 2 date in ottobre" se
vuole continuare a mantenere il controllo dell'Azienda dolciaria Roshen.
Poroshenko deve fare una scelta salvare i suoi capitali frutto di
compromessi vari tra i governi filorussi e filo occidentali sia come
deputato che come ministro. Da uomo ambizioso, ha colto la palla al
balzo e ha sposato da subito la causa Majdan per arrivare al massimo
scranno dello Stato.
Gli è stato "fatto capire" che non può pensare che la UE possa assorbire
il mercato ucraino, "deve" aprire relazioni al più presto con la vicina
e potente Russia.
Deve ripensare all'ingresso nella NATO come fagocita la Yulia
Tymoshenko, solo il 42% della popolazione è favorevole e l'Ucraina è una
Repubblica Parlamentare. Il Popolo conta o non conta?

La giornata è appena trascorsa e il centro della città di Donetsk, ha
segnato scene drammatiche, battaglia violente per tutto il giorno. Si
sparava in ogni luogo anche nei parcheggi dove erano asserragliati i
separatisti.
Appena sono iniziati i bombardamenti nella periferia di Donetsk, la
popolazione si è data alla fuga. Questa è la vita che si vive ogni
giorno nella zona di Donbass. Le strade sono un Far West, i residenti
fuggono sulle loro auto cariche oltre misura, si cerca di portare via il
più possibile in un fuggi fuggi generale senza coordinamento, si passa
con il semaforo rosso con il rischio di essere coinvolti in drammatici
incidenti.
Loro però sanno che 3 minuti di stop del veicolo possono essere fatali,
meglio sperare nella sorte e attraversare gli incroci a forte andatura.
Anche le poche zone ancora immuni dalla guerra a Donbass sono state
coinvolte come il quartiere orientale di Donetsk, Makiyivka che fino a
Martedì la sorte era stata magnanima con esso.
Nella giornata di ieri l'inferno, teatro di cruenti scontri, numerosi
sono i morti colti impreparati dall'arrivo delle forze armate ucraina.
In queste ore oltre alla città di Donetsk, un'altra città è sotto
bersaglio Luhansk,
roccaforte separatista, al confine con la Russia.
Ci si aspetta molto dall'incontro tra i due presidenti Poroshenko e
Putin il 26 a Minsk potrebbe sancire la fine di lunghi mesi di guerra
civile con tanti morti e feriti.
L'incontro "ufficialmente" riguarda le relazioni tra l'UE e un'unione
doganale che coinvolge Russia, Bielorussia e Kazakistan, ma in realtà è
focalizzato sul primo importante incontro tra Putin e Poroshenko.
I funzionari europei messi a conoscenza dell'incontro nevralgico per la
fine del conflitto in Ucraina, hanno inviato una missiva al Presidente
Poroshenko per allentare la repressione in Donbass.
A poche ore dall'incontro, siamo all'Alba di un nuovo giorno, meno si
parla e prima si arriva alla risoluzione del conflitto: "Least said,
soonest mended".

Maurizio Compagnone
Opinionista de "La Gazzetta italo brasiliana" e di "Piazza Italia" di
Caracas

 

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