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Firenze Santa Maria Novella, ecco dove non volevamo arrivare PDF Stampa E-mail
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Notizie - Regione Toscana
Mercoledì 23 Luglio 2014 03:24

Il sindacato Cgil richiama i lavoratori a sottrarsi da situazioni pericolose
 

"Ecco dove non volevamo arrivare" a diramare la nota è il sindacato Cgil, ma detto per una Stazione dei treni suona come uno Spot Progresso per mettere in allarme i passeggeri.

Dove siamo arrivati? "Non si può chiedere ad un lavoratore di prestare il proprio servizio rischiando continuamente aggressioni verbali e fisiche, ritorsioni o denunce, soltanto perché si cerca di fare con dedizione il proprio lavoro" questo il commento di Cgil Firenze davanti a quanto sta accadendo a Santa Maria Novella.

"Dopo anni di segnalazioni e denunce - spiega il sindacato - riguardanti il degrado delle stazioni e dei treni nei quali il personale FS quotidianamente presta servizio, siamo arrivati all'insostenibile situazione della stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Tutto questo per arrivare ad oggi: lo scambio di denunce fra un lavoratore ed una questuante".

Siamo arrivati. Ad "una contrapposizione fra chi lavora e non riesce a mantenere un minimo di legalità sui treni e in stazione perché solo e senza un adeguato sostegno e chi invece fa della questua e dei furti, così come riportano tutti i maggiori organi di stampa, una professione? Le misure prese per tamponare il fenomeno devono essere considerate come un inizio, non essere soltanto uno spot momentaneo per curare la “presentabilità” dell'Alta Velocità. Inoltre è evidente come le azioni messe in campo non risultano minimamente interessanti i treni del trasporto regionale, presi d'assalto dai gruppi organizzati e per i quali l'unica figura di contrapposizione è il Capo treno".

"Ormai le richieste d'incontro con l'azienda e le istituzioni su questo fenomeno sono all'ordine del giorno. Incontri nei quali, se ci vengono concessi prosegue Cgil - si limitano a esprimere difficoltà per la società che sta cambiando. Ma oggi, vedendo che la situazione ha preso una piega non più tollerabile, daremo indicazione a tutti i lavoratori di non esporsi più in alcun modo a situazioni che possano degenerare in conseguenze per loro dannose".

 "Ma i treni regionali, quelli dei pendolari e fiorentini che usano il treno ogni giorno per lavoro, restano abbandonati a se stessi, senza la stessa protezione garantita a quelli veloci. Non si può sempre cavalcare l’onda dell’accoglienza e dell’apertura, peraltro sulla base di un falso buonismo, e poi trasformare i luoghi pubblici in vere e proprie trincee" così il consigliere comunale Mario Razzanelli commenta l'accaduto. "Se la stessa sinistra, che si spella le mani dinanzi alla tutela degli immigrati e dei più deboli, è costretta poi a tenerli alla larga con la forza, allora vuol dire o che ha sbagliato tutto o che siamo di fronte a una mutazione del Pd. Forse sarà ora di ammettere che c'è qualcosa che non va. Soprattutto se si considera la scelta di assicurare solo alcuni treni, quelli di alta fascia. Anche questo è il Modello Firenze?"

Redazione Nove da Firenze

nove.firenze.it

Ultimo aggiornamento Mercoledì 23 Luglio 2014 04:32
 

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